Dopo il successo riscosso l’anno scorso, il Consorzio Grana Padano lancia la seconda edizione dell’iniziativa “Giovani della Filiera”. Si tratta di un viaggio alla scoperta delle nuove generazioni di soci, che hanno il compito di proiettare nel futuro la tradizione millenaria di uno dei formaggi Dop più famosi in Italia e nel mondo. Sui canali digitali, sul sito e sui social del Consorzio di Tutela (oltre che sul sito di Repubblica) il lettore potrà scoprire le storie di giovani allevatori, casari, esperti ed imprenditori della filiera del Grana Padano.
Raccontano che cosa li ha spinti ad intraprendere questa strada, quali i loro sogni e le loro ambizioni, ma anche l’impegno e la fatica quotidiani di un lavoro “antico”, le cui origini risalgono all’attività dei monaci dell’abbazia di Chiaravalle (dove oggi ha sede il Consorzio) quasi mille anni fa.
“Il Grana Padano è un formaggio giovane perché a crearlo ogni giorno ci sono anche centinaia di giovani, che sanno mantenere le sue peculiarità e migliorare la lavorazione con il desiderio di vedere crescere e rinnovarsi le loro aziende – afferma con orgoglio Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano – Già lo scorso anno abbiamo chiesto ad alcuni di loro di raccontarsi sul media più congeniale alle loro generazioni, il web. Ed il successo è stato tale che rinnoviamo e ampliamo quell’esperienza, aggiungendo idee e stimoli”.
Al via la seconda edizione dei “Giovani della filiera” del Grana Padano
Un anno fa ad affrontare con entusiasmo e successo questa esperienza di comunicazione sono stati Serena, Manuel, Paolo, Giovanni e Federico. Oggi a loro si uniscono Filippo, casaro, Paolo ed Anna, allevatori, della provincia di Cremona, insieme a Giorgio, impegnato anche lui nella trasformazione, Luca e Matteo, entrambi imprenditori zootecnici, tutti vicentini.
Nei loro racconti non sono soli. Ad accompagnarli nei video come nella vita ci sono di volta in volta una persona vicina: una mamma, un papà, un fratello con cui si condividono la passione per il lavoro e la responsabilità del ruolo, una moglie, un amico, un collega nell’impegno quotidiano fra tradizione ed innovazione.
“Diamo così il segnale di una continuità verso un futuro di crescita – prosegue Zaghini – È lo spirito che ispirò i monaci di Chiaravalle quando crearono la prima forma ed oggi si diffonde nell’era digitale”.
Oggi del Consorzio Grana Padano, la cui nascita risale al 1954, fanno parte 128 aziende di lavorazione, che gestiscono 142 caseifici produttivi, 147 stagionatori e 200 preconfezionatori. Nel 2022 la produzione è stata di 5.212.103 forme, pari a 202.051,4 tonnellate, trasformando circa 2,752 milioni di tonnellate di latte munto in 3.835 stalle. L’intera filiera produttiva del prodotto a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo conta così su 50mila persone coinvolte. La produzione lorda vendibile di formaggio stagionato alla consegna franco punto vendita ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro. Numeri imponenti a cui hanno dato un contributo decisivo anche i “giovani della filiera”.