Ancora poche settimane a disposizione per cambiare gli elettrodomestici con modelli più efficienti approfittando del bonus mobili con tetto di spesa a 10.000 euro. Dal prossimo anno, infatti (salvo novità nella legge di Bilancio) la spesa che può essere agevolata si riduce alla metà e chi ha in programma acquisti in più anni potrà usufruire solo del tetto ridotto. Per non avere cattive sorprese, se si vuol puntare sul risparmio energetico risparmiando in bolletta e sulle emissioni svecchiando il parco degli elettrodomestici, si dovrà provvedere per tempo. E chi non ha ancora fatto interventi di ristrutturazione che permettono di accedere al bonus dovrà organizzarsi in fretta.
Di quanto scende la bolletta elettrica
Il bonus mobili, ossia la detrazione del 50% sugli acquisti utilizzabile in dieci anni, è riconosciuto infatti oltre che sugli arredi anche sugli elettrodomestici a risparmio energetico. L’Enea ha calcolato quanto si risparmia con quelli più efficienti, considerando che i consumi elettrici delle abitazioni sono riconducibili per il 58% all’utilizzo degli elettrodomestici. Così ad esempio la differenza di spesa fra avere in casa frigorifero, lavatrice, asciugatrice, lavastoviglie, forno e climatizzatore di classe energetica elevata e la classe energetica più bassa arriva fino al 40%. Andando nel dettaglio, sostituendo una lavatrice di 20 anni fa con una odierna in classe A si potrebbe ottenere un risparmio di energia elettrica del 35%; prendendo invece in considerazione la sostituzione di un frigorifero si potrebbe arrivare fino al 40%.
Ottenere il massimo dal bonus
Per ottenere il bonus mobili occorre realizzare degli interventi agevolabili con la detrazione per ristrutturazione al 50%, ed è anche necessario che i lavori vengano avviati prima dell’acquisto dei mobili. Tra i lavori agevolabili rientrano tutti quelli di risparmio energetico, anche se vengono realizzati senza opere edilizie vere e proprie. Dà diritto al bonus, ad esempio, anche un intervento davvero “banale” come l’acquisto delle valvole termostatiche intelligenti per i termosifoni, ossia quelle che si gestiscono tramite wifi. Ma anche l’acquisto di un pannello fotovoltaico da balcone dà diritto al bonus, a patto che sia installato a norma di legge.
Spese calcolate nell’arco di due anni
Il meccanismo del bonus, però, prevede una sorta di tagliola per chi fa i lavori e gli acquisti agevolati in due anni. Il bonus mobili, infatti, può essere riconosciuto una sola volta per immobile per lavori che sono realizzati nell’anno in corso o in quello precedente all’acquisto. In questo secondo caso, però, ai fini del conteggio complessivo si debbono considerare gli acquisti effettuati nell’arco dei due anni. Di conseguenza chi ha fatto lavori quest’anno e ha già superato i 5.000 euro per rinnovare gli arredi, non potrà spendere altri 5.000 euro per gli elettrodomestici nel 2023 dato che il prossimo anno il tetto di spesa è fissato proprio in 5.000 euro. E dovendo tenere in conto gli acquisti del 2022 non c’è proprio margine. Unico modo di sfuggire alla tagliola è quello di anticipare le spese di qui a fine anno.
Dividere gli acquisti sfruttando tutti i bonus
Un’altra possibile soluzione è comunque quella di suddividere gli acquisti sfruttando più bonus. E questo è possibile in un caso specifico. Se si ha intenzione di acquistare dei climatizzatori, infatti, si può scegliere considerando che i climatizzatori rientrano sì nell’ambito del bonus mobili, ma quando sono fissi e a pompa di calore sono considerati come impianti finalizzati al risparmio energetico. Quindi a loro volta godono della detrazione per ristrutturazione e permettono di usufruire del bonus mobili.