Continua senza sosta l’ambiziosa missione della Commissione Europea di arrivare a quota 100 smart city e a impatto climatico zero entro il 2030. Ma, per superare le barriere e accelerare nella transizione ecologica, urge una strategia chiara, con misure politiche definite, finanziamenti adeguati e tecnologie innovative, altrimenti l’obiettivo rischia di divenire “irraggiungibile”. Lo evidenzia il report “Fit for the Future Cities: How technology can accelerate Sustainable Change”, commissionato da Vodafone a Opinion Matters, che ha coinvolto dieci Paesi europei e intervistato 550 esperti per valutare in che modo le città stanno abbracciando il cambiamento. Ciò che “suona” forte e chiaro dalla survey è l’ampio sostegno a favore di soluzioni smart in tutta Europa.
Molto resta da fare
Nel dettaglio, l’88% delle città ha avviato il proprio percorso di trasformazione digitale, mentre il 72% ritiene che il tema sia “apprezzato” all’interno della propria governance nazionale. Su dieci città europee, sette prevedono di investire in soluzioni intelligenti in futuro, con più della metà (52%) che conta di spendere dai 2 ai 10 milioni di euro entro i prossimi tre anni.
Ma la strada da percorrere nella creazione di un Europa ecologicamente ed economicamente sostenibile è ancora lunga. Tra i principali ostacoli al raggiungimento della maturità digitale la mancanza di fondi, le barriere legislative, le infrastrutture inadeguate, le problematiche legate alla privacy e alla sicurezza, così come la complessità delle procedure di appalto, oltre alla mancanza di strategia e competenze digitali.
Città protagoniste del cambiamento
“Le città intelligenti svolgono un ruolo essenziale in Europa nell’adattarsi alle più grandi sfide del nostro tempo come la crisi energetica in corso. Con tre quarti dei cittadini dell’Ue che vivono nelle città e le città che rappresentano il 78% del consumo energetico mondiale, dobbiamo investire in soluzioni digitali in grado di ridurre il consumo energetico complessivo e la dipendenza dalle fonti di energia del carbonio – commenta Joakim Reiter, chief external affairs officer di Vodafone Group – Se tutte le parti interessate dei settori pubblico e privato si uniscono per dare la priorità allo sviluppo di tecnologie innovative, infrastrutture adeguate e competenze digitali, possiamo affrontare le sfide della mobilità, della digitalizzazione e dell’efficienza energetica dell’Europa”.
Pallino in mano alla politica
A ricoprire un ruolo chiave nell’adozione di strategie per l’implementazione delle smart city in Europa è la politica che, secondo il report, con quattro azioni specifiche potrebbe fare la differenza tra successo e fallimento. Prima tra tutte garantire la disponibilità di finanziamenti adeguati, sia attraverso investimenti pubblici sia privati, informando le città del supporto a loro disposizione e offrendo indicazioni chiare su come accedervi. Poi incoraggiare e sviluppare progetti sul tema smart city attraverso la creazione di task force, utili per la condivisione dei dati e la sicurezza informativa, e strutture per misurare l’efficacia e l’impatto delle soluzioni intelligenti. Tra le azioni fondamentali, migliorare l’alfabetizzazione e le competenze digitali sia per la forza lavoro sia per i cittadini. Infine, offrire una connettività di alta qualità alla portata di tutti, considerata il “catalizzatore” per lo sviluppo di una città intelligente di successo.