L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute globale si fa sempre più grave. Ondate di calore, eventi meteorologici estremi, incendi e siccità stanno mettendo a rischio la vita e il benessere di miliardi di persone in tutto il mondo. E il tempo per agire sta finendo. È questa la conclusione dell’ottavo “The Lancet Countdown on Health and Climate Change”, il rapporto annuale sulle minacce che pongono i cambiamenti climatici alla salute umana, che riunisce il contributo di 122 esperti proveniente da 57 istituzioni accademiche e agenzie delle Nazioni Unite, appena pubblicato su Lancet.

La situazione peggiora Il nuovo rapporto fornisce la valutazione più aggiornata dei legami tra salute e cambiamenti climatici, includendo nuove metriche che registrano le precipitazioni estreme, gli stranded asset del carbone, la perdita di copertura arborea, le tempeste di sabbia e polvere, l’aumento delle temperature notturne e la perdita di sonno, nonché l’educazione e la formazione su clima e salute. E i risultati indicano una situazione in continuo peggioramento.


“Il bilancio di quest’anno delle imminenti minacce per la salute derivanti dall’inazione climatica rivela i risultati più preoccupanti dei nostri otto anni di monitoraggio”, ha commentato Marina Romanello, direttore esecutivo del Lancet Countdown presso l’University College di Londra. “Ancora una volta, l’anno scorso ha battuto i record del cambiamento climatico, con ondate di calore estreme, eventi meteorologici mortali e incendi devastanti che hanno colpito persone in tutto il mondo. Nessun individuo o economia del pianeta è immune dalle minacce sanitarie del cambiamento climatico. L’incessante espansione dei combustibili fossili e le emissioni di gas serra da record aggravano questi pericolosi impatti sulla salute e minacciano di annullare i limitati progressi compiuti finora, allontanando ulteriormente la possibilità di un futuro sano”.

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L’anno dei record

L’anno 2023 è stato il più caldo mai registrato, e stando alle analisi degli autori del report l’impatto delle temperature anomale sulla salute, la vita e i mezzi di sussistenza delle persone in tutto il mondo si fa sempre più disastroso. I decessi legati al calore ad esempio continuano ad aumentare rapidamente e si prevede che supereranno quelli legati al freddo in uno scenario di forte riscaldamento. A livello globale, nel 2023, i decessi legati al caldo negli over 65 sono aumentati del 167% rispetto ai decessi degli anni 90, superando notevolmente l’aumento del 65% che sarebbe stato previsto se le temperature non fossero cambiate (cioè, tenendo conto solo dei cambiamenti demografici).

Nel 2023 nel mondo le persone sono state esposte, in media, a un massimo storico di 1.512 ore di temperature elevate, che comportano almeno un rischio moderato di stress da calore se sì svolgono attività fisiche all’aperto. Rispetto alla media 1990-1999, è un aumento del 27,7% (328 ore).


In Italia, la stima di decessi legati alle temperature estreme è salita da 129 persone a 159 persone ogni 100.000 abitanti in soli 10 anni (2003-12, 2013-22), e si stima che siano stati persi 4.4 miliardi a causa della ridotta produttività dovuta alle alte temperature.

Pioggia e siccità

Nell’ultimo decennio (2014-2023), il 61% della superficie globale ha registrato inoltre un aumento degli eventi estremi di precipitazione rispetto alla media 1961-1990, con il conseguente aumento del rischio di inondazioni, diffusione di malattie infettive e contaminazione delle acque. Allo stesso tempo, le ondate di calore e la siccità sono state responsabili di 151 milioni di persone in più che hanno sperimentato un’insicurezza alimentare da moderata a grave in 124 Paesi nel 2022, rispetto agli anni tra il 1981 e il 2010. Di conseguenza, il rapporto stima in 227 miliardi di dollari il valore totale annuo delle perdite economiche derivanti da eventi meteorologici estremi nel periodo 2019-2023, un valore che supera il PIL del 60% delle economie mondiali.

Salute

La crisi del clima uccide sempre di più

di  Pasquale Raicaldo


“Le persone in tutte le parti del mondo stanno soffrendo sempre di più per gli effetti finanziari e sanitari dei cambiamenti climatici, e le comunità svantaggiate nei Paesi a risorse limitate sono spesso le più colpite, e ciò nonostante, ricevono minori protezioni finanziarie e tecnologiche”, ha dichiarato Wenjia Cai, co-presidente del Lancet Countdown Working Group 4 dell’Università Tsinghua. “L’adattamento non riesce a tenere il passo con la rapida crescita delle minacce sanitarie del cambiamento climatico e, con i limiti all’adattamento che si profilano e la copertura sanitaria universale ancora un sogno irrealizzabile per più della metà della popolazione mondiale, è urgente un sostegno finanziario per rafforzare i sistemi sanitari e proteggere meglio le persone”.

Stop al finanziamento dei combustibili fossili

Gli indicatori più aggiornati indicherebbero che governi e aziende di tutto il mondo continuano ad investire nei combustibili fossili. Nel 2023, le emissioni globali di anidride carbonica legate all’energia hanno raggiunto il massimo storico, con un aumento dell’1,1% rispetto al 2022, e la percentuale di combustibili fossili nel sistema energetico globale è aumentata per la prima volta in un decennio nel 2021, raggiungendo l’80,3% di tutta l’energia (con un aumento dello 0,2% rispetto all’anno precedente). Nel 2023 i combustibili fossili hanno attratto il 36,6% degli investimenti energetici globali, con molti governi che hanno aumentato i sussidi espliciti in risposta all’impennata dei prezzi dell’energia.

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Nel 2022, 72 degli 86 Paesi (84%) analizzati nel rapporto sovvenzioneranno i combustibili fossili per un totale netto record di 1.400 miliardi di dollari (tenendo conto del contributo sia del carbon pricing che dei sussidi ai combustibili fossili), superando qualsiasi impegno finanziario a sostegno dell’azione per il clima assunto alla COP28. A fronte di investimenti ancora massicci nei combustibili fossili, il Fondo per le perdite e i danni, istituito alla COP27 nel 2022 per sostenere i Paesi più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici ha ricevuto invece promesse iniziali per un totale di 700 milioni di dollari, pari a meno dello 0,2% del fabbisogno annuale stimato. “Il progresso verso un futuro equo e sano richiede una trasformazione globale dei sistemi finanziari, spostando le risorse dall’economia basata sui combustibili fossili verso un futuro a emissioni zero”, ha concluso Anthony Costello, co-presidente del Lancet Countdown. “Per una riforma efficace, la salute delle persone deve essere messa al centro delle politiche sul cambiamento climatico per garantire che i meccanismi di finanziamento proteggano il benessere, riducano le disuguaglianze sanitarie e massimizzino i guadagni in termini di salute, soprattutto per i Paesi e le comunità che ne hanno più bisogno”.