“Quest’estate abbandonate le autostrade e viaggiate sulle vecchie provinciali: ci sarà qualche buca in più, ma così dovrete andare lenti e godervi tutta la bellezza che vi circonda, fino ad arrivare alla magia dei borghi“. Se lo immagina così, il presidente del Fai (Fondo ambiente italiano) Marco Magnifico, l’inizio di un cammino per andare alla scoperta di borghi non solo meno conosciuti, ma anche più in grado di restituire “l’idea della bellezza nascosta” e il rapporto “fra natura intoccata e luoghi, rimasto simile come proporzioni ai dipinti del passato”.
Per questo, quando chiediamo al presidente Fai un consiglio su quali borghi lettori e cittadini potrebbero esplorare, seppur con la difficoltà di scegliere fra le tante meraviglie nostrane pensa al borgo di Lucignano, in provincia di Arezzo.
“Sembra collocato, o meglio piovuto, in mezzo a un paesaggio ancora intatto – spiega Magnifico – un ambiente che è un perfetto incrocio fra natura e opera dell’uomo”. Il borgo domina la Val di Chiana, ha una pianta ellittica e quando si entra nelle mura varcando la porta principale “un’unica strada permette un giro intorno al paese: qui c’è la chiesa di San Francesco, che talvolta necessita dell’intervento del parroco o qualcuno che la apra per poterla visitare. Dentro, sulle pareti, ci sono affreschi come un “Trionfo della morte” della scuola senese che è meraviglioso, imperdibile. Bellissimo anche il palazzo comunale con la storia del paese e un reliquiario d’oro imponente chiamato “l’albero d’oro”, sotto al quale un tempo gli sposi si baciavano in segno di buona sorte”. Tutto attorno, oltre alle varie offerte enogastronomiche, “ci si può perdere fra vigneti, muretti a secco, boschi e viste magiche, immersi nel silenzio. Il rapporto fra paesaggio intatto e costruito a Lucignano è ancora quello che si vede nei grandi quadri del Rinascimento italiano, quello di un’Italia sconosciuta ma poco cambiata”.
L’idea di passare un’estate fra i borghi per Magnifico non solo aiuterà a ritrovare un’intesa con la natura, ma farà dire ai visitatori che “come l’Italia davvero non c’è niente al mondo”. La stessa frase che viene spontanea quando si visita anche Montecassiano, in provincia di Macerata, “dove l’arte è parte integrante del paesaggio. Si tratta di un borgo piccolo, con un piccolo museo con affreschi neoclassici pieni di animali che sono strepitosi, un gusto davvero interessante. Girando per il borgo si possono osservare opere stupende come quelle degli artisti Johannes Hispanus o Mattia Della Robbia. Quando sono stato lì ero solo: i pochi turisti che lo scoprono vengono accolti a braccia aperte, ti aprono porte e cuore”.
Per Magnifico e il Fai, fondo che ogni anno premia i borghi più belli d’Italia così come i Luoghi del cuore e valorizza le tante bellezze naturali e artistiche del nostro Paese, è però impossibile non nominare anche il Sud. “A chi viaggia al Sud – chiosa il presidente – consiglio di riscoprire la Sila, per esempio il duomo di San Giovanni in Fiore, oppure Rossano Calabro, dove è custodito il manoscritto Codice purpureo: non esiste al mondo un libro così importante, ma nessuno sa che si può trovare lì. Un qualcosa che lascia stupefatti, così come un giro a Troina in Sicilia o nel borgo di Polizzi Generosa nelle Madonie, luogo con vista su paesaggi infiniti che lasciano senza fiato. Appunto, ai viaggiatori ripeto: dimenticatevi le autostrade e godetevi l’Italia nascosta. Per sopravvivere ha bisogno anche del vostro contributo”.