Ian Fleming aveva un posto del cuore dove ritirarsi a scrivere, Ocho Rios, in Giamaica, dove aveva acquistato una magione in stile coloniale, proprio davanti la spiaggia di GoldenEye, nella baia di Oracabessa. In questo paradiso caraibico ha inventato uno dei personaggi letterari (e cinematografici) più leggendari, James Bond.
Era il 17 febbraio del 1951 quando iniziò a scrivere Casino Royale, il suo primo libro dedicato a 007, seguito poi da cult come Vivi e lascia morire, Dr No e L’uomo con la pistola d’oro, in parte ambientati proprio sull’isola. “Non credo che avrei mai scritto i miei libri se non avessi vissuto in questo magnifico avamposto caraibico”, diceva.
Volendo seguire ipoteticamente la spia britannica nelle sue avventure spericolate, si rischia di perdersi tra mete esotiche e vette innevate, compiere il giro del mondo passando dalle Alpi alle Bahamas, dall’Egitto alla Thailandia.
A tracciare un lungo tour tra le destinazioni, anche remote, dell’agente segreto più famoso della storia, è un nuovo libro edito da Assouline, James Bond Destinations dello scrittore Daniel Pembrey, un viaggio strepitoso lungo sessant’anni tra i posti da sogno legati all’agente segreto, raccolti per la prima volta in un libro, seguendo il filo delle avventure vissute su carta e celluloide dal personaggio-icona.
A partire proprio dalla Giamaica, dove era capitato nel 1946. Cercava un posto tranquillo dove scrivere e l’amico regista e produttore Noel Coward gli aveva consigliato Ocho Rios, una zona che iniziava a essere meta di viaggio per le star e i politici, come Marilyn Monroe, che fuggiva tra queste baie segrete appena poteva (trascorse qui anche la luna di miele con Arthur Miller). Fleming si è ispirato anche alla magnifica natura vergine dell’isola per ambientare alcune pagine dei suoi romanzi. A Ocho Rios, per esempio, si trovano le Dunn’s River Falls, le cascate apparse in Agente 007–Licenza di uccidere.
“Quando James Bond salvò il mondo per la prima volta sul grande schermo, in Dr. No (in Italia “Licenza di uccidere”), delineò per sempre il suo personaggio: 007 sarebbe stato per sempre un agente segreto globetrotter. Si presenta in servizio a Londra ma viene subito inviato in Giamaica, per combattere il male in paradiso. Da quelle spiagge di sabbia bianca e cascate che riflettono la luce, si avventura nelle isole vulcaniche del Giappone, poi si lancia sulle vette alpine: lo troviamo tra palazzi esotici in India, regni marini del Mediterraneo, lussureggianti foreste pluviali brasiliane, e persino nello Spazio”.
Si vola dalla Moschea Blu di Istanbul, una delle location del film Dalla Russia con amore – non molti sanno che una delle Bond Girls era un’italiana di Sirolo, in provincia di Ancona, Daniela Bianchi, che interpretava la spia russa Tatiana Romanova -, ai templi di Karnak a Luxor, in Egitto, dove è stata girata invece una scena di La spia che mi amava, del ‘77, in cui in cui insieme all’agente segreto interpretato da Roger Moore (che aveva sostituito Sean Connery) c’era la coprotagonista Barbara Bach. Nello stesso film, dall’Egitto si vola in Sardegna, per il classico inseguimento a tutta velocità, che si svolge a San Pantaleo, vicino a Olbia: quando, nel finale, la Lotus di Bond riaffiora sulla spiaggia, la location è quella di Capriccioli, vicino all’Hotel Cala di Volpe.
E l’Italia ricorre spesso nelle avventure della spia. In Agente 007, solo per i tuoi occhi (1981) il Bond di Roger Moore si lancia in un’indimenticabile discesa al cardiopalma, in un inseguimento folle su sci e moto, attraverso le Dolomiti. Le riprese sono a Cortina d’Ampezzo, che all’epoca era all’apice del suo glamour, la località montana più chic del mondo: le spericolate discese erano proprio nel suo grande comprensorio sciistico.
Si torna in Italia, per esempio, anche in Casino Royale, il primo film con Daniel Craig nei panni di James Bond: anche qui la location è tra le più eleganti, le sponde del lago di Como, a Villa del Balbianello a Lenno e a Villa la Gaeta a Sant’Abbondio, nelle località di San Siro, dove Bond parla al telefono col suo avversario, Mr. White.
Un’altra meta da sogno è il Brasile, che ricorre in diversi episodi. Seguendo la spia inglese nella storia di Agente 007, Moonraker: Operazione Spazio si scopre la bellezza delle Cataratas del Iguazú, le bellissime cascate divise tra i confini brasiliani e argentini. Anche la provincia di Misiones in Argentina ha ospitato le riprese di Moonraker: Bond qui Moore si immerge nella foresta Amazzonica alla ricerca di una rara orchidea da cui il temibile Drax, ha tratto delle tossine con cui vuole distruggere la popolazione mondiale.
Nella trasposizione dalla letteratura al cinema, girare alcune scene non è stato semplice. Per portare sul grande schermo la corsa sfrenata vista in Spectre, con lo 007 di Craig impegnato in un inseguimento in auto per le strade di Roma, la produzione ha dovuto impiegare centinaia di persone per chiudere due miglia di strade in pieno centro, evitando che nessuno entrasse nell’inquadratura.
Per Casino Royale il Canal Grande a Venezia è stato parzialmente chiuso per la prima volta in trecento anni, dando a Bond-Craig, la possibilità di risalire il canale su uno yacht senza che ci fosse una folla di spettatori.
In questo viaggio adrenalinico su e giù per il mondo, si vede Ursula Andress che emerge dalle onde giamaicane, Roger Moore che combatte contro la sua nemesi Jaws (Richard Kiel) nella funivia sul Pan di Zucchero a Rio de Janeiro, e tante altre scene mitiche che hanno il potere di “allontanare le persone dalle loro vite quotidiane e trasportarle nell’avventura – commenta tra le pagine del libro Barbara Broccoli, la figlia del produttore storico di Bond, Albert – verso qualcosa di magico”.