Per dieci giorni all’anno i dipendenti di Atlantia potranno dedicarsi ad attività sociali non profit e si vedranno corrispondere ugualmente la retribuzione piena. È la prospettiva che si apre dopo la firma di un accordo tra impresa e sindacati, che va ad aggiungersi a quanto già previsto dalla normativa italiana e dagli accordi collettivi vigenti. Le attività potranno essere in favore di associazioni, enti e istituti che svolgono attività benefiche caritatevoli, assistenziali, sociali, religiose, artistiche, culturali, sportive e ambientali. I permessi retribuiti saranno fruibili continuativamente o anche in modo frazionato (sia giorni, che ore lavorative), a valle della presentazione di una descrizione dell’iniziativa benefica alla quale il dipendente intende partecipare.
Vicinanza alla comunità
L’accordo sottoscritto con tutte le principali rappresentanze sindacali del settore (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal, Ugl Viabilità) punta a rafforzare i legami tra l’azienda e la comunità nella quale opera. Il programma sarà inoltre sottoposto alle società della holding affinché ne valutino l’eventuale adozione.
L’accordo si inquadra nella crescente sensibilità aziendale verso i temi della sostenibilità e dell’inclusione. Dall’azienda fanno inoltre sapere che l’intesa è da inquadrare nel percorso di innovazione intrapreso dal gruppo per ridefinire la propria identità e il rapporto tra organizzazione e dipendenti avviato nel 2020, che ha già portato 10.840 collaboratori italiani a diventare azionisti di Atlantia SpA attraverso un piano di attribuzione gratuita di azioni della società.