Quante vite può avere un castello altoatesino? Tante, almeno se seguiamo le vicende di alcuni manieri nati per scopi militari, trasformati in residenze fortificate per principi-vescovi e signorotti vari, utilizzati come caserme o prigioni, poi abbandonati e quindi nuovamente recuperati per essere ospitare musei, giardini botanici ma anche cantine o luoghi dove accogliere, coccolare e rifocillare  turisti. Una storia lunga secoli, come ci racconta  Castel Juval, arroccato  su un’altura nella verde val Venosta.  Costruito da Hugo von Montalban nel 1278 su un sito preistorico, raggiunse  il suo massimo splendore nel Cinquecento per poi cadere lentamente in rovina fino al suo  recupero di inizio Novecento e alla recente trasformazione in una delle sedi del Messner Mountain Museum. Ospita il museo che il noto alpinista  ha voluto dedicare al mito della montagna., considerata sacra da molti popoli.  Il maniero custodisce una raccolta di dipinti con vedute delle grandi montagne sacre, una  collezione di cimeli tibetani e di maschere provenienti dai cinque continenti, la stanza del Tantra e, nei sotterranei, le attrezzature usate da  Messner nelle sue spedizioni.

Anche il Castello di Brunico, costruito alla fine del Duecento e oggi situato tra i masi contadini sulla collina a sud del capoluogo della val Pusteria,  ospita uno dei musei voluti dall’alpinista altoatesino. Si chiama Ripa (in lingua tibetana “ri” sta per montagna e “pa” per uomo), racconta la storia dei popoli della montagna e dell’alpinismo, oltre a regalare  una splendida vista su Plan de Corones,  sul paesaggio rurale della valle Aurina e sulle Alpi della valle di Zillertal. Il Castello di Velturno, risalente al tardo XVI secolo  e già di proprietà dei principi vescovi di Bressanone, ne ha di storie da raccontare. Dopo essere passato di proprietà al governo austriaco e poco dopo a quello bavarese, venne utilizzato come locanda e poi adibito ad asilo nido, scuola, centrale telefonica e teatro. Negli anni Ottanta fu finalmente restaurato e risistemato in modo esemplare, recuperando la preziosa  boiserie della Stanza del Principe, ed è oggi considerato il più prezioso monumento dell’Alto Adige.

Appiano
Appiano 

Nelle stanze di Castel Trauttmansdorff, a Merano, aleggia il mito della principessa Sissi, che nel 1870 abitò parte di quel secondo piano che ancora oggi affascina con i suoi affreschi risalenti al 1564. Intorno al maniero il grande  giardino con più di 80 ambienti botanici dove fioriscono piante da tutto il mondo. Castel Taufers, che troneggia sulla  cittadina medievale di Campo Tures, al centro della Valle Aurina e Val di Tures,  fu eretto nel primissimo Duecento e trasformato in residenza nobiliare nel XV-XVI secolo. Oggi offre alla visita il  cortile con fucina e giardino, il mastio, la ghiacciaia, gli spalti, il  sottotetto del palazzo antico, la cappella affrescata e una ventina di sale ammobiliate, inclusa la misteriosa stanza degli spiriti.  Un altro castello ad Appiano, nella zona vinicola Oltradige,  non ospita fantasmi ma lo Schloss Hotel Korb, albergo dedicato agli amanti del vino. E’ circondato da  filari di vitigni, ben 14 varietà volute dal castellano-vignaiolo che ha trasformato  un vicino bunker e un rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale in cantina, sala degustazioni e spazio per concerti e serate letterarie. Sulla collina che domina il maniero, già abitata in tempo preistorico come confermato da reperti dell’età del ferro, si erge Castel Boymont, costruito dai conti di Appiano all’intorno del 1230, che vanta uno dei più belli cortili medievali della provincia autonoma. Spostandosi a Villandro, nel centro geografico dell’Alto Adige ai piedi del secondo alpeggio più grande d’Europa, si incontra  Castel Steinbock.  Risalente, almeno in alcune parti, al Duecento già nel 1750 divenne un punto d’incontro per trascorrere momenti piacevoli e proprio a quei lontani tempi si è ispirata la giovane proprietaria che l’ha recuperato trasformandolo in un albergo dove le pietre raccontano storie e leggende legate a questo angolo magico di montagna.

E sulla terrazza affacciata sulla valle si cena o si sorseggia un aperitivo a base dei pregiato vini bianchi locali. Superato l’ampio altipiano di Villandro, a circa 2000 metri d’altezza, si giunge in Val Sarentina sulla quale vigilia l’iconico Castel Roncolo, edificato nel 1237 su uno spuntone di roccia e  più volte ampliato e restaurato. Conserva  un ciclo di affreschi a soggetto profano tra i più grandi e meglio conservati del medioevo e ospita manifestazioni culturali, mostre e un ristorante dove degustare gastronomia tipica locale in un ambiente medievale.