I simboli della disuguaglianza climatica e sociale continuano a spiccare il volo. I jet privati, tanto amati dai ricchi per i loro spostamenti e osteggiati da chi si batte per tagliare le emissioni, sono sempre più utilizzati in Europa e in Italia: nel solo 2022 nel Vecchio Continente si sono registrati più di 572 mila voli con un aumento del 64% rispetto all’anno precedente e il nostro Paese è al quarto posto fra quelli che li utilizzano di più. Questo è quanto emerge da un rapporto diffuso oggi da Greenpeace Europa centro-orientale (CEE) che indica come in Europa le emissioni prodotte dai jet privati sono più che raddoppiate in un solo anno, arrivando a superare quelle prodotte annualmente da 550mila cittadini europei. Cifre che Greenpeace mostra all’indomani di una nuova polemica relativa a questi costosi mezzi di trasporto: anche i vertici delle istituzioni europee – secondo Politico – li utilizzano con maggiore frequenza, perfino per raggiungere le sedi dei principali vertici sul futuro climatico del mondo, come le Conferenze delle parti sul Clima (Cop).
Sotto la lente di ingrandimento sono finiti ad esempio i viaggi del presidente del Consiglio Ue, Charles Michel che avrebbe utilizzato jet privati per circa 72 viaggi, il 64% di quelli fatti tra il 2019 e il 2022, voli anche per arrivare a Glasgow dove nel 2021 si teneva la Cop26, oppure per raggiungere l’Egitto alla Cop27, accompagnato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Dato che un jet privato può emettere anche due tonnellate di anidride carbonica all’ora è facile immaginare l’impatto ambientale di questi voli rispetto, ad esempio, alla media di un cittadino europeo che come impronta ecologica vale circa 7 tonnellate di CO2 nel corso di un anno. Michel si è difeso ricordando che compensa le emissioni attraverso altri programmi, ma la questione sull’impiego e le emissioni dei jet continua a generare polemiche.
In Italia jet privati aumentati del 61%
Nell’Italia in cui da mesi il collettivo “Jet dei ricchi” denuncia sui social la crescita dell’uso di aerei privati, lanciando persino un appello alla presidente Giorgia Meloni per tassarne il cherosene, l’uso di questi velivoli che in pochi possono permettersi è in costante crescita. Secondo il rapporto di Greenpeace l’Italia si colloca infatti al quarto posto nella classifica dei Paesi europei per numero di voli di jet privati con 55.624 voli nel 2022. Quelli decollati da aeroporti italiani sono aumentati del 61% rispetto al 2021 e lo scorso anno hanno causato 266.100 tonnellate di CO2, praticamente il doppio rispetto a quello precedente e pari alla media annuale delle emissioni di anidride carbonica di 50.208 residenti in Italia. Non solo, se si guarda agli ultimi tre anni (2020-2022) i jet privati decollati da aeroporti italiani hanno causato 420.400 tonnellate di emissioni di CO2 ed emerge che un volo su dieci in Europa sia decollato dall’Italia, soprattutto da Milano Linate, Roma Ciampino e Olbia Costa Smeralda. A impressionare è anche la tratta più frequentata, quel Milano-Roma e viceversa che in treno è percorribile in circa tre ore. Per dire: in Francia si punta a vietare persino i voli commerciali fra città che possono essere raggiunte in poche ore di treno. Altra tratta breve fra le più frequentate d’Europa è Milano-Nizza (fra quelle inferiori a 500 km) e quella che nel 2022 ha contato 10 o più voli di jet privati è stata la Verona-Brescia, città che in treno sono collegate in soli trentacinque minuti.
In Europa si usano aerei anche per tratte brevi
Nell’analisi che Greenpeace ha commissionato alla società olandese di consulenza ambientale CE Delft risulta inoltre che il 55% dei voli di aerei privati effettuati in Europa nel 2022 “ha percorso una distanza inferiore a 750 km, in molti casi percorribile con alternative più sostenibili come il treno”. Tre le destinazioni più comuni, Nizza, Parigi e Ginevra e i Paesi europei con il maggior numero di voli sono stati rispettivamente Regno Unito, Francia, Germania e Italia. “Mentre l’Europa e l’Italia sono alle prese con una terribile siccità, la crescita allarmante dei voli privati è in totale contrasto con gli allarmi della comunità scientifica, secondo cui occorre ridurre immediatamente le emissioni di CO2 per evitare una catastrofe climatica” spiega Federico Spadini, campagna Trasporti di Greenpeace Italia. “L’ultimo rapporto dell’IPCC mostra chiaramente che dobbiamo ridurre subito i consumi di combustibili fossili, a partire dai più superflui come quelli dei jet privati, mezzi di trasporto ultra-inquinanti che devono essere vietati per proteggere il clima, l’ambiente e la nostra salute”.
Una petizione per vietarli
Tenendo conto che i jet privati causano in media emissioni fra 5 e 14 superiori ai voli commerciali e oltre 50 volte di più di un viaggio in treno, da parte delle associazioni ambientaliste crescono le richieste per porre un freno all’uso di questi mezzi. Paradossalmente, oltre ad essere usati per raggiungere le grandi conferenze sul clima, sono anche i velivoli più amati per arrivare al WEF di Davos, il Forum economico che negli ultimi anni ha avuto al centro proprio i temi della finanza e del clima. “Le persone più ricche e potenti del pianeta si ritrovano a Davos e ci vanno usando la forma di trasporto più iniqua e inquinante: i jet privati” ricorda Spadini. Su oltre 1000 jet che hanno volato a Davos durante il WEF 2022, oltre il 50% era per tratte a corto raggio (sotto i 750 km). Numeri che fanno capire quanto questi privilegi inquinati possano impattare anche a livello di diseguaglianze sociali e climatiche dato che l’80% delle persone nel mondo non ha mai viaggiato in aereo. Anche per questo, sempre ricordando che esistono le alternative sostenibili, Greenpeace ha lanciato una petizione per chiedere al governo italiano di promuovere misure concrete contro la crisi energetica e climatica “fra cui il divieto dei jet privati e l’introduzione del biglietto climatico per un trasporto pubblico più sostenibile e accessibile”.