Brescia, insieme a Bergamo, sarà la Capitale italiana della Cultura 2023.   Ma già oggi la città lombarda può essere la destinazione per un piacevole e inconsueto weekend invernale, alla ricerca luoghi autentici e stimolanti, lontano dalle più frequentate mete turistiche. Un museo diffuso da scoprire vagabondando senza fretta fra piazze,  siti archeologici, palazzi, eleganti portici, manieri e vigneti urbani. La visita alla città non può che iniziare dalla tre piazze che rappresentano il cuore del centro storico, in gran parte pedonale. Sulla  medievale Piazza Paolo VI  si affacciano il Broletto, edificato a partire dal 1235, che conserva all’interno della Sala dei Cavalieri il ciclo di affreschi  più lungo d’Italia a tema profano;  il seicentesco Duomo Nuovo, con la sua facciata barocca, e  l’antico Duomo romanico a pianta rotonda che riprende le linee del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

La rinascimentale Piazza della Loggia affascina col maestoso palazzo omonimo, i portici e la Torre dell’orologio, eretta fra il 1540 ed il 1550  per ospitare un complesso congegno meccanico in grado di segnare le ore, le lune e i segni zodiacali su due diversi quadranti. Sulla modernista piazza Vittoria, progettata da Marcello Piacentini e inaugurata nel 1932, guardano il Palazzo delle Poste, il torrione INA – uno dei primi grattacieli d’Italia alto 60 metri – e la Torre della rivoluzione con il suo orologio e l’Arengario, ornato da bassorilievi rappresentanti la storia di Brescia. A questo punto la passeggiata nel cuore di Brescia può essere allietata da una sosta in uno dei bar per assaggiare il Pirlo, l’aperitivo bresciano per antonomasia a base di vino bianco fermo, Campari e acqua minerale gassata. Tanta roba, ma siamo solo agli inizi.

Castello (foto Michele Rossetti) 

Poi viene la Brescia Patrimonio Unesco. Lungo la Via Musei si incontrano  il Parco archeologico di Brescia Romana (le rovine d’epoca romana più vaste e meglio conservate del nord Italia) e il Museo di Santa Giulia, in cui si legge la storia della città dall’Età del Bronzo ai giorni nostri, con resti di domus romane, chiese, chiostri e tesori dell’oreficeria carolingia. Nel Tempio Capitolino (Capitolium) si ammira la Vittoria Alata, simbolo di Brescia, rarissimo bronzo romano di grandi dimensioni risalente alla prima metà del I sec. d.C.,  esposta al pubblico nel suggestivo allestimento dell’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, che si pone all’avanguardia nella museografia internazionale. Per il amanti della pitture c’è poi la Pinacoteca Tosio Martinengo con opere di Raffaello, Lotto, Hayez, Canova e un ampio spazio dedicato alla pittura bresciana rinascimentale dei maestri Foppa, Savoldo, Romanino e Moretto.

Una piacevole passeggiata conduce quindi all’imponente castello, tra i più vasti complessi fortificati d’Europa, dove tra giardini, torri, bastioni, camminamenti segreti e sotterranei  si visita il mastio, sede del Museo delle Armi antiche Luigi Marzoli, fra i più importanti d’Europa. E alle pendici del colle Cidneo su cui è arroccato il maniero si estende il vigneto urbano della Pusterla, con i suoi 3,4 ettari tra i più estesi vigneti urbani d’Europa. Brescia è anche la città della 1000 Miglia – la “corsa più bella del mondo” – che a maggio vede correre  400 autovetture, tutte rigorosamente costruite tra il 1927 e il 1957.  Ad essa è dedicato il Museo Mille Miglia, che ha sede nei locali restaurati dell’antico complesso monastico di Sant’Eufemia, dove sono esposte alcune delle auto che hanno  fatto la storia di questa leggendaria competizione, collocate in allestimenti e scenografie che ricostruiscono i periodi storici toccati dalla corsa.