Nel territorio comunale di Partinico esiste un piccolo borgo: Borgo Parrini. Un luogo abbandonato che sta lentamente ripopolandosi, tornando a nuova vita.
Le origini di Borgo Parrini
Le prime tracce relative al borgo, ubicato in “Contrada Parrini”, risalgono al 1600 quando i Padri Gesuiti del Noviziato di Palermo acquistarono le terre sulle quali il piccolo centro agricolo mise le radici. Qui, intorno al 1700, costruirono la piccola chiesetta di Maria SS. del Rosario attorno alla quale venne aggregandosi il piccolo centro. Dopo circa un secolo, quando i Gesuiti cessarono il controllo sulle terre della contrada, il borgo venne progressivamente abbandonato, divenendo un “borgo fantasma”. Solo nel 1959 la piccola chiesetta, ridotta in pessime condizioni venne restaurata ed oggi al suo interno è conservato un quadro del 1600 dipinto ad olio e raffigurante la Madonna. Pochi altri cenni storici è possibile reperire del borgo che negli anni a cavallo fra il 1960 e il 1970 venne quasi del tutto abbandonato.
Com’è il borgo oggi
Ed arriviamo così ai nostri giorni. Il borgo lentamente si rianima, prende forma e si colora dei toni dell’azolo e dell’ocra che caratterizzavano le facciate delle abitazioni siciliane nel passato. Tutto ciò grazie alla passione di Giuseppe Gaglio. Imprenditore ed artista che da 20 anni ha iniziato un lento e infaticabile lavoro di recupero di alcuni immobili a partire da quello di sua proprietà per proseguire con quelli che negli anni ha acquistato.
Ultimo in ordine di tempo la realizzazione, in quello che un tempo fu il convento dei Gesuiti, dell'”officina della cultura”, coma ama definirla Gaglio, uno spazio destinato all’organizzazione di eventi ed aperto e a disposizione di chi abbia voglia di creare momenti di aggregazione culturale, ma anche semplicemente luogo, come dice Gaglio, dove poter degustare un caffè e discutere, atto sempre più raro, creando relazioni.
Lo stile architettonico
Gaglio si ispira allo stile dell’architetto spagnolo Gaudi. Riesce a coniugarlo perfettamente con lo stile Siciliano, grazie all’utilizzo di pitture vivaci e di mosaici realizzati con frammenti di mattonelle siciliane e non solo. Ci auguriamo che il recupero intrapreso da Giuseppe Gaglio prosegua e possa portare al recupero totale del borgo, che già oggi, per la bellezza che non passa inosservata, comincia a richiamare l’interesse di visitatori non solo locali, conquistando lentamente quella notorietà che il progetto merita.
Il borgo è da visitare almeno una volta nella vita, vi sentirete come immersi in uno scenario unico fatto di colori e gentilezza che contraddistinguono non solo il borgo ma tutta la Sicilia.
Vi lasciamo alla galleria di tutte le foto scattate in questo splendido borgo. Non perdetevi inoltre la nostra sezione dedicata alle attività per rimanere sempre aggiornati!
Antea Luna Scaletta