La Royal Family britannica accelera verso l’obiettivo emissioni zero di carbonio nella sue proprietà. Dalle auto elettriche di lusso, ai pannelli solari sui castelli e al carburante sostenibile per gli elicotteri re Carlo III, pioniere della causa ecologista, ha voluto dare la sua impronta e il contributo della famiglia reale alla lotta contro il cambiamento climatico. Le novità ambientaliste nella gestione delle proprietà dei Windsor sono contenute nel rapporto annuale sulla gestione del patrimonio reale (e sui suoi conti).
In materia di ambientalismo, spiccano gli annunci sull’installazione di un impianto a pompa di calore nel complesso del castello di Windsor e la trasformazione in veicoli elettrici di tutti i modelli della flotta di auto reali, incluse le limousine di Stato a marchio Bentley. Iniziativa, quest’ultima, che va ad aggiungersi alla decisione assunta da Carlo in passato di modificare la sua amata Aston Martin DB6 d’epoca – posseduta dal 1970, quando gli venne regalata per il 21esimo compleanno da sua madre, la regina Elisabetta II – in una vettura a biocarburante.
Il piano “emissioni zero” di casa reale prevede pure la sostituzione dell’uso di elicotteri e jet tradizionali con velivoli prodotti nel nome “dell’aviazione sostenibile”; nonché l’agganciamento di grandi residenze ufficiali, in primis Buckingham Palace, a sistemi di riscaldamento in rete: più efficienti rispetto ai boiler individuali. Tutti progetti dotati di “un considerevole potenziale di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nella Royal Household”, si legge nel testo. Documento che rende pubblici – come ogni anno – anche i numeri sul bilancio dei profitti della gran mole di proprietà e terreni della corona facenti parte del cosiddetto Crown Estate: business gestito indipendentemente a nome di casa Windsor le cui entrate vanno al governo, il quale poi restituisce una quota minoritaria al palazzo per finanziare i costi delle spese legate alla rappresentanza della monarchia e ai doveri ufficiali dei membri del casato. Profitti in forte ascesa l’anno scorso, come era già stato anticipato, fino a un livello record fissato a 1,1 miliardi di sterline, grazie soprattutto all’effetto boom a breve termine degli impianti eolici installati nelle fattorie reali.