Ripensare ad una casa più calda riducendo il gas e scaldandosi con la legna. Una prospettiva non impossibile e che non comporta una riduzione, ma anzi un aumento del confort. E per chi decide di fare questa scelta c’è la possibilità di utilizzare il bonus del 50% per risparmio energetico, senza dover sostituire la caldaia, a patto che l’impianto scelto, stufa termo camino o caminetto che sia, abbia un alto rendimento e a basse emissioni di fumi. Lo stesso per chi sceglie una caldaia a pellet. Dal prossimo anno, però, l’agevolazione con l’aliquota più elevata spetterà solo per la prima casa.

Legna e pellet tra le fonti di energia rinnovabile

Le biomasse, comprese quelle di origine vegetale, rientrano a tutti gli effetti tra le fonti di energia rinnovabile in quanto consentono di riutilizzare prodotti organici di scarto. Per questo motivo anche lega e pellet godono degli incentivi per risparmio energetico, un’agevolazione che spetta non solo se si sostituisce una caldaia a gas con una a pellett, ma anche se si intende acquistare una stufa a legna o un caminetto per migliorare il confort domestico. Si tratta infatti, anche in questo caso, di un tipo di impianto che consente di limitare l’uso del gas ritardando l’accensione della caldaia o limitando le ore di utilizzo, e per questo gode della detrazione del 50%. Dal prossimo anno, però, questa percentuale sarà riservata solo all’abitazione principale, mentre per le seconde case, se non saranno novità nella manovra, la percentuale scenderà al 36%.

Pagamenti tracciabili e asseverazione

La detrazione spetta non solo per l’acquisto di stufa, ma anche per la realizzazione di un caminetto e per tutte le opere correlate, a partire dall’installazione della canna fumaria. L’installazione della stufa, della caldaia o del caminetto deve essere effettuata da un tecnico qualificato, tenuto per legge a emettere regolare certificato di conformità (Dm 37/2008). È inoltre necessario farsi rilasciare la certificazione tecnica del produttore della stufa che ne indichi le capacità termiche, in quanto è richiesto un rendimento del bruciatore di almeno l’85% e la limitazione dei fumi di emissione. Il pagamento deve essere effettuato con il bonifico dedicato ai bonus casa.

Rimborso sprint con il Conto termico

Per chi invece deve sostituire un vecchio impianto a biomasse più inquinante, quindi con meno di quattro stelle, oppure uno olio combustibile o a gasolio c’è invece la possibilità di usufruire del Conto termico del Gse, che consente di ottenere un rimborso fino al 65% della spesa. Per il Conto termico al momento non è prevista una scadenza per la presentazione delle domande per cui sarà possibile ottenere l’incentivo con l’aliquota del 65% anche nel 2025, ma sempre, come detto, esclusivamente per la sostituzione di vecchi impianti esclusi quelli a gas. La richiesta di incentivo va presentata direttamente sul sito del Gse una volta installata la stufa o la caldaia. Prevista una procedura semplificata per chi sceglie uno dei generatori a biomassa inclusi nel Catalogo degli apparecchi domestici presente sulle stesse pagine del Gse.

er poter ottenere l’incentivo occorre la fattura e il pagamento deve avvenire in modo tracciabile. Il contributo è erogato entro due mesi in un’unica soluzione quando l’importo è inferiore ai 5.000 euro. Per chi usufruisce del Conto termico c’è anche la possibilità di ottenere, in aggiunta a questo, il contributo regionale o comunale per la rottamazione dei vecchi impianti nell’ottica della riduzione dei fumi. Con le somme erogate a livello locale è possibile ottenere il rimborso del 100% della spesa sostenuta.