Avanza la tecnologia a bordo. A fine 2023 le auto connesse hanno raggiunto quota 16,9 milioni in Italia, quasi la metà di tutte quelle in circolazione. Il dato emerge dall’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, che calcola un valore di mercato a quota 2,9 miliardi di euro, il 17% in più rispetto al 2022.
Prendono piede anche le soluzioni di smart mobility
In particolare, le soluzioni per l’auto connessa valgono 1,56 miliardi di euro (+11% in un anno), i sistemi di Advanced driver assistance systems (Adas) integrati nei nuovi modelli, come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia, raggiungono i 950 milioni di euro (+28%), le soluzioni smart mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility, 400 milioni di euro, +18%.
Il ruolo dei dati per ottimizzare gli spostamenti
La transizione è, dunque avviata, anche se molto resta da fare. Basti pensare che il 29% dei comuni (-14% vs 2022) non utilizza i dati generati dai progetti, anche se il 16% dichiara di volerli utilizzare in futuro, riconoscendone l’importanza strategica.
L’Osservatorio segnala, inoltre, la crescita del segmento smart road, vale a dire strade equipaggiate con sensori per raccogliere dati, sistemi di comunicazione per lo scambio di informazioni tra veicoli e infrastrutture, il tutto con l’obiettivo di supportare la guida autonoma. Negli ultimi tre anni sono state avviate 19 iniziative in questo campo e il 70% degli italiani si dice interessato a utilizzare servizi di mobilità intelligente, in particolare sul fronte del trasporto pubblico e dei parcheggi.
Intanto cresce la sensibilità verso i temi della sostenibilità. Il 40% dei cittadini sta già oggi riducendo l’utilizzo dell’auto per soluzioni alternative come il car sharing o la micromobilità. Solo il 15%, invece, utilizzerebbe un’auto a guida autonoma nei prossimi anni, il 19% è contrario ad un possibile utilizzo, ben 2 consumatori su 3 (66%) hanno ancora forti dubbi. I contrari sono frenati soprattutto dalla sensazione di non avere il controllo della vettura (36%), dal piacere di guidare in prima persona (32%) e dalla sensazione di insicurezza (31%).
“Il settore della mobilità connessa continua a crescere, spinto da innovazioni tecnologiche e novità normative”, afferma Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Connected Car & Mobility – Sempre più aziende sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati da veicoli e infrastrutture connesse, utilizzabili per offrire nuovi servizi di valore. La connettività avrà un ruolo molto importante nella gestione dei nuovi modelli elettrici e ibridi, e nel garantire scambi di informazioni tra veicolo e infrastruttura”.