Quando, nel 2009, l’artista inglese Jason deCaires Taylor ha creato il primo Cancún Underwater Museum, nessuno aveva mai visto niente di simile. 485 sculture sommerse a metri di profondità (più 30 sulla terraferma) al largo della costa di Cancun e il litorale occidentale dell’Isola Mujeres, da ammirare nuotando nel silenzio degli abissi.
Taylor, classe 74, è stato il primo a dare vita a gallerie d’arte subacquee, percorsi immaginifici sottomarini, dove il mondo della natura si mischia alla creatività dell’uomo, e la realtà diventa surreale. Dopo l’esperimento messicano sono state tante le installazioni realizzate da questo straordinario artista. Una delle più incredibili era l’Evolución Silenciosa (L’evoluzione Silenziosa), ritratto di una popolazione che giace sui fondali. Un esercito di quattrocento statue, tra donne e uomini, anziani e bambini, riprodotti a dimensione reale: un popolo silenzioso pensato per indagare sul rapporto tra quanto viene creato dall’uomo artificialmente e quanto vive nel mondo marino. Perché le sculture umane, adagiate tra i fondali, nel tempo si riempiono di alghe, conchiglie, compiono un’evoluzione silenziosa diventando di fatto parte dello scenario naturale vivente.
I suoi interventi rientrano tra le 25 maggiori meraviglie del mondo di National Geographic. Con i suoi musei sommersi, Taylor ha girato i fondali più ricchi del pianeta. Ora lo scultore torna con un nuovo lavoro, eseguito per la prima volta nel Mediterraneo. Ci sono voluti quattro anni per creare le nuove, monumentali sculture, destinate alle profondità di Île Sainte Marguerite, al largo delle coste di Cannes. Il nuovo museo d’arte subacquea, che mira a proteggere e fornire un rifugio alla vita marina, è composto da una serie di raffigurazioni della gente del posto, create con dei calchi dei loro volti, dal pescatore locale di 80 anni al bambino delle scuole elementari di nove anni. Situate a una profondità di circa 3 metri, le opere sono imponenti (pesano 12 tonnellate ciascuna) mascheroni che ritraggono il volto umano.
Le maschere sono un omaggio alla storia dell’isola, dove, alla fine del XVII secolo, fu il luogo di reclusione del leggendario “Uomo con la maschera di ferro”. Non solo: si riferiscono anche agli eterni dibattiti sull’identità, sul confronto tra volto reale e immagine pubblica, e su ciò che si nasconde dietro la facciata esterna.
L’allestimento del nuovo underwater museum ha richiesto un gran lavoro. Una volta ripuliti a dovere i fondali della zona da cavi, tubature e rifiuti, le sculture sono state trasportate sul sito in barca e messe in posizione dai subacquei con l’aiuto di una gru. Ora il nuovo ecomuseo sottomarino è aperto e chiunque è libero di muoversi, esplorare e nuotarci attraverso.
Il progetto non ha solo intenti artistici, ma nasce con una forte valenza ecologica, con l’obiettivo di ripristinare la flora e la fauna di un tratto di costa particolarmente difficile. Le sue opere sono essenzialmente barriere coralline artificiali. Ogni scultura è realizzata utilizzando cemento atossico, privo di inquinanti nocivi. Il cemento marino è altamente resistente, con una consistenza ruvida che incoraggia le larve di corallo ad attaccarsi e prosperare. Ci sono anche angoli e ripostigli scuri formati da pieghe di vestiti per fornire case per pesci e crostacei.
Sono progettati per diventare parte integrante dell’ecosistema locale. Oltre a creare un nuovo affascinante punto di immersione nella zona, si spera che possano aiutare ad attrarre flora e fauna. I progetti di Jason deCaires Taylor possono essere visualizzati sul suo sito web.