Generosi rami di limone fanno sempre più spesso capolino dai balconi anche nelle città del Nord Italia, dove ormai non è raro sorprendersi davanti a un arancio o un mandarino cresciuto tra i palazzi. E proprio in questi giorni, il FAI celebra fascino e virtù di questi simboli del sole con la decima edizione di Agrumi, mostra-mercato che si tiene a Milano. Che succede? Gli inverni sempre più miti e le isole di calore dei centri urbani, uniti al microclima protetto dei terrazzi stanno trasformando il panorama botanico metropolitano, ma attenzione alle semplificazioni. Riscaldamento globale, infatti, significa anche estremizzazione del clima e quindi bruschi cali di temperatura con gelate magari brevi ma intense che possono cogliere le piante impreparate. Per goderci degli agrumi anche in zone fredde andando sul sicuro, però, possiamo scegliere alcune tra le incredibili varietà in grado di resistere a temperature ben al di sotto dello zero, oppure adottare facili accorgimenti in grado di proteggere aranci e limoni dai rischi del gelo.
Come si misura la resistenza al freddo
Fino a che temperatura minima potrà resistere la mia pianta? La risposta dipende da molti fattori. Per prima cosa, verifichiamo qual è la tolleranza alle basse temperature riportata in letteratura per la nostra varietà (nel gergo botanico questa resistenza si chiama “rusticità”, in inglese “hardiness”). Il consiglio è di consultare fonti attendibili, per esempio i siti Internet dei vivai specializzati in soli agrumi. Di seguito riportiamo le temperature minime tollerate dalla maggior parte di essi. Il mandarino, per esempio, può sopravvivere fino a -11 °C. Questo valore, però, fa sempre riferimento alla robustezza delle piante adulte, di almeno cinque o sei anni di età, con i rami ben lignificati. Inoltre, tali minime sono ammesse solo durante il riposo vegetativo, quando le piante non hanno rami teneri, e soltanto dagli esemplari in salute piantati nel terreno, perché la coltivazione in vaso espone anche le radici al freddo. Infine, si parla di temperature minime toccate da gelate occasionali, non di gelate che durano molti giorni. Inoltre, si prende in considerazione la capacità di sopravvivenza della pianta, non la resistenza dei frutti, che invece gelano e cadono nelle notti sotto zero.
Gli agrumi campioni di resistenza al gelo
Gli agrumi a prova di gelo estremo sono una risorsa anche per le zone di montagna. Il più classico è il ponciro, o arancio trifogliato (Poncirus trifoliata), che resiste fino a – 20°C. Questo cespuglio ha foglie composte da tre foglioline che in autunno diventano color oro e dopo cadono, lasciando la scena a frutti simili a palline da ping pong, giallo oro, con la buccia vellutata e molto profumata, però amarissimi. I rami sono molto spinosi, perfetti per creare siepi a prova di daini e caprioli, come si usava fare nelle ville toscane. La varietà ‘Flying Dragon’, con i fusti contorti, è particolarmente ornamentale. Gli altri campioni di resistenza sono degli ibridi. Tra essi, i citrange, incroci tra ponciro e arancio, resistenti fino a -12°C, ma anche i citrumelo, con i geni di ponciro e pompelmo, rustici fino a – 15°C. Parliamo di piccoli alberi decidui di 3-4 metri di altezza, con frutti simili a pompelmi o arance, però immangiabili. Per avete frutti commestibili possiamo invece scegliere il citrangequat ‘Thomasville’, nato dall’unione di ponciro e kumquat, che è anche rifiorente.
