Più di 14 mila chilometri percorsi, attraverso 11 Paesi, dalla sua amata Sardegna fino alla Turchia. In tutto 213 giorni di viaggio, a bordo della sua inarrestabile Polpo Mobile (una Matiz del 2008, sulla cui carrozzeria è stato dipinto il mare e chi lo abita, che continua a macinare strada nonostante le sfide a cui è stata recentemente sottoposta), al fianco la fidata copilota quadrupede, il suo labrador nero, Polly.

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Il viaggio di Carola Ludovica Farci, 33 anni, insegnante di ruolo all’istituto alberghiero di Cagliari, per liberare le nostre spiagge e i nostri mari dalla plastica, si è concluso a maggio 2022 con un triste bottino di ben 3 tonnellate di rifiuti. A cui si aggiungono gli 80 chili, di rifiuti non rifiuti, oggetti con ancora qualcosa da dare, che hanno fatto compagnia a Carola e Polly nel lungo tragitto di ritorno, lasciando davvero poco spazio vitale all’interno dell’abitacolo. Rifiuti diventati gli ambiti premi di un’asta i cui introiti sono stati utilizzati per riforestare il mondo. Perché quella di Carola non è stata solo una esperienza, un viaggio fuori dal comune, limitato all’anno sabbatico dal suo lavoro di insegnante. La sua è quasi una missione di vita: sensibilizzare il più possibile circa la necessità di adottare stili di vita più rispettosi nei confronti dell’ambiente, in tutti gli aspetti del quotidiano, dando in primis il buon esempio. E a pensarci bene, in questo percorso green Carola ha fatto quasi una magia, perché è riuscita a trasformare tutta quella plastica e quei rifiuti, in alberi e nuove foreste.

 

Qual è l’oggetto più strano che hai recuperato durante il tuo viaggio e poi venduto all’asta? “Un candelabro a forma di Gesù Cristo”. Il viaggio di Carola era iniziato a ottobre del 2021: l’obiettivo cercare un po’ di salvare l’amato mare che bagna la sua Cagliari, raccogliendo quanta più plastica e rifiuti possibile dalle spiagge che si affacciano sul Mediterraneo. Un atto simbolico di rivoluzione. Tra una raccolta e l’altra, l’idea: conservare gli oggetti ancora in buone condizioni per poi venderli per fare qualcosa di buono, una volta tornata a casa.

 

Dal mare agli alberi, l’asta benefica

L’altissima partecipazione all’asta (sono stati battuti set di piatti, palloni da calcio, set di soli coperchi per pentole, e infine pure il martelletto usato per le assegnazioni) e le offerte, hanno permesso a Carola di  “incassare” abbastanza denaro per piantare 6mila nuovi alberi tra Haiti, Nepal e Madagascar, attraverso Treeonfy, la piattaforma digitale senza scopo di lucro ideata dal sardo Andrea Piras, che permette di piantare alberi, rimuovere plastica dagli oceani e compensare le emissioni di CO2 con pochi euro. “In realtà 3mila di questi alberi sono stata piantati grazie ai fondi raccolti attraverso l’asta, Treeonfy ha deciso di donarne altrettanti, a sostegno dell’iniziativa”.

 

Il viaggio in un libro

Il viaggio di Carola è diventato un libro, Plastichiadi, “Che racconta la storia delle avventure mie e di Polly. Un libro da ombrellone che può avvicinare a questi temi anche le persone più scettiche, attraverso una risata dal retrogusto amarognolo”. Tutti i diritti d’autore di Plastichiadi si traducono in progetti di riforestazione realizzati sempre attraverso Treeonfy, in Italia, in terreni da decenni sottoposti a monoculture e quindi oramai aridi e poveri, in cui oramai non cresce più nulla. Tre sono stati già avviati, il primo in Abruzzo, “Nel terreno di un ragazzo, Tiziano, che mi aveva ospitato durante il mio viaggio”.

 

Carola non s’arresta, la sua testa è un continuo macinare idee. Da tempo guida avventurosa dei viaggi organizzati da WeRoad, ha progettato per loro il primo eco-viaggio mai proposto. “Si terrà il prossimo Natale, in Guatemala e Belize: uno slow tour, dormiremo in strutture sostenibili, con un occhio di riguardo per le comunità locali, lontani dalle megalopoli, seguendo i tempi della natura, adottando una alimentazione a chilometro zero”. Quelli che hanno già viaggiato con la professoressa green sanno già che si sono cose su cui lei non transige “Solo creme solari che non danneggiano il mare”. E questa estate Carola che fai? “Ah, vado a piantare coralli nel Sud Est Asiatico…”.

Plastichiadi si può acquistare (qui) in formato classico (naturalmente in carta riciclata) o ebook (altamente consigliato dall’autrice).