Divieto di fumare marijuana nelle strade del quartiere a luci rossi. La sindaca Femke Halsema lo aveva promesso (o minacciato, a seconda dei punti di vista) a febbraio, indicando maggio come il mese in cui sarebbe entrato in vigore. E così è accaduto, oggi.
L’idea è parte di un progetto che mira a riportare ordine e decoro in un’area urbana di una città che anche per la tolleranza di questi eccessi attrae poco meno di 20 milioni di turisti l’anno. Indicazioni del divieto sono state affisse nel quartiere noto per le case di tolleranza “a vista”, ma anche per i marjuana caffè. Il tutto finisce per diventare una componente non irrilevante anche nell’incremento di rumori e schiamazzi, con disagi per la popolazione residente.
Le persone che verranno colte sul fatto potranno essere sanzionate con una multa da 100 euro.
Halsema ha altresì promesso di migliorare le condizioni delle e dei sez worker e di ridurre il tasso di criminalità, oltre all’uso di droghe e alcool. Nella città olandese ferve il dibattito sull’eventualità di traslocare il turismo del sesso e della droga fuori dall’area storica, ma parte della popolazione residente è contraria.
La nuova norma non vieta il consumo della droga leggera, che, a livello di quantità modiche finalizzate a consumo personale è tollerato in Olanda e continuerà ad esserlo. Ad Amsterdam l’uso di droghe leggere rimane consentito nei luoghi al chiuso e nelle terrazze dei coffee shop che vendono marijuana e hashish, tanto nel quartiere a luci rosse che in altre aree della città. A ben vedere, il provvedimento, al di là delle più che plausibili esigenze di controllo e di freno degli eccessi di natura criminale correlati ad una forma di movida che ha ben pochi eguali nel mondo, è la risposta su misura alle problematiche da overtourism, che affliggono Amsterdam come Barcellona, le località più ambite delle Alpi e della Riviera come Venezia.