Questa casa non è solo una casa. È un mondo nuovo, un modello di ecosostenibilità e risparmio energetico. E perfino un traino per la transizione ecologica in un territorio che sta costruendo nuove prospettive di sviluppo green. Posto tra la Reggia di Venaria, sito Unesco, e lo stadio della Juventus, nell’area di Savonera (nel Comune di Collegno in provincia di Torino) è stato appena realizzato il complesso di bioedilizia “Savoneragreen”, formato da sette unità abitative, tra cui un attico, certificate CasaClima, per una superficie totale di 1000 metri quadrati. È il primo esperimento del genere in questa zona dell’hinterland torinese, ma già si prospetta la creazione di un vero e proprio distretto dell’edilizia green.

Ne sono convinti gli operatori, come Salerno Group, gruppo immobiliare leader nelle costruzioni di bioedilizia, e gli amministratori come il sindaco di Collegno, Francesco Casciano, che spingono a livello locale per creare “comunità energetiche ed efficientamento energetico degli edifici, per limitare consumi, sprechi, emissioni climalteranti e contrastare i rischi del caro bollette”.

Il punto di partenza è che un territorio possa essere un giacimento di grandi opportunità di futuro sostenibile. La casa è il luogo in cui si vive e da qui inizia una conversione ecologica che deve apparire anche socialmente desiderabile. “Progettare secondo i criteri della bioedilizia significa pensare alla salubrità degli spazi e al benessere di chi andrà ad abitare l’edificio – spiega Nicola Salerno, ad del gruppo – inoltre l’ecosostenibilità ambientale consiste nella riduzione al minimo dell’impatto ambientale di tutte le fasi di vita dell’edificio e nel miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. L’architettura sostenibile va incontro ad una nuova coscienza ecologica”.

Savoneragreen è la casa del futuro in un’area del nord-ovest dove il traffico veicolare anche di mezzi pesanti risulta intenso, ma la direzione di marcia sta finalmente cambiando. “Collegno ha intrapreso da tempo e con coraggio la via della transizione ecologica – spiega il sindaco – l’area metropolitana torinese è drammaticamente nell’elenco delle zone più inquinate del pianeta e oggi anche attraversata da un trend siccitoso mai riscontrato a memoria d’uomo. Dall’adesione al Protocollo Itaca per le prestazioni energetiche degli edifici a quello padano per la limitazione delle emissioni di Pm10 in atmosfera, passando per la rete del teleriscaldamento.

Il racconto

Città da 15 minuti: a Torino la vita è più facile

di Gianluigi Ricuperati, Jaime D’Alessandro, infografiche di Matteo Riva

E poi l’ambiziosa visione di città dei 15 minuti con il nostro progetto di mobilità sostenibile che affianca treno, metropolitana e trasporto pubblico locale con la bicipolitana, la micromobilità elettrica, il car-sharing, il car-pooling, il Piano eliminazione delle barriere architettoniche per favorire il movimento pedonale per tutte le abilità: tutte queste sono azioni coordinate e connesse per contrastare le emissioni climalteranti”.

 

Il progetto del primo complesso ecosostenibile è stato accolto con entusiasmo: “L’apporto degli operatori è fondamentale, qualità ambientale, risparmio energetico e tecnologie costruttive evolute sono un investimento strategico per un nuovo rapporto con gli ecosistemi urbani e il loro impatto sulla salute del pianeta”.

Savoneragreen è una casa 100% elettrica, no gas, geotermica e sostenibile. Sui social ha già suscitato un grande interesse. Ora aspetta solamente di essere abitata da “persone consapevoli dell’impatto che le nuove tecnologie hanno sui costi di gestione di un appartamento – dice Salerno – che vogliano fare un cambiamento per migliorare l’ambiente e la qualità della loro vita. Le novità sono tante: si risparmia l’energia non rinnovabile e si riduce l’immissione di gas da combustione nell’atmosfera, cosa che attualmente, con le tipologie di riscaldamento in uso avviene massicciamente, si risparmia acqua potabile, si migliora il comfort abitativo eliminando l’inquinamento presente nelle nostre case ed equilibrando umidità, calore, raffrescamento, si usano materiali compatibili con l’ambiente, tecniche e tecnologie costruttive per migliorare l’efficienza energetica degli edifici a vantaggio risparmio sulla bolletta”.

Abitare in ambienti salubri, realizzati senza utilizzare prodotti a base idrocarburi ma con materiali naturali ed ecosostenibili, oggi è quindi possibile. Usare una struttura in legno per realizzare pareti più performanti dal punto di vista energetico e a basso impatto ambientale oggi è dunque fattibile. Tutto questo è già realtà mentre dal Parlamento Europeo sono arrivate indicazioni chiare in questa direzione: ridurre le emissioni e il consumo energetico collegato agli edifici entro il 2030, e renderli climaticamente neutri entro il 2050.