Si fa presto a dire albero. In un’unica parola raggruppiamo un’enorme variabilità di forme e stili di vita, più propriamente di specie: 73 mila per essere precisi. Già, è questa la stima sul numero di specie arboree esistenti, elaborata da un team di ricercatori internazionali, coordinato da Roberto Cazzola Gatti dell’Università di Bologna. Nella conta sono compresi anche alberi a tutt’oggi sconosciuti: si stima infatti che circa 9000 siano le specie ancora da scoprire, un terzo probabilmente rare.
I dati, pubblicati su PNAS, non sono stati semplici da mettere insieme, come racconta Jingjing Liang della Purdue University, tra i ricercatori a capo del progetto e del Global Forest Biodiversity Initiative (Gfbi), servito come punto di partenza per le analisi. “Abbiamo combinato set di dati individuali in un unico enorme set globale di alberi. Ogni set si doveva a qualcuno che era uscito, era andato in un un bosco e aveva registrato ogni singolo albero, raccogliendo informazioni sulla specie, le dimensioni e altre caratteristiche. Contare il numero di specie di alberi a livello mondiale è come mettere insieme i pezzi di un puzzle persi per il mondo. Lo abbiamo fatto insieme, ciascuno mettendo il proprio pezzo”.
E non è sempre stato un lavoro semplice: anche perché spesso non basta vedere un albero nuovo e segnalarlo. A volte anche solo la raccolta del materiale da analizzare può essere dispendiosa: basti pensare a piante che fioriscono per brevissimo tempo. E possono volerci anni per il processo di identificazione, ha spiegato Andy Marshall della University of the Sunshine Coast, uno degli esperti che ha lavorato sul campo (in Australia e Africa in particolare).
Ad oggi questo puzzle conta circa 64000 tesserine, tante quante sono le specie di albero confermate. Ma tante tessere sono ancora mancanti, spiegano i ricercatori: dando in pasto i risultati noti a un sistema di intelligenza artificiale e applicando analisi statistiche per maneggiare l’enorme mole di dati, gli esperti hanno stimato anche che all’appello ne manchino altre novemila, e che in buona parte queste si nascondano in Sudamerica. Il Sudamerica guida anche la classifica dell’area più ricca di specie endemiche, seguito da Eurasia, Africa, Nordamerica e Oceania.
“Per arrivare ad una stima attendibile della biodiversità, incluse le specie ancora da scoprire, è necessario prestare attenzione al numero di specie rare attualmente note: quelle che durante il campionamento sul campo sono state trovate solo una o due o tre volte”, ha aggiunto in merito alla metodologia Roberto Cazzolla Gatti dell’Università di Bologna, primo autore del paper: “Se infatti la maggior parte delle specie è comune e abbondante, poche saranno quelle che incontriamo raramente e quindi pochissime quelle sconosciute; se però ci sono molte specie incontrate solo poche volte, probabilmente saranno molte quelle specie così rare che non sono state ancora documentate”.
In totale quindi sarebbero circa 73 mila le specie di alberi esistenti, più del 14% di quanto creduto fino a oggi. Se vi domandaste perché contare le specie di alberi in giro per il mondo la risposta, chiara, l’ha data Bryan Pijanowski della Purdue University: “Dal momento che gli scienziati valutano come sta cambiando la biodiversità globale, dobbiamo sapere quante specie esistono oggi e dove si trovano gli hotspoti globali per poter iniziare a invertire le pericolose tendenze cui stiamo assistendo ora sul nostro pianeta Terra”. Conoscere dunque per conservare, si spera.