Due le “vie verdi” che quest’anno si sono aggiudicate il primo posto dell’Italian Green Road Award, l’Oscar italiano del cicloturismo dedicato alle regioni italiane che si sono distinte nell’attenzione al turismo lento. Nell’anno d’oro per la bicicletta, con i cicloturisti in Italia cresciuti del 17% ( Rapporto Isnart-Unioncamere e Legambiente), il prestigioso premio è stato assegnato in un inedito ex aequo alla trentina Green Road dell’Acqua e alla calabrese Ciclovia dei Parchi. Un riconoscimento che unisce due territori molto diversi tra loro sul tema del cicloturismo: da una parte la Provincia Autonoma di Trento, da anni impegnata nello sviluppo del cicloturismo, dall’altro l’impegno messo in atto dalla Regione Calabria per convertire l’ampia rete di sentieri e percorsi appenninici in ciclovie. La Green Road dell’Acqua è un percorso ciclopedonale asfaltato lungo 143 chilometri che conduce alla scoperta del basso Trentino. Inizia a Cadino di Faedo, al confine con la provincia di Bolzano, e dopo aver attraversato un territorio spettacolare e 20 comuni – tra i quali Rovereto – termina a Trento. L’acqua è la protagonista del percorso, che si snoda tra il fiume Adige e il lago di Garda e altri specchi e corsi d’acqua, costeggiando vigneti, meleti e punti panoramici. L’itinerario, ben segnalato, è nato in gran parte dal recupero di argini fluviali, ferrovie e strade dismesse ed è servito da un efficiente bike sharing pubblico extraurbano, forse il più esteso d’Europa, con 90 ciclo stazioni. diversi punti di ristoro – chiamati bicigrill – e 1000 stalli. Un’attenzione che lo rende comodamente accessibile anche a chi non viaggia con la propria bici al seguito.
L’altra via verde vincitrice dell’Italian Green Road Award è la Ciclovia dei Parchi della Calabria lunga ben 545 chilometri. Inizia dal borgo longobardo di Laino Borgo, in provincia di Cosenza, attraversa l’intera dorsale appenninica regionale e termina a Reggio Calabria. Lungo il cammino incontra ben quattro parchi – l’Aspromonte, la Sila, il Pollino e le Serre – e 60 tra città, paesi e borghi. La ciclovia, realizzata anche riconvertendo vecchie ferrovie dismesse, è attrezzata con fontane d’acqua, bike center, luoghi di sosta e di ospitalità attrezzati e tocca luoghi di grande fascino. Dodici le tappe nelle quali è suddiviso il percorso, con le mappe GPX scaricabili gratuitamente dal sito. Tra i luoghi più suggestivi toccati la Riserva del Lago di Tarsia, rifugio di rapaci e uccelli migratori; riserve naturali biogenetiche fra cui spiccano i “Giganti della Sila” di Fallistro; il maestoso habitat rupestre dei Monti Mammicomito e Consolino dai quali si estraeva il minerale per le fonderie e la fabbrica d’armi di Ferdinandea e Mongiana; la valle delle Grandi pietre, dove si trova quella di Pietra Cappa simbolo dell’Aspromonte il paesaggio dolomitico di Canolo e le cascate Mundu e Galasia.
L’Italian Green Road Award ha assegnato il secondo posto ai 64 chilometri della Ciclovia del Sole, in Emilia Romagna, realizzata sull’ex ferrovia Bologna-Verona nel tratto che va da Mirandola a Bologna. Al terzo posto troviamo invece il GABA, il Grande Anello dei Borghi Ascolani della Regione Marche. Un percorso ciclopedonale a tema storico-naturalistico che, in un anello di 100 chilometri per 7 tappe di 15 chilometri ognuna – unisce Ascoli Piceno alle località più caratteristiche dell’entroterra pre-appenninico. La mozione speciale Legambiente è andata infine alla ciclovia che unisce Matera alle Piccole Dolomiti Lucane, passando dal parco della Murgia Materana e costeggiando l’oasi WWF di San Giuliano. Un percorso prevalentemente asfaltato di 114 chilometri tra riserve naturali e borghi arroccati, segnalato e attrezzato con bicigrill, fontane, assistenza e possibilità di ristorazione e ospitalità nei comuni attraversati.