Saranno le alghe del mare a far sparire per sempre la plastica dall’invasione sulla terra? A esserne convinti sono gli scienziati che hanno lavorato alla bio resina TPSea, una tecnologia all’avanguardia sviluppata da Sway, startup californiana nata nel 2020 che ha dedicato i primi anni di vita alla ricerca e sviluppo di questo materiale super innovativo. Si tratta di una resina termoplastica a base di alghe marine, ovvero un ingrediente 100% vegetale, compostabile in casa e privo di microplastiche, ricavato da una coltura oceanica rigenerativa in grado di ricostituire gli ecosistemi e sostenere le comunità costiere.

Gli imballaggi sono la prima causa di rifiuti in plastica monouso al mondo, di cui gli involucri alimentari rappresentano da soli il 30%. “Oceani puliti, biodiversità abbondante ed economie costiere fiorenti si intrecciano con il successo di Sway mentre acceleriamo la produzione dei nostri prodotti nel 2024 – ha commentato Julia Marsh, CEO e cofondatrice di Sway – . Crediamo che i materiali di uso quotidiano debbano contribuire a rifornire il Pianeta, dal mare al suolo. Il lancio dei nostri materiali termoplastici a base di alghe rappresenta un progresso tangibile verso un futuro più circolare”.


Il packaging biodegradanile a base di alghe marine

Oltre il 90% dei materiali inquinanti che finisce nei mari e negli oceani è plastica. Ogni giorno otto milioni di pezzi di plastica confluiscono nei nostri oceani, e danneggiano irreparabilmente alcuni degli ecosistemi marini più importanti al mondo. La plastica è stata trovata nei fondali marini, in cima alle montagne, incastrata nelle barriere coralline e lungo gli argini delle foreste di mangrovie. Un rapporto della Pew Charitable Trusts stima che la plastica rischia di quadruplicare entro il 2050, con conseguenze gravissime per i nostri oceani (e non solo). Gran parte del problema risiede negli imballaggi, tra le plastiche più difficili da sostituire, a causa della sua sottigliezza e versatilità. In questo contesto si colloca la soluzione ideata da Sway, startup fondata a  Berkeley (California) da Julia Marsh (CEO), Matt Mayes (COO) e Leland Maschmeye, che ha creato sostituti compostabili a base di alghe del mare al posto degli imballaggi in plastica.


La startup ha studiato una tecnologia rivoluzionaria che, per la prima volta, consentirà alle alghe del mare di sostituire la plastica flessibile su larga scala. Rappresentando una categoria completamente nuova di resina biopolimerica, la resina di alghe termoplastiche di Sway (dal nome TPSea), ad oggi in attesa di brevetto, è un ingrediente al 100% di origine biologica, compostabile in casa e privo di microplastica, ottenuto da una coltura oceanica rigenerativa in grado di ricostituire gli ecosistemi e sostenere le comunità costiere.

La tecnologia di Sway è progettata per integrarsi con i sistemi di produzione di plastica più diversificati evitando l’inquinamento da monouso, grazie all’innovativo materiale di bioresina TPSea usato per produrre sacchetti, buste per la vendita al dettaglio e involucri alimentari per marchi di consumo.

L’azienda cleantech ad oggi lavora con allevatori di alghe che operano in tutto il mondo, dall’Alaska al Cile, attraverso un processo che non rimuove la pianta alle radici ma la taglia solo in superficie. Lavorare in diversi Paesi permette a Sway di non dover dipendere da una singola area geografica o fornitore. Tutti gli allevatori sono selezionati secondo i rigorosi standard ambientali e sociali imposti dalla Aquaculture Stewardship Council. La startup di Julia Marsh, imprenditrice con un passato da designer con la passione per l’ecosostenibilità, ha attirato l’attenzione di molti investitori ed ha di recente chiuso un round di investimenti di circa 5 milioni di dollari con il fondo d’investimento Valor Siren Ventures, specializzato in tecnologie green, soprattutto nel mondo del retail e del cibo. Tra l’altro, Sway sta già sviluppando progetti pilota con numerose aziende nel mondo della moda, del footwear e della cosmesi con l’obiettivo di offrire ai consumatori un prodotto completamente carbon-negative su larga scala.


L’azienda di San Francisco ha debuttato per la prima volta con la sua collezione di alghe termoplastiche a gennaio a Parigi, in occasione di Biofabricate 2024, il principale incontro degli innovatori, dei marchi e degli investitori del mondo che guidano la transizione verso un futuro sostenibile e a base vegetale. Lo scorso anno, Sway si è aggiudicata il primo posto al Tom Ford Plastic Innovation Prize powered by Lonely Whale, un premio che ha contribuito a convalidare il prodotto e il modello di business in termini di scala, costi, prestazioni, degrado biologico e impatto ambientale e sociale. Questo lancio ha accompagnato il successo del finanziamento da 5 milioni di dollari di Sway, guidato da Third Nature Investments e che include investimenti anche da parte di altri investitori allineati al settore della eco sostenibilità. I fondi sosterranno direttamente la scalabilità del portafoglio prodotti di Sway e catalizzeranno l’adozione da parte di marchi di moda, cibo e articoli per la casa.