Ogni minuto vengono abbattuti circa 2400 alberi a livello globale, 144mila all’ora, oltre 3 milioni al giorno e più di 1 miliardo ogni anno (fonte: World Animal Foundation). Di questi, milioni vengono utilizzati per produrre pallet destinati al trasporto di merci, molti dei quali vengono poi smaltiti in discarica oppure bruciati. Nel settore della logistica internazionale, i pallet monouso in legno rappresentano un grave impatto ambientale e un costo crescente per le aziende.
Per arginare il crescente fenomeno della deforestazione, una startup olandese, CocoPallet, utilizza le fibre dei gusci della noce di cocco, un sottoprodotto agricolo ampiamente disponibile in Asia e altre regioni tropicali, per realizzare pallet completamente biodegradabili, leggeri e resistenti, offrendo un’alternativa innovativa priva di legno e più efficiente.
I CocoPallet ridimensionano costi, emissioni di CO2 e sprechi di spazio nella supply chain. Non solo, alla fine della filiera possono essere macinati e utilizzati come concime per sostituire la torba in modo completamente circolare: il prodotto è naturale al 100%, contribuendo alla riduzione della deforestazione e al riutilizzo dei rifiuti organici.
“Proviamo a fare la nostra parte per salvare il Pianeta, bisogna proteggere le foreste. Lo scenario preoccupante, più che mai in evoluzione, coinvolge i cittadini e, allo stesso tempo, le imprese di tutto il mondo chiamate a scendere in campo con iniziative innovative, mirate ed efficaci. Non possiamo restare fermi a guardare, con CocoPallet abbiamo deciso di fare la nostra parte”, ha dichiarato di recente il fondatore della startup greentech.
L’idea inizialmente sviluppata dai ricercatori dell’Università di Wageningen, è stata poi portata avanti dall’imprenditore olandese Michiel Vos che nel 2020 ha fondato CocoPallet. Vos ha dedicato molti anni all’ottimizzazione della produzione di pallet. Le fibre di cocco vengono riscaldate e pressate: questo è il processo di produzione. A quale temperatura e a quale pressione, non è dato saperlo, per questo c’è il segreto commerciale, che il fondatore non intende divulgare. Oggi CocoPallet sta collaborando con importanti multinazionali nel mondo per la produzione massiva dei CocoPallet. Il lancio del prodotto è previsto entro il 2025.
Gli scarti del cocco, una risorsa preziosa
“In Asia vengono prodotte ingenti quantità di noci di cocco, che portano a un enorme mucchio di gusci di cocco sprecati. In molti paesi tropicali, questi scarti marciscono lungo le strade o sono dati alle fiamme. Così, nell’osservare questo fenomeno, ho visto un enorme potenziale. Con la produzione di materie prime partendo dal guscio, si prendono più piccioni con una fava: si previene la deforestazione, perché il legname non serve; si offre agli agricoltori un reddito extra, perché i loro rifiuti valgono soldi; si impedisce allo scarto di marcire lentamente, riducendo l’inquinamento e l’impatto sul cambiamento climatico”, spiega l’imprenditore Michiel Vos, fondatore e amministratore delegato di CocoPallet, fondata nel 2020 ad Amsterdam con l’obiettivo di arginare il crescente allarme della deforestazione.
“Carenza di legname da una parte, e milioni di noci di cocco dall’altra, sono state le due leve, che hanno portato all’idea iniziale di CocoPallet”. La startup ha riconosciuto il potenziale dei pelosi gusci di cocco, trasformandolo questi scarti in una soluzione economica e innovativa. “I nostri CocoPallet presentano importanti vantaggi: sono più resistenti e leggeri dei pallet vecchio stile, sono ignifughi e, grazie a un design regolato, sono anche più facili da impilare, in modo da occupare meno spazio. E soprattutto, sono più economici, hanno un prezzo più basso, il che ad oggi rappresenta la migliore argomentazione di vendita per un prodotto sostenibile”, ha precisato Michiel Vos.
CocoPallet: sostenibilità, efficienza e risparmio
L’adozione su larga scala di CocoPallet potrebbe eliminare l’abbattimento di milioni di alberi ogni anno, trasformando un rifiuto abbondante come il guscio di cocco in una risorsa preziosa. Inoltre, il progetto genera benefici socio-economici per i piccoli coltivatori di cocco nei paesi produttori, creando nuove opportunità di reddito e contribuendo a combattere la povertà rurale.
Non solo. I pallet in legno tradizionali, oltre ad avere un alto impatto ambientale, presentano una serie criticità tra cui: costi ingenti, trasporto inefficiente e problemi di smaltimento. La startup olandese supera queste problematiche grazie a una serie di caratteristiche distintive: sono privi di legno: i cocopallet non necessitano di trattamenti chimici o termici, evitando ritardi doganali; sono salvaspazio: fino al 70% di riduzione del volume rispetto ai pallet tradizionali; sono resistenti: supportano fino a 2.000 kg di carico statico e 1.000 kg dinamico; sono biodegradabili e riciclabili: possono essere riutilizzati come concime agricolo; riducono i costi di trasporto: grazie alla maggiore efficienza di stoccaggio e movimentazione, si ottengono risparmi fino al 25%.
La logistica globale sta vivendo una trasformazione verso soluzioni innovative più sostenibili ed efficienti. CocoPallet rappresenta un passo avanti cruciale, offrendo alle aziende innovative un modo per ottimizzare la catena di produzione, ridurre i costi e minimizzare l’impatto sull’ambiente.