Compie 90 anni un grande italiano, si chiama Fulco Pratesi, è stato il fondatore, e la guida, per tanto tempo, del WWF. Era un architetto ma invece di costruire ville o palazzi ha realizzato oasi e istituito parchi. E’ stato un giovane cacciatore, ma poi si è pentito e ha fatto campagne per proteggere lupi e falconi. Se c’è qualcuno che in questi anni non si è limitato a parlare in difesa della natura, aggredita purtroppo dallo sviluppo sbagliato che spesso inseguiamo noi esseri umani, ma l’ha difesa concretamente, è stato lui.
Se potessero, migliaia di specie animali e migliaia di piante vorrebbero soffiare le candeline con lui. Ha salvato dal cemento preziosi ecosistemi con un sistema apparentemente folle: facendo raccolte fondi, o meglio collette, per rilevare porzioni di terreno per farne delle oasi. Le oasi WWF che trovate in tutta Italia. Si dirà: facile, era benestante di famiglia e aveva tutti amici altolocati. Ma non è una colpa, è un merito. Avrebbe potuto fregarsene, avrebbe potuto fare come spesso fanno i super ricchi: inquinare e divertirsi. Ha scelto di fare il contrario e però, dice, si è divertito moltissimo (sono diventate leggendarie le sue abitudini igieniche, per lavarsi senza sprecare acqua); Ha vissuto una vita straordinaria: è stato in quasi tutti i paesi del mondo per riempire la mente, dice, di ricordi di posti bellissimi che dovremmo proteggere.
A proposito di proteggere: l’ho incontrato qualche giorno fa nella sua casa romana, finalmente fragile per l’età ma protetto dall’affetto dei quattro figli e della moglie Fabrizia, l’unica donna della sua vita, una cosa anche questa abbastanza straordinaria, anzi rara come la specie di orchidea scoperta nel parco del litorale di Ugento, in Puglia, che gli è stata dedicata e che porta il suo nome: Ophrys x Pratesi. Mi ha detto: “Io sono un radical chic. Non è mica un insulto. Siamo persone serie che hanno avuto la fortuna di nascere con dei mezzi finanziari e che li mettono a disposizione per una buona causa”.