L’Unione europea ha ribadito a più riprese negli ultimi tempi che la transizione green non subirà rallentamenti, né ripensamenti. Una presa di posizione tutt’altro che scontata, dato che tra il conflitto in Ucraina e il peggioramento del quadro economico oggi il tema della sostenibilità sembra passare in secondo piano nel dibattito pubblico.
Lo studio
Anche la sensibilità dei consumatori in questo momento sembra perdere vigore, tanto che secondo l’ultima ricerca di mercato condotta da Motus-e ad ottobre 2022, i veicoli elettrici a batteria (Bev) in Italia sono circa 160 mila e le immatricolazioni nel corso del mese hanno registrato un calo del 48% rispetto al 2021: un dato, quest’ultimo, che si scontra con l’ascesa dell’elettrico negli altri Paesi europei di riferimento, come la Germania, che conta ormai 200 mila immatricolazioni da inizio anno.
A questo proposito va segnalato uno studio di Wallbox (multinazionale attiva nei sistemi di ricarica intelligente) sulla sostenibilità dei veicoli elettrici, nel quale viene sottolineata l’importanza di puntare su soluzioni che siano in grado, anche nel lungo periodo, di garantire questa condizione. Da qui l’indicazione di optare per batterie capaci di accumulare l’energia prodotta da pannelli solari o da generatori eolici, che se non consumata immediatamente verrebbe persa.
Infrastrutture ramificate
Permane poi la questione del mercato delle ricariche per i veicoli elettrici che, secondo l’analisi condotta da Motus-e, fino al mese di settembre, conta 32.776 punti di ricarica in 16.700 infrastrutture di ricarica e 13.225 location accessibili al pubblico. Numeri triplicati nel confronto a tre anni, per quanto ancora insufficienti. “Complici gli incentivi di questi ultimi anni o un’attenzione sempre maggiore alle questioni relative ad ambiente e risparmio, si tratta di un trend di crescita che fa ben sperare per il futuro della mobilità sostenibile”, sottolinea il report. “Bisogna tenere conto che non tutte le colonnine permettono lo stesso grado di risparmio ed è da tenere a mente che la comodità di avere una wallbox in casa non è paragonabile alla ricarica del proprio veicolo tramite un dispositivo pubblico, soprattutto quando questo tipo di infrastruttura non è attrezzata ovunque per fornire la ricarica veloce”.
Il costo dei veicoli
Il costo è uno dei principali ostacoli all’adozione massiccia di veicoli elettrici (l’altro è la mancanza di infrastrutture pubbliche), dato che occorre sborsare il 20-30% in più di un veicolo con motore a combustione interna. Lo studio di Wallbox si sofferma sulle due variabili che è opportuno valutare in sede di acquisto e che determinano il prezzo di un auto elettrica sono la potenza e la durata della batteria. “Nonostante in alcuni casi e per determinati modelli il prezzo possa alzarsi notevolmente, c’è da tenere in considerazione che l’investimento fatto viene poi ammortizzato dalla poca manutenzione di cui hanno bisogno questo tipo di vetture, soprattutto se comparate a quelle termiche”, spiegano gli analisti.
L’ultimo decreto relativo al comparto automotive emanato dal Mise ha aumentato la portata del precedente bonus, portandolo fino al 50% per le auto con emissioni da 0 a 20 grammi per km di CO2 e da 20 a 60 grammi per km. Ricordando che la richiesta può essere avanzata solo da chi ha un Isee inferiore a 30 mila euro.