Borghi medievali, colline dolci e campi fioriti. Tra Toscana, Lazio e Marche, l’Umbria è una regione di grandi paesaggi, scorci unici e villaggi dove il tempo sembra esserci fermato.
Attraversando la regione si scoprono autentiche meraviglie, dalle Fonti del Lituano alle cascate delle Marmore, il Lago Trasimeno, che incantò Goethe, Stendhal e Byron con la sua bellezza, e la splendida Perugia.
Gubbio è uno dei tesori che la zona custodisce. Con la sua posizione alle falde del monte Ingino, attraversata dai torrenti Camignano e Cavarello, incanta con il suo carattere medievale mantenuto intatto, gli edifici in pietra, le strade lastricate, le piazzette suggestive con i dehors fioriti e i tavolini al sole. C’è chi la chiama la “città grigia” per le architetture fatte da mattoni e blocchi di calcare che la caratterizzano. Il cuore del borgo è la pittoresca Piazza Grande, dominata dal Palazzo dei Consoli, che offre un belvedere affacciato su tutta la pianura umbra.
Gubbio è una cittadina antichissima, strettamente legata alla vita e al mito di San Francesco, e sono tante le architetture religiose parte del patrimonio storico e artistico della città. A partire proprio dalla Chiesa di San Francesco, costruita nella seconda metà del XIII secolo presso il fondaco della famiglia Spadalonga, che avrebbe accolto San Francesco d’Assisi dopo il suo abbandono della casa paterna.
Il centro storico, circondato da mura in pietra, è un dedalo di viuzze che salgono e scendono attraversando il borgo. La prima tappa è il celebre Duomo, risalente al 1229, che domina la piazza con una bella vista e ospita, dietro la sua facciata bianca, affreschi del Trecento e opere d’arte sacra.
A proposito di arte, Palazzo Ducale è l’unico esempio di architettura rinascimentale nella città medievale, commissionato da Federico da Montefeltro, duca di Urbino: all’interno si trovava lo studiolo del Duca, realizzato fra il 1479 e il 1482 con il tipico soffitto a cassettoni e le pareti coperte da splendide tarsie lignee.
Tra i palazzetti tipici, spicca Palazzo dei Consoli, che venne costruito nel XIV secolo dal governo della città in stile gotico: dal 1901 ospita il museo civico, che custodisce le preziosissime Tavole eugubine. Antichissimo anche il Palazzo Pretorio, sede del comune di Gubbio, in Piazza della Signoria, detta Piazza Grande di Gubbio, proprio di fronte al Palazzo dei Consoli.
Uscendo dalle mura del centro si incontra un’altra testimonianza storica, il Teatro Romano. Costruito tra il 55 e il 27 a.C, oggi mantiene la sua vocazione e ospita d’estate rappresentazioni teatrali all’aperto sotto le stelle.
Per gli amanti delle passeggiate, vale la pena esplorare il territorio seguendo i diversi percorsi a piedi, in bicicletta o a cavallo, tra cui il famoso Sentiero Francescano della Pace, che lega Gubbio e Assisi. Si può salire attraversando la “Gola dei dinosauri” su per il “Colle eletto del Beato Ubaldo” (Divina Commedia, Paradiso, Canto XI, Dante Alighieri), raggiungibile anche attraverso una speciale funivia, che porta dal centro della città sul Monte Ingino. All’interno di una piccola gabbia, si sale per 500 metri sospesi nel vuoto fino alla Basilica di Sant’Ubaldo (se soffrite di vertigini, non fa per voi). Qui vengono conservati i tre ceri iconici che rappresentano la città, su cui vengono montate le statue di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Durante la festa del patrono, il 15 maggio i ceri vengono portati dal Palazzo dei Consoli fino alla basilica, attraversando tutta la città. Si può, in alternativa, raggiungere il Parco di Coppo, ricco di pinete in cui camminare o fermarsi per un picnic. Senza dimenticare il Parco Regionale del Monte Cucco, uno dei più incontaminati d’Italia, luogo ideale per fare trekking, bird-watching o spingersi in escursioni affascinanti nelle grotte carsiche recentemente aperte al pubblico.
Per scegliere un soggiorno ben integrato con la cultura del posto, l’ideale è puntare su un luogo pieno di storia e fascino come il Park Hotel ai Cappuccini. Immerso nel silenzio e nel verde, in un esteso parco con alberi secolari e un magnifico oliveto, è stato realizzato in un suggestivo monastero del XVII secolo, sapientemente restaurato, a due passi dal centro di Gubbio. L’architettura, nonostante il restyling moderno, omaggia lo schema originario, mantenendo le pareti in pietra, le logge pittoresche, chiostri da cartolina, pezzi di mobilio e oggetti che raccontano il passato dell’hotel. Le camere dei monaci sono diventate stanze ampie e confortevoli. C’è persino una piccola chiesetta, dal fascino senza tempo. In bilico tra antico e comfort moderni, gli interni sono caratterizzati da ampi saloni ricchi di mobili d’epoca e grandi camini, arazzi, affreschi e dipinti d’epoca, ma anche opere d’arte contemporanea firmate dai grandi artisti italiani come Capogrossi, Arnaldo Pomodoro, Abbozzo. L’originaria sorgente d’acqua dei frati serve ancora l’albergo.
Parlando di acqua, non si può non menzionare la Cappuccini Wellness & Spa, che offre un parco acquatico dove ritrovare il benessere tra piscine, idromassaggi e vasche per la thalassoterapia. La filosofia del benessere, un tempo basata sugli studi botanici dei monaci, che curavano con erbe officinali, oggi è firmata dal famoso fitoterapista ed erborista Marc Mességué. Un soggiorno all’insegna dell’arte, della cultura, della quiete, del buon cibo e dei magnifici paesaggi. Mens sana in corpore sano insomma.