“Nel settore delle ristrutturazioni oltre il 50% dei progetti supera le aspettative di budget e di tempistica, causando frustrazione e difficoltà finanziarie per chi deve ristrutturare. L’alto costo dei servizi di design e architettura limita l’accesso all’assistenza professionale, spingendo molti italiani a optare per soluzioni fai-da-te che spesso portano a risultati insoddisfacenti a causa della complessità e frammentazione del settore, composto da oltre 500.000 piccole aziende specializzate. Non solo, l’industria delle costruzioni è nota per le sue pratiche obsolete e la riluttanza ad abbracciare l’innovazione digitale, contribuendo al 39% delle emissioni globali di CO2. Con la necessità urgente di ristrutturare 2 milioni di abitazioni entro il 2050 secondo la recente direttiva ‘Case green’, c’è una crescente domanda di soluzioni di ristrutturazione innovative, efficienti e sostenibili che non può essere ignorata”. A parlare è Agata Bandini, 25 anni fondatrice e amministratrice delegata di Ladomus, startup che propone un innovativo servizio di ristrutturazione di case sfruttando la digitalizzazione per portare innovazione e sostenibilità nella progettazione di interni.
Fondata a Milano nel 2023 da Agata Bandini, e Edoardo Lo Vecchio (26 anni), co-fondatore e Head of Design, Ladomus è una piattaforma che semplifica il processo della ristrutturazione grazie all’intelligenza artificiale, co-progettando la soluzione con l’utente e giungendo a un preventivo accurato in maniera quasi immediata, rendendo la ristrutturazione semplice, economica e soprattutto sostenibile. “La nostra missione è quella di democratizzare l’architettura di interni e rendere accessibili a tutti ristrutturazioni sostenibili e di alta qualità. Il nostro sogno è di estendere il servizio all’edilizia popolare”.
“Progettiamo case sostenibili con l’intelligenza artificiale”
“L’idea nasce dopo un anno d’intensa ricerca come architetto sui temi dell’abitare sostenibile, tra i banchi della SDA Bocconi durante il Master in imprenditorialità e strategia – spiegano i fondatori -. Si tratta di un servizio di ristrutturazione che impiega componenti architettonici standardizzati, assemblati a secco, per co-progettare gli spazi insieme ai clienti attraverso una piattaforma digitale di intelligenza artificiale generativa”. Tra le caratteristiche innovative della startup, c’è la soluzione sustainable by design, soluzione personalizzabile in base allo spazio e alle esigenze, un’alternativa che si propone come veloce e conveniente, unendo in un’unica piattaforma le esigenze di energy e interior design. Questo approccio tech include la costruzione a secco, che non prevede l’utilizzo di malte o altre componenti non reversibili, riducendo drasticamente le risorse idriche impiegate nell’edilizia e garantendo sostenibilità e reversibilità nel tempo. “Con Ladomus vogliamo essere un touchpoint che democratizza soluzioni di design architettoniche innovative e soprattutto sostenibili”.
“L’elemento innovativo e, secondo noi vincente, – continuano – è la combinazione tra il metodo costruttivo (a secco) della progettazione sostenibile e l’intelligenza artificiale, che permette di industrializzare i processi costruttivi, avendo così un vantaggio competitivo in termini di velocità, qualità e costi. Mi spiego meglio. Nella pratica, viene impiegato un modello di machine learning che riconosce la planimetria in input e ne estrapola parametri fondamentali, come: metratura, muri, finestre, e arricchisce il database per perfezionare la rete neurale dell’AI. Un algoritmo di intelligenza artificiale elabora poi la planimetria in input per restituire una pianta ristrutturata sulla base di parametri dettati dall’utente, normative e buoni esempi”.
“Vogliamo estendere il nostro servizio all’edilizia popolare”
Dunque una piattaforma alimentata dall’intelligenza artificiale che migliora il processo di ristrutturazione, rendendolo più efficiente, economico e rispettoso dell’ambiente. “La nostra piattaforma digitale – spiegano Bandini e Lo Vecchio – consentirà agli utenti di visualizzare e personalizzare facilmente i loro progetti, monitorare i progressi e comunicare senza problemi con il nostro team, garantendo un’esperienza user-friendly e senza stress”. “Il nostro vantaggio competitivo – aggiungono – risiede nel combinare un approccio costruttivo DfMA – Design for Manifacturing and Assembly – con l’Intelligenza Artificiale. Il DfMA è un approccio che concepisce la costruzione in una maniera circolare e industrializzata, sfruttando i benefici della produzione in serie e dell’assemblaggio on-site. Fondamentale in questo processo è proprio la fase di design, che deve tenere in conto fin dal principio le modalità di produzione e di cantiere. Il DfMA, grazie ai processi di standardizzazione e industrializzazione, porta significativi vantaggi in termini di tempistiche e costi, così come di sicurezza del cantiere e controllo della qualità”.
I processi di costruzione off-site sono l’unica risposta possibile agli obiettivi di decarbonizzazione del 2050, incrementando la stagnante produttività del settore grazie ai benefici di scalabilità e accessibilità economica che l’industrializzazione porta con sé. “Ladomus vuole applicare questi principi, utilizzati per lo più nelle nuove costruzioni o sulle pratiche di deep retrofit, nella progettazione degli interni.
“Il nostro modello di business – spiegano i due founder – si basa su due canali, uno B2B e uno B2C. La missione di Ladomus è quello di democratizzare il design di interni, per cui il B2C rappresenta per noi l’obiettivo di mercato in cui vogliamo lavorare per avere un impatto significativo su chi ad oggi non può accedere ai servizi di progettazione. Tuttavia, il nostro sviluppo passerà attraverso il B2B, cioè attraverso sviluppatori Real Estate o aziende di Deep Retrofit che hanno necessità di ristrutturare gli interni e lo vogliono fare con soluzioni sostenibili e innovative. Questo canale comprende anche il mondo dell’edilizia residenziale popolare, oggi altamente impattante a livello di emissioni e in condizioni di estremo degrado, per cui le soluzioni Ladomus rappresentano la possibilità di garantire qualità e funzionalità ai suoi abitanti, pur rimanendo economicamente accessibili”. L’obiettivo è quello di minimizzare le lavorazioni edili, poco prevedibili e digitalizzate, a favore di una progettazione intelligente che si compone di arredi fissi e componenti di layout funzionali che possono essere invece parametrizzati, standardizzati e scalabili.
Ladomus ha vinto il programma di accelerazione Women in Action, promosso da LifeGate Way in partnership con Ventive di cui si è da poco conclusa la prima edizione.