Nata nel cuore del distretto tessile toscano, Bettaknit è una startup fondata dalle sorelle Barbara ed Elisabetta Fani, con l’obiettivo di riportare il lavoro a maglia al centro della creatività quotidiana, in chiave sostenibile e accessibile. L’azienda unisce l’amore per la maglia con un’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale e all’innovazione, portando la tradizione artigianale nell’era digitale. Il modello di business è basato su kit di maglia completi – filati, strumenti (ferri, uncinetti), istruzioni e tutorial digitali – pensati per chi desidera realizzare da sé i propri capi, con un impatto positivo sull’ambiente e sul proprio benessere. La produzione dei filati avviene interamente in Italia, con una concentrazione nel distretto tessile di Prato, uno dei poli più avanzati in Europa per l’economia circolare nel settore moda. Qui, innovazione e tradizione convivono da generazioni, dando vita a un ecosistema virtuoso fatto di rigenerazione, competenze tecniche e attenzione alla qualità.

Uno stile di vita più lento e sostenibile

Fare la maglia è molto più di un’attività creativa, è un gesto profondamente sostenibile, a impatto quasi nullo sull’ambiente. Non servono macchinari né energia, solo le mani, il tempo e i materiali naturali. È un modo per rallentare, ritrovare concentrazione, scaricare lo stress e riconnettersi con sé stessi”, racconta Barbara Fani, co-fondatrice e Ceo di Bettaknit. “Il knitting è una forma di slow living. Ti impone con dolcezza di fermarti, per dedicare attenzione a ogni punto, a ogni passaggio della creazione. È un tempo che non si perde, al contrario s’investe in un progetto che cresce tra le dita, in un oggetto destinato a durare. In un mondo accelerato, scegliere di creare qualcosa con calma è un atto quasi rivoluzionario”. Non solo aggiunge Fani: “Si tratta di una scelta che parla di consumo consapevole: un capo realizzato a mano non è un oggetto qualsiasi, è il frutto di cura, impegno e pazienza. Ed è proprio questo che lo rende prezioso e duraturo nel tempo. Quando si utilizzano filati di qualità, come quelli proposti da Bettaknit, ogni maglione, sciarpa o accessorio diventa qualcosa da custodire, riparare e tramandare. Una risposta concreta all’obsolescenza programmata e alla logica del fast fashion”.

Barbara Fani ed Elisabetta Fani, fondatrici di Battaknit
Barbara Fani ed Elisabetta Fani, fondatrici di Battaknit 

“Made for You: sostenibilità su richiesta”

Tra i progetti futuri più ambiziosi di Bettaknit c’è ‘Made for You’, un servizio di maglieria su richiesta che permetterà di ordinare capi finiti realizzati artigianalmente in Italia, solo quando servono e con i filati più sostenibili del catalogo. Un’alternativa concreta al fast fashion, che riduce gli sprechi e valorizza la produzione su misura. “Crediamo che il knitting sia, in sé, un gesto sostenibile: ti fa rallentare, scegliere con cura, apprezzare il valore del tempo e della materia. Con questo progetto vogliamo estendere la nostra visione anche a chi non lavora a maglia, offrendo capi belli, etici e durevoli”, precisa Fani.

Filati sostenibili e produzione consapevole

Il cuore del progetto Bettaknit è rappresentato dai suoi filati naturali, biologici e rigenerati, tutti prodotti in Italia in collaborazione con realtà tessili responsabili. La startup seleziona esclusivamente filati made in Italy, con la volontà di unire qualità, etica e basso impatto ambientale. Tra le sue proposte più sostenibili ci sono:

Re-Cashmere: cashmere rigenerato ottenuto dal riciclo meccanico di vecchi capi in cashmere, che permette di ridurre gli sprechi e prolungare il ciclo di vita delle materie prime, mantenendo un aspetto morbido e prezioso come l’originale, ma con un’impronta ambientale ridotta.

Love My Jeans: cotone ottenuto dal riciclo di denim, per dare nuova forma e valore a un tessuto iconico come il jeans.

Re-Alpaca: alpaca rigenerato che conserva il calore e la sofficità della fibra vergine, riducendo sprechi e consumi.

Prato Cotton: cotone rigenerato nel distretto tessile di Prato, esempio virtuoso di economia circolare e tracciabilità.

Hemp Cotton: una miscela di cotone e canapa, fibra naturale a basso impatto che richiede pochissima acqua e nessun pesticida. Traspirante, resistente e biodegradabile, è una delle soluzioni più concrete per una moda davvero sostenibile.

Bettaknit è attualmente parte del programma di accelerazione Techstars, che ha selezionato l’impresa per il suo approccio innovativo e sostenibile nel mondo della moda e del fai-da-te. “Questo traguardo – dice Barbara Fani – segna l’inizio di una nuova fase per la nostra azienda, puntiamo a consolidare la nostra presenza sui mercati internazionali, sviluppare nuovi filati a basso impatto ambientale e rafforzare le collaborazioni con designer emergenti. In questa direzione, la startup si prepara ad aprire una fase di raccolta fondi mirata a sostenere la crescita e l’evoluzione del progetto, con l’obiettivo di rendere il knitting sempre più accessibile, consapevole e socialmente rilevante. “Per noi ogni gomitolo racconta una storia di rispetto per il Pianeta e invita a immaginare un nuovo modo di fare e indossare la maglia”.