Di destinazioni diventate improvvisamente celebri, o che hanno visto esplodere un turismo dormiente, perché impiegate come set e ambientazioni di serie tv e film ce ne sono moltissime. Fra gli ultimi casi quello di Achill Island e Inis Mor, le due splendide isolette posate di fronte alla costa occidentale dell’Irlanda, tra la contea di Galway e quella di Mayo, dove è stato girato “The Banshees of Inisherin-Gli spiriti dell’isola” omaggiate dal protagonista Colin Farrell. Ma il cineturismo è appunto un fenomeno ormai consolidato: dal boom della Nuova Zelanda dopo la trilogia del “Signore degli anelli” e de “Lo Hobbit” firmati da Peter Jackson fino alle location sparse in Gran Bretagna o Stati Uniti – vere o ricostruite, lasciate sotto forma di set o restituite alla loro vita – per “Sex and the city”, “Spiderman”, “Harry Potter”, “Game of Thrones” (basti pensare, per la serie dei record Hbo, ai casi di Dubrovnik, del Marocco o di Malta) fino alle infinite location impiegate nei vari capitoli o spin-off di “Star Wars”, dall’Alaska alla Tunisia fino alla Cina. L’elenco sarebbe sterminato, dal “Codice da Vinci” a titoli italiani vecchi e più recenti come “Il postino” o “Il commissario Montalbano” che hanno legato fortemente la loro estetica ai luoghi in cui sono stati girati.

PhotoAid ha condotto un’indagine – basata su un sondaggio a oltre mille persone, con livello di affidabilità del 95% e un margine di errore del 3%, dunque statisticamente rilevante per la popolazione generale – da cui si capisce che è forse uno dei trend più forti in assoluto nella geografia dei viaggi: magari non stabilisce del tutto la destinazione ma influenza fortemente l’itinerario che si decide di programmare una volta sul posto. Per il 44% il fatto che un’amatissima serie tv o un film fossero stati girati in un certo posto è stato comunque il motivo principale della scelta e per il 39% ha avuto un certo peso mentre per il 17% non ha avuto nessuna influenza.

Dall’indagine esce infatti che il 96% degli intervistati ha visitato luoghi associati alle proprie serie tv o film preferiti. Questo include ovviamente luoghi e destinazioni popolari grazie alla loro apparizione in tv o sul grande schermo così come siti a tema costruiti sulla base del mondo immaginario e lasciati dove si trovano (viene da pensare al “Popeye Village” sempre a Malta, dove fu girato il film Paramount e Disney uscito nel 1980). Oppure che il 78% dei viaggiatori è propenso o molto propenso a scegliere viaggi a tema televisivo o cinematografico nel 2023 e oltre. Fra le ragioni fondamentali, indicate dal 35% delle persone, quella di vivere un’esperienza immersiva che permetta di “sentire” e ripercorrere le trame di serie tv o film e di seguire le tracce di personaggi celebri.

Dubrovnik (Game of Thrones
Dubrovnik (Game of Thrones” 

A livello globale, il Regno Unito e l’Irlanda – non a caso – sono le destinazioni più desiderate per il cineturismo, grazie al successo della saga di “Harry Potter” (20,2%). E, come abbiamo visto, non solo. Anche “Star Wars: Gli ultimi Jedi” è stato girato sull’isola verde, in particolare alle Skellig, con un’anteprima al termine dell’episodio VII. Non sorprende, fa notare PhotoAid, che piattaforme come Airbnb e Netflix abbiano già iniziato a capitalizzare l’opportunità. Nel primo caso lanciando, fra le altre, opzioni di soggiorno a tema basate su “Scooby Doo”, “Moulin Rouge” e “Queer Eye”. Nel secondo collaborando con l’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite per “aiutare le destinazioni a realizzare i potenziali benefici del cineturismo”. E gli enti governativi ai quattro angoli del globo cavalcano in modo intenso i set, reali o artificiali. Un esempio? Il sito ufficiale “Visit Albuquerque” permette ai fan di “Breaking Bad” di pianificare facilmente i tour delle location e di visitare i luoghi più popolari, come Los Pollos Hermanos, la casa del protagonista Walter White e l’autolavaggio.

Alla seconda piazza fra le destinazioni più scelte c’è appunto la Nuova Zelanda (18,1%) e alla terza alcuni dei luoghi di “Game of Thrones” (Irlanda del Nord, Regno Unito e Croazia) col 17% dei rispondenti che hanno deciso di organizzarci una trasferta all’inseguimento degli intrecci fra le potenti famiglie di Westeros. Seguono la Corea del Sud per l’incredibile fenomeno “Squid game” (16,7%) e il Regno Unito da solo, al 15,9%, per “Sherlock”. Grazie al franchising di “Jurassic Park”, le Hawaii sono state invece scelte come destinazione cineturistica più ambita negli Stati Uniti, secondo il 31% degli intervistati. Seguono la New York di “Friends”, quella di “Joker” e quella di un classico degli anni Novanta, “Mamma ho riperso l’aereo”. La top ten Usa si chiude invece con Monterey, in California, set della serie “Big Little Lies”.

Purtroppo il cineturismo – ne sa qualcosa la Thailandia con la celebre spiaggia del film “The beach” con Leonardo DiCaprio, la Maya Bay su Ko Phi Phi Leh chiusa e riaperta varie volte negli ultimi vent’anni per tutelare gli ecosistemi – produce anche sovraffollamento. “Il nostro studio voleva anche verificare se le persone sanno che il cineturismo può causare un eccesso di turismo in alcune delle destinazioni più popolari – spiegano da PhotoAid – il 95% degli intervistati ne è consapevole. Anche se siamo stati piacevolmente sorpresi da un numero così alto, è importante ricordare che la consapevolezza non sempre si traduce in azione”.