Troppi rifiuti elettronici finiscono nella raccolta indifferenziata. L’appello di UNITAR (Institute for Training and Research delle Nazioni Unite) e WEEE Forum (Waste Electrical and Electronic Equipment) è chiaro: smettere di gettare nel bidone del nero i RAEE (rifiuti elettronici), o di mescolarli con altri tipi di rifiuti, come plastica e vetro. Si tratta di pc, smartphone, televisori, elettrodomestici di vario tipo, ma anche chiavette USB, auricolari, lampadine a LED, giocattoli gettati via in modo sbagliato. In sostanza, qualsiasi prodotto dotato di presa per la corrente o di batteria.


Secondo l’ultimo rapporto di UNITAR, quasi un quarto dei rifiuti elettronici prodotti in tutto il mondo non viene raccolto e smaltito correttamente, con il conseguente spreco di materiali preziosi come rame, oro, ma anche plastica e vetro che potrebbero essere riutilizzati per produrre nuovi apparecchi elettronici. “Solo gli 844 milioni di sigarette elettroniche buttate via nel 2022 contengono abbastanza litio per alimentare 15mila auto elettriche”, commenta Pascal Leroy, direttore generale di WEEE Forum.

Parlando invece dei cellulari, da diversi rapporti emerge che moltissime persone tendono ad accumulare in casa quelli che non vengono più utilizzati, sia funzionanti che non. Secondo quanto riporta un comunicato di WEEE Forum, solo nelle case degli europei ci sarebbero circa 700 milioni di cellulari inutilizzati o non più funzionanti, in media più di due per abitazione. E da un altro sondaggio condotto in diversi paesi dell’Unione Europea, fra cui Portogallo, Paesi Bassi, Italia, Romania e Slovenia, che ha coinvolto un totale di quasi 9mila nuclei familiari, è emerso che in media un’abitazione europea contiene 74 apparecchi elettronici come telefoni, tablet, pc, asciugacapelli (senza considerare le lampade). Di questi, 13 in media non vengono più utilizzati poiché non più funzionanti (4 in media) o perché dismessi per altri motivi (9 in media).

“Invito tutti a garantire il corretto riciclo di questi dispositivi, che è fondamentale per ridurre il loro impatto ambientale e minimizzare la scarsità di risorse”, aggiunge Cosmas Luckyson Zavazava, direttore dell’Ufficio per lo sviluppo delle telecomunicazioni di ITU (International Telecommunication Union), che ha collaborato con UNITAR alla stesura del report 2024 sui rifiuti elettronici. Smaltire correttamente i rifiuti elettronici presso le apposite isole ecologiche significa infatti evitare sversamenti di sostanze tossiche, come piombo e cadmio, contenute in questo tipo di dispositivi. Inoltre, sempre stando ai dati di WEEE Forum, nel 2022 il recupero e il riutilizzo di materie prime ottenute dai rifiuti elettronici avrebbe evitato l’estrazione di ben 900 milioni di tonnellate di minerali.