Un progetto di mobilità sostenibile al femminile che unisce le “emozioni” del viaggio a quelle del trasporto green. Già il nome, Emotionway, ne rappresenta lo spirito “diretto” e integrato. A metterlo a punto è il “Gect-Euregio Senza Confini”, gruppo di cooperazione territoriale costituito dalla Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Veneto e Land Carinzia, per rispondere al problema della difficile accessibilità ad alcuni siti di interesse naturalistico e culturale da parte di cicloturisti e turisti a piedi causata da insufficienti collegamenti tra bici, bus, treno, cammini e siti di interesse. 

Il progetto è stato candidato al “RegioStars Awards” il premio riconosciuto ai lavori finanziati dall’Unione Europea in grado di rappresentare l’eccellenza e di ispirare approcci innovativi e inclusivi nello sviluppo regionale. Rappresenta l’Italia nella categoria “Sviluppare la mobilità verde nelle regioni: Anno europeo della ferrovia 2021”, accanto a un altro candidato dell’Emilia Romagna, il “Digital Farming Specialist” per formare esperti in gestione di sistemi di sostenibilità ambientale specializzati in agricoltura digitale, finanziato dal Programma operativo Fse 2014-2020 per la categoria “Europa urbana”. 

 

Emotionway, che ha avuto spazio anche alla recente “Settimana europea delle Regioni e delle Città”, evento annuale dedicato alla politica regionale dell’Ue, punta a promuovere il patrimonio naturale e culturale attraverso la creazione della prima rete transfrontaliera di ciclovie e cammini delle Alpi Orientali (ReCAO), integrata con il trasporto pubblico locale del Friuli – Venezia Giulia, del Veneto, della Carinzia e della Provincia Autonoma di Bolzano. A spiegarlo a Green&Blue è Sandra Sodini, Direttrice del Gect.

Sandra Sodini, Direttrice del Gect 

Una sfida al femminile?

“Il team del che lavora a questo progetto è in effetti interamente femminile (project manager e staff). In generale il progetto risponde agli attuali trend turistici che vedono il turista sempre più attore della propria vacanza e interessato alla programmazione di vacanze all’insegna della tranquillità, anche come esperienza per i bambini. Le donne sono sempre più coinvolte nella programmazione dei percorsi turistici e sono particolarmente attente al tema della sicurezza sia per sé sia per i figli qualora viaggino con bambini. E coloro che frequentano gli itinerari ciclabili rappresentano ormai il 30% del totale dei cicloturisti. La loro presenza è elevata soprattutto nell’ambito di gruppi familiari, amicali e associazioni locali che promuovono l’uso della bici sia come mezzo di trasporto quotidiano, sia per l’escursionismo. I servizi di trasporto previsti come collegamento tra le piste ciclabili dell’area garantiranno un aumento della sicurezza nel trasferimento da una ciclabile all’altra e quindi un incremento nel numero di donne che potranno utilizzare la rete transfrontaliera. Il progetto prevede un’attività specifica anche di miglioramento dei servizi a supporto della rete (ristorazione, pernottamento, promozione turistica, accoglienza) e conferma l’impatto positivo del progetto in tema di pari opportunità interessando settori in cui il lavoro femminile è molto attivo”.

Da cosa siete partite?  

“Dall’analisi dello stato delle ciclovie transregionali e regionali, dei percorsi pedonali e dall’analisi del trasporto pubblico locale. Questo lavoro preliminare ci ha permesso di comprendere come alcuni siti di interesse naturalistico e culturale fossero di difficile accessibilità da parte dei turisti e questo ci ha portato a capire come fosse necessario completare i percorsi ciclabili, fare manutenzione a quelli pedonali e aumentare la disponibilità dei servizi intermodali (bus e treno) a supporto degli spostamenti dei turisti che si muovono a piedi o con la bicicletta. Abbiamo così attivato nuovi servizi pubblici a supporto di cicloturisti e camminatori lanciando servizi pilota bici+bus tra Carinzia e Friuli Venezia Giulia fino alla Slovenia. In aggiunta, su questi treni abbiamo affisso materiale informativo in un’ottica di valorizzazione del territorio promuovendo anche il trasporto su locomotive a vapore. Proprio in occasione di questi treni storici abbiamo attivato anche shuttle-bus per portare dalle stazioni ferroviarie i turisti verso le località di interesse naturalistico e culturale meno note ai flussi di massa. Il progetto sposa il concetto innovativo della “mobility as a service” dove la mobilità è vista come servizio e non come infrastruttura e si basa sull’idea che in futuro si possa usare qualunque mezzo per raggiungere una destinazione senza più differenza tra gestori e tra dati. Il cambio di prospettiva è notevole perché pone l’intermodalità come punto di partenza, gli utenti (cittadini e imprese) al centro del nuovo sistema di mobilità, il  settore pubblico come abilitatore della mobilità, piuttosto che come fornitore di servizi di trasporto”.

