Il calicanto invernale (Chimonanthus praecox) è una specie di pianta arbustiva che appartiene al genere chimonanthus, a sua volta facente parte della famiglia delle calicantacee. La pianta è originaria dell’Asia e, in particolare della Cina, dove cresce spontaneamente soprattutto nelle foreste temperate con latifoglie. Il calicanto invernale si sviluppa come un cespuglio, raggiungendo circa i tre metri di altezza. Le foglie hanno una forma ovale, un colore verde di tonalità piuttosto chiara e sono caduche. I fiori sono solitamente di color giallo paglierino (o comunque chiaro), sebbene possano avere anche sfumature violacee o tendenti al rosso-marrone. Il calicanto invernale non è velenoso: la specie con questa particolare caratteristica è invece la floridus, che è facilmente riconoscibile dai suoi fiori rossi.

Calicanto invernale: l’esposizione consigliata

Il calicanto invernale è una pianta particolarmente rustica, che sopporta senza alcun problema delle temperature minime attorno ai -15 gradi. Nelle aree climaticamente calde del nostro paese, il luogo ideale per piantarlo è in penombra: in questo modo, il soleggiamento estivo intenso non farà soffrire la pianta. Nelle regioni più fredde, invece, possiamo metterlo a dimora in aree in cui è esposto al sole diretto. Ricordiamoci infine che la pianta non ama l’esposizione alle correnti d’aria.

Il terreno ideale per la sua coltivazione

Per coltivare il calicanto invernale possiamo scegliere un terreno fertile e fresco, che può essere acido o alcalino, poiché la pianta non è particolarmente esigente in tal senso. Il calicanto invernale si adatta anche a crescere nei terreni argillosi, ma la caratteristica che non deve mai mancare è l’ottimo drenaggio. La pianta non sopporta il ristagno idrico a livello radicale: per questo motivo, se necessario, dobbiamo prevedere l’aggiunta di sabbia al terreno di coltivazione.

L’innaffiatura, la concimazione e la potatura

Il calicanto invernale richiede una certa regolarità nell’innaffiatura soltanto durante i primi anni di vita. Gli esemplari giovani devono essere annaffiati soprattutto durante il periodo estivo o, comunque, in caso di prolungata siccità. In seguito, la pianta si accontenta principalmente dell’acqua piovana, sebbene si debba prestare attenzione ai lunghi periodi senza piogge, soprattutto se in concomitanza col caldo intenso. Per la concimazione del calicanto invernale possiamo scegliere il tipico concime granulare a lenta cessione, che possiamo distribuire ai piedi della pianta durante l’autunno e la primavera. Il calicanto invernale si può potare soprattutto per orientarne la crescita ed evitare che tenda a svilupparsi eccessivamente verso l’alto. Non potiamo invece la parte bassa del calicanto invernale, poiché ospita tutti i nuovi polloni basali che la pianta continua a sviluppare nel tempo. Ricordiamoci di eliminare i rami secchi o danneggiati, evitando di sfilacciarli, usando sempre utensili puliti. Il momento ideale per eseguire la potatura è attorno agli inizi della primavera, non appena la fioritura è giunta a conclusione.

Fioritura del calicanto invernale

Come suggerisce il nome stesso, il calicanto invernale regala una particolarissima fioritura nel cuore della stagione fredda. Quando la pianta sembra spoglia e secca, coi suoi rami legnosi che sembrano riposare, all’improvviso iniziano a spuntare i germogli e, poi, tanti fiori gialli di una tonalità tenue. La fioritura del calicanto invernale avviene solitamente tra i mesi di gennaio e febbraio, anche quando le temperature minime sono particolarmente basse. Quando la fioritura giunge alla conclusione, la pianta inizia a produrre le prime foglie e riprende il suo ciclo vitale.

Come propagare la pianta

Il calicanto invernale può essere moltiplicato tramite i semi, le talee, le margotte (cioè, il tentativo di far radicare un ramo che non è stato separato dalla pianta) o i polloni. Nei primi tre casi, dobbiamo attendere il periodo a cavallo tra la conclusione dell’estate e l’inizio dell’autunno. Per la moltiplicazione tramite polloni dobbiamo invece aspettare la primavera, separando un pollone dalla pianta.

I parassiti che lo colpiscono comunemente

Il calicanto invernale può essere attaccato dagli afidi, che di solito infestano i nuovi germogli causando importanti danni. Per contrastare l’azione di questi parassiti dobbiamo utilizzare un sapone insetticida o altro prodotto adeguato. La pianta risente abbastanza facilmente degli eccessi di acqua di irrigazione, che possono provocare il temuto marciume radicale e il deperimento dei rami, oppure, la comparsa di foglie secche sul calicanto. In questo caso, sospendiamo le annaffiature ed attendiamo che la nostra pianta si sia ripresa prima di darle altra acqua. Viceversa, durante la stagione estiva il calicanto invernale può soffrire a causa dell’intensità del caldo e la prolungata assenza di piogge, coi rami che tendono a deperire. In questo caso specifico, dobbiamo aumentare l’umidità ambientale, evitando però di bagnare le foglie nelle ore più calde, perché potrebbero bruciarsi a causa del soleggiamento