Una terra aspra e selvaggia. Arrivando dal mare, Capraia si presenta così. Un’isola incontaminata, paradiso per chi cerca luoghi autentici, dove la natura è la grande protagonista.
Defilata, isolata com’è con la sua posizione nel Canale di Corsica, tra Mar Ligure e Mar Tirreno, quest’isola di origine vulcanica è la terza per grandezza dell’Arcipelago Toscano dopo l’Elba e il Giglio. Un paradiso silenzioso, pacifico, che offre un approdo ecologico, dove vivere un soggiorno dai ritmi slow. L’isola è in gran parte disabitata, e questo è il suo più grande tesoro, fatto di baie, acque cristalline, falesie vertiginose, campagne brulle e una fitta macchia mediterranea.
Colonia Penale fino al 1986, le diramazioni abbandonate dell’ex carcere sono tutt’oggi visitabili. I due centri abitati dell’isola sono il porto e il paese, collegati tra loro da una salita asfaltata di 800 metri. Seguendo le antiche mulattiere si arriva al paese, dove vagare con tutta calma tra i vicoli acciottolati colorati da buganvillee e case dai toni pastello, mentre le cicale cantano e l’antico campanile rintocca le ore. Dal paese al pittoresco porticciolo la passeggiata è breve. E il paesaggio cambia, si fa marinaro, con una sfilata di barchini dei pescatori, le barche a vele dei turisti in lontananza, le botteghe e le trattorie di mare.
In cima a un costone roccioso, a strapiombo sul mare, a vegliare sull’intera isola è Forte San Giorgio, resalente al XVI secolo, diventato Monumento Nazionale: trasformato nei secoli da baluardo difensivo in prigione, oggi è diventato una raffinata dimora di charme.
Per scoprire Capraia il modo migliore è girarla in barca (si può prendere anche un taxiboat), ammirando le alte falesie rocciose a picco sul mare, le tante calette nascoste, le grotte segrete. Navigando si visita Cala di San Francesco e la sua torretta settecentesca, fermatevi per un tuffo a Cala del Ceppo e proseguite per Carbicina, dai fondali strepitosi per gli appassionati di immersioni.
Le scogliere color ruggine di Cala Rossa, per l’accumulo di antiche colate laviche, raccontano l’origine vulcanica di questo approdo. Si vede la Torre dello Zenobito, antico bastione eretto per difendere l’isola dagli attacchi dei pirati saraceni. Non dista molto la Grotta della Foca Monaca, altra meta prediletta per fare nuotate e snorkeling. Prima di rientrare in porto, vale la pena fare un’altra sosta anche allo Scoglio del Gatto, per un tuffo memorabile in uno dei posti più belli dell’isola.
L’alba può emozionare se ci si trova sul promontorio del Patello, davanti a un panorama di rara bellezza. Per una giornata in spiaggia, il consiglio è puntare invece su Cala Mortola, l’unica baia di sabbia dell’isola, che merita una pigra giornata di sole e relax. Da vedere anche la Punta della Teglia e, a seguire, l’insenatura dei Bricchetti, con le suggestive falesie consumate dal vento, che secondo la leggenda rappresentano i volti dei pirati saraceni che nell’antichità infestavano questi mari.
Oltre alle coste incontaminate, anche l’entroterra merita di essere esplorato: ricco di macchia mediterranea, è attraversato da sentieri puntellati da pini marittimi, eriche, lavanda selvatica profumata, gigli di mare e cespugli di mirto, dove la fitta vegetazione si alterna a campi di alberi di fichi, muretti a secco e terrazzamenti che guardano il mare.
Per chi ama camminare, gli itinerari da seguire sono tanti, il sentiero del Reganico, breve itinerario che vi condurrà alla Cala dello Zurletto, il percorso che parte da Monte Arpagna, o il cammino romantico che collega il Laghetto con Monte Le Penne e la Colonia Penale Agricola. La passeggiata più suggestiva passa per la Torre dello Zenobito e arriva fino a Bellavista, un belvedere immerso nella natura mediterranea, che offre la cartolina perfetta dell’isola e dei suoi orizzonti infiniti.