Come state procedendo?

“Il progetto è nato nell’ambito di un Tavolo Tecnico Trasporti, è stato poi delineato con i partner progettuali, presentato e finanziato in base al programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Austria 2014-2020, ha trovato concreto avvio il 1° luglio 2018 e si concluderà il 30 giugno 2022. La prima fase di raccolta dati ha portato alla creazione di un dettagliato database transregionale che raccoglie le informazioni sulle ciclovie, sui cammini e sui servizi intermodali dell’area: sono state inserite 6 ciclovie transregionali e 4 ciclovie regionali per un totale di 1.321 km; 8 cammini transregionali e 32 cammini regionali per un totale di 5.739 km. Gli itinerari sono supportati da 975 km di linee ferroviarie e da un diffuso sistema di trasporto pubblico locale su gomma servito da 6 linee bici + bus, alcune delle quali sono state attivate con il progetto Emotionway. Considerato l’importante lavoro di raccolta e analisi di dati e informazioni territoriali relative a ciclovie, cammini, trasporto pubblico e servizi a supporto di cicloturisti e camminatori nell’area, le Regioni si sono impegnate ad aggiornare annualmente le informazioni raccolte che saranno rese disponibili attraverso l’aggiornamento del database GIS e la realizzazione di un portale che sarà reso disponibile nel sito web del Gect Euregio Senza Confini”. 

Qual è l’obiettivo finale?

“Il sogno sarebbe quello di permettere al turista di creare autonomamente il proprio percorso green di scoperta del territorio transfrontaliero, anche utilizzando i servizi intermodali attivati dal progetto Emotionway. Al momento stiamo implementando soluzioni innovative di travel planner pensate per coordinare gli orari del trasporto pubblico locale nell’area transfrontaliera e consentire di pianificare i viaggi in bicicletta e di verificare in tempo reale le linee bici+treno e bici+bus disponibili in Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Carinzia. Il progetto si prefigge di creare la Rete transfrontaliera delle Ciclovie e dei Cammini delle Alpi Orientali (la Recao), la prima rete di mobilità sostenibile a cavallo del confine tra Italia ed Austria, rafforzando l’intermodalità bici+treno e bici+bus e integrando la rete di ciclovie e cammini con  la rete ferroviaria e il trasporto pubblico locale del Friuli-Venezia Giulia, del Veneto, della Carinzia e della Provincia Autonoma di Bolzano. Stimolando così sul territorio la nascita e il miglioramento dei servizi al turista, la destagionalizzazione dei flussi e lo spostamento del loro traffico da gomma a mezzi di trasporto sostenibili e la conseguente riduzione delle emissioni di CO2“.

Come si può sostenere il progetto?

 

“Nel mese di marzo 2021 il Segreteriato Tecnico del Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Austria 2014-2020 ha contattato il Gect Euregio proponendo la candidatura al concorso “RegioStars Awards” nella categoria Sviluppare la mobilità verde nelle regioni: Anno europeo della ferrovia 2021. Successivamente è stata ricevuta una lettera di endorsement dall’Autorità di Gestione del Programma e presentata ufficialmente la candidatura. 

 

Per sostenere il progetto si può votare ogni giorno fino a metà novembre cliccando sul simbolo del cuore accanto al titolo Emotionway nella categoria “Topic of the year: enhancing mobility in the regions: European Year of Rail 2021″