La quota simbolica di 100mila firme è stata superata in neanche sei giorni. La lettera appello degli scienziati alla politica, perché metta al centro dei suoi programmi in vista delle elezioni la crisi climatica, si avvia a essere tra le prime cento petizioni nella storia di Change.org Italia. È un traguardo impressionante in termini di numeri, specchio di un Paese in cui, pur nell’agosto di solito sonnacchioso, sotto l’ombrellone, in montagna o nelle città, 100mila cittadini hanno deciso di dare un segnale forte in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.
Le persone, tante e in continuo aumento, perché ieri in serata si era già ben oltre quota 100mila, hanno anche investito i loro soldi. Molti tra i firmatari, quasi 1.700, vogliono farsi sentire dalla politica tanto da sponsorizzare la petizione, perché abbia la maggior diffusione possibile.
Sono poi le parole di due tra gli scienziati del clima primi firmatari dell’appello fatto proprio da Green&Blue, il content hub Gedi su ambiente e transizione ecologica, a dare la misura del successo. “Ovviamente io e i miei colleghi siamo molto soddisfatti del supporto di così tante persone – dice Antonello Pasini del Cnr – Addirittura mi scrivono ragazzi minorenni per chiedermi come possano aiutarci, loro che non voteranno. Per questo invito i politici a essere veri statisti e a progettare un futuro equo e sostenibile affrontando soprattutto la crisi climatica, che mina lo sviluppo del nostro Paese e del mondo in tutti i prossimi decenni”. I minorenni ai quali fa riferimento Pasini sono gli adolescenti di Radioimmaginaria, che ieri lo hanno coinvolto in un loro video-appello.
L’appello degli scienziati per il clima, i ragazzi di di Radioimmaginaria: “Firmiamo tutti la petizione”
“Non me lo aspettavo, ma ora che è accaduto non ne sono poi così stupito – dice un altro dei promotori, il fisico Antonio Navarra, presidente del Centro euromediterraneo per i cambiamenti climatici – Avevo percepito che la questione climatica stava assumendo una importanza crescente per l’opinione pubblica, vuol dire che le persone riconoscono il valore della ricerca scientifica, e quindi anche il valore delle informazioni che noi faticosamente cerchiamo di mettere assieme. Certe volte rischia di passare il messaggio sbagliato, – continua – cioè che sul clima si sappia ormai tutto quello che c’era da sapere. Ma non è così: abbiamo fatto progressi enormi, però ci sono tante cose che ancora dobbiamo capire e che potranno essere utili per la definizione di politiche climatiche efficaci”.
Dopo l’importante lettera a sostegno della petizione inviata a Repubblica dai sindaci delle nove città italiane selezionate dalla Commissione europea per la Mission Climate-neutral and smart cities, anche ieri a spingere le firme dei cittadini sono arrivate poi le adesioni di tante personalità.
Tra le associazioni c’è il Fondo per l’Ambiente italiano, il cui presidente, Marco Magnifico, ha motivato il sostegno alla petizione scrivendo: “Firmare è un gesto di civile partecipazione: mai come questa estate gli effetti della crisi ambientale si manifestano sotto i nostri occhi e ci impongono di agire, ciascuno per la sua parte”.
Ha aderito il jazzista Paolo Fresu, che ha commentato: “Firmo perché il nostro futuro dipende dalle scelte del nostro presente”, e si sono uniti all’appello Annalisa Corrado e l’attore Alessandro Gassmann, co-ideatori del progetto #GreenHeroes, con il supporto scientifico del Kyoto Club.