Occhio allo iuzu, il mandarino giallo per la Pianura Padana
“Tra le varietà che resistono al gelo senza problemi c’è anche lo yuzu (Citrus junos), che tollera i – 12°C per periodi prolungati ed è sicuramente l’agrume da piantare in terra in Pianura Padana senza problemi”, spiega il collezionista Davide Chiaravalli, che nel suo vivaio, a Monza, riproduce 150 agrumi particolari. “Lo iuzu è l’agrume più coltivato in Giappone per la scorza molto profumata dei frutti, che sembrano dei mandarini gialli e si utilizzano per aromatizzare i succhi e molte ricette salate. È un cespuglio sempreverde con foglie allungate, anch’esse profumate, e con i rami molto spinosi”. Altrettanto resistente è il limone di Ichang, ibrido tra yuzu e pompelmo, con foglie e frutti profumati di limone, mentre il curioso pompelmo Kinkoji (Citrus obovoidea), dai frutti dolci, sopravvive a -10°C. Queste piante particolari non si trovano in tutti vivai, ma cercando su internet “agrumi resistenti al gelo” potremo individuare i coltivatori più vicini a casa nostra che spediscono.
Il chinotto e altri grandi classici a prova di freddo
Anche diversi agrumi tra quelli facilmente reperibili vantano ottime resistenze al freddo. Il più conosciuto è l’arancio amaro o melangolo (Citrus aurantium), usato come albero ornamentale in molte città. È del tutto simile a un arancio dolce, ma ha frutti amari, buoni solo per le marmellate, e resiste fino a – 9°C. Fino a 9 gradi sottozero sopravvivono anche tre piante molto adatte ai vasi come il chinotto (Citrus myrtifolia), con frutti simili a piccoli mandarini da cui si ricava l’omonima bevanda, il kumquat (Fortunella margarita), dai mini frutti allungati e il calamondino, Citrus mitis. Il comune mandarino, Citrus reticulata, può sopravvivere a -11°C, sempre riferendoci a piante adulte a riposo, come spiegato prima.
Il trucco dell’innesto, per avere radici no-frost
Quasi tutti gli agrumi sono innestati su un agrume selvatico, che ne aumenta la resistenza alle malattie. In pratica, c’è una pianta forte – il portainnesto – che presta le radici a una varietà più pregiata. ”Se gli agrumi sono innestati su piante di ponciro, la loro resistenza al freddo aumenta di diversi gradi”, spiega il vivaista Davide Chiaravalli, che applicando questa tecnica ha da poco ricostituito la collezione di agrumi degli Asburgo coltivati nell’Orangerie della Villa Reale di Monza ai primi dell’Ottocento per il progetto Tornano gli agrumi in Villa Reale. Il perché di questa rusticità è presto spiegato: “oltre ad avere delle radici completamente resistenti al gelo, il ponciro va a riposo in inverno, quindi obbliga l’agrume che gli viene innestato sopra a riposare, rendendolo meno suscettibile ai danni da gelo. Inoltre, le piante innestate su ponciro restano compatte, e quindi sono adatte ai vasi”, spiega l’esperto. Al contrario, molti portainnesti usati per gli agrumi coltivati a livello industriale in regioni calde e in Spagna inducono le piante a crescere in continuazione, rendendole fragili in inverno. Per le zone fredde, dunque, è buona norma ordinare agrumi innestati sul ponciro.
Il consiglio per chi ama i limoni
Il limone è tra gli agrumi più amati, ma non è un campione di resistenza al freddo, anzi: sotto lo zero subisce gravi danni. Per gli appassionati del genere, il limone più resistente al gelo, fino a – 6°C, è quello della varietà ‘Meyer’, identico agli altri nell’aspetto, ma con sapore leggermente più dolce, perché è incrociato con l’arancio. Con zagare molto profumate, è rifiorente, compatto e molto decorativo, ed è sicuramente il miglior limone per chi vuole tentare la coltivazione all’aperto su un balcone del Nord Italia, avendo l’accortezza di posizionare il vaso in un angolo caldo riparato dal vento.
