Le notti bollenti – caratteristica legata al cambiamento del clima che stiamo vivendo – sono infatti sempre più probabili e intense. Dalla potenza e l’impatto delle ondate di calore – come quelle che si preparano a vivere nelle prossime ore parte degli Usa, del Canada e del Mediterraneo – in certe aree del Pianeta oggi è impossibile trovare sollievo persino quando il sole cala. Il record recente spetta ad Alwar, in quell’India dove le temperature sono arrivate oltre i 50°C in più momenti durante il giorno e dove sono morte decine di persone: in questa città è stata registrata la notte più calda di sempre per l’India, circa 37°C.
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di Dario D’Elia, Matteo Marini, Cristina Nadotti
In Egitto, ad Assuan, non va molto meglio: notte da record, per giugno, a 34,6°C dopo che di giorno la colonnina di mercurio è salita sino a sfiorare i 50°C. Record, per il mese, anche per le notti di Roatan in Honduras (circa 30°C), oppure per Tarempa in Indonesia, o ancora per Al Ain a 34,2°C negli Emirati Arabi o in Thailandia a Chok Chai, circa 28°C. Devastante, con diverse vittime durante il giorno, anche la temperatura raggiunta durante il pellegrinaggio alla Mecca (Makkah) in Arabia Saudita: 34°C quelli toccati durante una notte bollente.
Dall’Italia agli Usa, in arrivo una nuova ondata di calore
Le notti estreme sono simbolo di come, anche quando si abbassa il sole, sia sempre più complesso proteggersi dalle temperature estreme. Nelle ultime settimane temperature mortali hanno già causato la morte di dozzine di persone nel mondo: dall’India dove si sono registrate oltre settanta vittime fino al Messico che conta almeno 61 morti. Ora una nuova ondata di calore, la prima della stagione, preoccupa sia per le condizioni di almeno 70 milioni di statunitensi sia per i Paesi del Mediterraneo, Italia compresa.
Nel nostro Paese in queste ore l’anticiclone africano Minosse porterà temperature elevate quasi ovunque, con picchi di 40°C nel Sud Italia. Bollino giallo in almeno 11 delle 27 città monitorate dal bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute e condizioni “arancioni” per Roma e Perugia. Previsti possibili punte fra i 38°C e i 41°C in Sicilia e Sardegna, ma anche in Puglia, Campania e Lazio le temperature saranno intorno ai 35°C. In alcune zone dello Stivale, come al Nord, l’ondata di caldo potrebbe prolungarsi per diversi giorni, sino al 21 giugno.
In generale, in tutto il Mediterraneo Centro-occidentale, è previsto inoltre l’arrivo di polveri sahariane dal deserto. Nel frattempo, dalla Grecia dell’Acropoli chiusa dove il caldo ha già ucciso alcuni turisti sino alle coste del Nord Africa, di Cipro e della Turchia, le temperature sono sempre più bollenti e si registrano i primi e pericolosi incendi.
In particolare in Grecia, dove la colonnina ha sfiorato i 45°C, a preoccupare è il fatto che l’ondata sia arrivata ancora prima dell’estate. Il meteorologo Panos Giannopoulos ha raccontato ad esempio ai media locali come nel XX secolo “non abbiamo mai avuto un’ondata di caldo prima del 19 giugno. Ne abbiamo avuti diversi nel XXI secolo, ma nessuno prima del 15 giugno”. La stessa OMM, Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, ha recentemente ricordato che negli ultimi 20 anni i decessi legati alle ondate di caldo sono aumentati del 30% proprio in Europa.
Altrove però non va meglio: a prepararsi a una prolungata e forte ondata di caldo sono anche gli Stati Uniti e il Canada. L’ondata sta già colpendo il Midwest e il Nordest, con ripetuti appelli alla popolazione a fare attenzione, dal Maine fino a New York. Il caldo raggiungerà livelli pericolosi in molti luoghi comprese le principali aree metropolitane di Chicago, St. Louis, Detroit, Cleveland, Pittsburgh, New York City e Boston e si stima che circa 260 milioni di persone sperimenteranno temperature pari o superiori a 32°C e molte amministrazioni stanno attivando protocolli per offrire soluzioni di adattamento, dai centri di raffreddamento sino a kit per idratarsi. Anche in questo caso c’è poi preoccupazione per le notti bollenti, dato che “le calde temperature notturne non porteranno sollievo soprattutto a chi non dispone di un raffreddamento adeguato o affidabile” ricorda il Weather Prediction Center.
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Morti per caldo al pellegrinaggio alla Mecca
Purtroppo, soprattutto durante i grandi raduni, le misure per resistere alle ondate di calore possono risultare insufficienti, tema che preoccupa anche in vista delle prossimi Olimpiadi di Parigi.
Nelle ultime ore in Arabia Saudita, al pellegrinaggio annuale alla Mecca (Hajj), una ondata di calore con picchi sino a 50°C ha portato alla morte di almeno dodici persone (questi i dati ufficiali del governo) e a 2700 casi di ipertermia secondo il ministero della salute saudita. Altri dati, da parte del ministero degli Esteri giordano, parlano di 14 vittime tra i giordani e la Mezzaluna Rossa iraniana indica almeno cinque pellegrini deceduti tra gli iraniani. Lo stesso servizio meteorologico saudita ha precisato che i gradi toccati sono stati 51,8 e il ministero della salute ha consigliato ai fedeli “di evitare l’esposizione prolungata al sole, soprattutto nelle ore più calde” e di prestare attenzione anche di notte, dove la colonnina di mercurio ha superato il 34°C.