Due trucchi per aumentare la resistenza delle piante
Dobbiamo fare in modo che le piante non si trovino impreparate quando arriva il gelo, perciò non devono esserci rami teneri con foglie e tessuti ancora giovani (regola che vale per tutte le piante, perché i fusticini nati da poco hanno una resistenza al freddo di circa 5-6 gradi inferiore rispetto al resto della chioma). Per questo motivo, facciamo molta attenzione alle concimazioni. Chi abita in zone fredde deve nutrire gli agrumi soltanto a fine inverno, in primavera e poi a inizio estate, senza andare oltre la metà di luglio. Dall’estate, poi, bisogna sospendere le somministrazioni di fertilizzante fino al marzo successivo, perché il nutrimento stimola la crescita di nuovi germogli. Un altro trucco per aumentare la resistenza al freddo degli agrumi consiste nel trattare bene la chioma con del verderame (un fungicida ammesso in agricoltura biologica) in autunno, perché questo prodotto fa indurire i tessuti. Attenzione anche al peso della neve, che può spezzare i rami anche nelle varietà a prova di gelo; in caso di pesanti nevicate, dobbiamo intervenire scrollando tempestivamente la neve con una scopa, iniziando dalle parti più esterne della chioma e procedendo man mano verso l’interno, altrimenti i fusti si rompono.
Dove posizionare i vasi di agrumi
Al Nord e nelle zone fredde, l’ideale è piantare gli agrumi a ridosso di un muro esposto a sud oppure a ovest. La parete, infatti, accumula calore durante il giorno e lo restituisce di notte. In questi casi, possiamo anche decidere di coltivare i limoni a spalliera accompagnandone i rami contro il muro e fissandoli a un grigliato, alla stregua di un rampicante (tradizione in uso nel pesciatino, come insegna la storia del vivaio Oscar Tintori, che tra l’altro ha attivato un servizio di ricovero invernale per agrumi in serra, ma anche una Citrus Line per le consulenze su queste piante che risponde al numero 0572429191 o via messaggi whatsapp al +39 393 8399488). Gli angoli riparati da vento e correnti sono i migliori, perché l’aria amplifica di molto gli effetti del freddo sulle piante. Al chiuso dei cortili e tra le case, dunque, gli agrumi crescono benissimo, come accade nel “borgo degli agrumi“, Buggiano Castello (PT). Infine, la copertura dei balconi protegge parecchio le piante, mantenendo una temperatura mite di notte.
Le virtù del tessuto non tessuto
Assodato che le giovani piante e le varietà delicate vanno protette dal gelo dal tardo autunno alla fine dell’inverno, possiamo spostare i vasi con gli agrumi in un luogo luminoso ma non riscaldato, per esempio una veranda o un pianerottolo. In alternativa, possiamo avvolgere la pianta con del tessuto non tessuto, un materiale traspirante che si lascia attraversare da aria e luce. Lo possiamo acquistare nei garden center sotto forma di sacchi oppure in rotoli per utilizzarlo in uno o più strati in modo da coprire l’intera pianta, partendo dall’alto ed estendendo la copertura anche al tronco e al vaso, perché anche le radici temono il gelo. Attenzione, invece, a non coprire le piante con dei sacchi di plastica trasparente, perché sotto il cellophane la temperatura sale parecchio nelle ore di sole stimolando la crescita, in più si crea una condensa che di notte ghiaccia.
Per non fare passi falsi
Solo le piante sane superano bene le ondate di gelo, riportando al massimo qualche danno ai rami più esterni. Per avere agrumi in salute, assicuriamo loro almeno mezza giornata di sole e un terriccio specifico per agrumi, che è leggermente acido. Ricordiamoci altresì di annaffiarli anche in inverno perché, essendo sempreverdi, bevono parecchio anche in questa stagione: bagniamoli quando la terra è asciutta, per esempio una volta la settimana, ma soltanto al mattino, affinché la pianta possa assorbire l’acqua di giorno prima del gelo della notte, e senza spruzzare le foglie. Infine, attenzione alle potature, che nelle zone fredde vanno fatte rigorosamente a fine inverno quando le temperature minime sono stabili sopra i 10°C, riportando la chioma alla forma desiderata ed eliminando eventuali rami secchi.