“Non si può governare senza conoscere”. E la conoscenza, in una smart city, passa soprattutto attraverso i dati. L’assessore all’innovazione di Bergamo, Giacomo Angeloni, ha riassunto in poche parole uno dei principali messaggi emersi durante la tavola rotonda organizzata da City Vision a Roma, il 21 febbraio scorso. Progetto di Blum e Padova Hall realizzato con il supporto di Jakala Civitas, la piattaforma di eventi e notizie dedicata alle città intelligenti ha inaugurato il programma del 2023 con un incontro dedicato ai dati come risorsa nascosta per l’innovazione aperta delle città.
In programma sono tanti gli appuntamenti di City Vision: il prossimo sarà ad aprile, durante il Fuorisalone di Milano; seguiranno eventi a Genova, Napoli, in Piemonte, in Emilia Romagna e in altre regioni italiane. Occasioni in cui si raccoglieranno idee e spunti da portare alla prossima edizione degli Stati Generali delle città intelligenti in calendario il 9 e 10 ottobre a Padova. “Il 2023 di City Vision è ripartito da Roma – ha commentato il direttore editoriale Domenico Lanzilotta – È ripartito il nostro viaggio per raccontare esperienze di trasformazione intelligente, per far incontrare le amministrazioni, le imprese e il mondo delle professioni al lavoro per accompagnare i comuni verso un futuro più digitale, più sostenibile, più inclusivo”.
City Vision, il 2023 parte dagli open data
Per la Pa conoscenza significa investire sulle tecnologie, ma anche sulle competenze. In tanti speaker alla tavola rotonda di City Vision – realizzata in collaborazione con Tonucci & Partners e Consenso Europa – hanno evidenziato quanto la pubblica amministrazione debba attirare e trattenere i migliori talenti per costruire città intelligenti. Se gli open data sono gratis, il loro utilizzo non è a costo zero e non è possibile disinteressarsi delle questioni normative: ne hanno discusso esperti come Francesca De Chiara, Policy Leader Fellow at European University Institute – School of Transnational Governance, e Alessandro Vasta, partner di Tonucci & Partners.
Nel corso della tavola rotonda si è parlato anche di dati intesi come diritti dei cittadini, i quali debbono poter contare sull’impegno della PA nel tutelarli come prodotti sensibili. Si è discusso anche di sovranità sul dato a livello europeo, evidenziando quanto oggi moltissime informazioni degli utenti siano custodite al di fuori dei confini dell’Ue. Quel che è certo, dopo anni in cui City Vision ha seguito la crescita delle smart city, è che “manca ancora una cabina di regia”, come ha commentato Claudio Anastasio, presidente di 3-I.
“È importante – ha affermato il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Alberto Balboni, intervenuto all’evento – che si sviluppi una sinergia tra amministrazioni e cittadino, che non ci sia solo un percorso verticale, dall’alto verso il basso, ma che le amministrazioni stesse abbiano contezza delle esigenze del cittadino. Sicuramente si deve considerare l’impatto economico che questa trasformazione comporta, ma è soprattutto un tema che attiene alla cultura, a un nuovo modo di pensare e vivere la città”. Secondo l’onorevole Lorenzo Cesa, “è necessario trovare sinergie tra il mondo della politica e il mondo degli operatori, per giungere a una reale trasformazione in tempi rapidi. E in questo anche il Parlamento giocherà un ruolo importante con nuove proposte di legge”.
“Le città europee si trovano oggi ad affrontare una sfida decisiva: divenire protagoniste dello sviluppo digitale e tecnologico e, allo stesso tempo, confermare la centralità degli individui e dei loro diritti – ha sintetizzato l’avvocato Alessandro Vasta, partner dello studio legale Tonucci & Partners – Nel solco di questo bilanciamento si sviluppa anche la recente strategia europea 2020 in materia di dati che, inevitabilmente, coinvolge la creazione e lo sviluppo delle Smart City”.
Presenti al tavolo anche l’assessora alla Smart City del Comune di Padova Margherita Cera e l’assessora alla Smart City del Comune di Frosinone Alessandra Sardellitti. A Roma City Vision ha raccolto le istanze di quelle realtà che stanno investendo su una trasformazione digitale non più procrastinabile. Fondamentale poi la collaborazione tra pubblico e privato: Sébastien Bratières, managing director di Pi School, ha elencato alcuni esempi di applicazione dell’intelligenza artificiale all’interno delle città. A Roma, infine, è stato presentato lo stato dell’arte delle città intelligenti in Italia grazie all’Osservatorio di City Vision: la professoressa dell’Università di Padova Silvia Rita Sedita ha citato dati che permettono di contestualizzare l’attuale situazione lungo lo stivale. Ad esempio, solo il 48% dei comuni fa parte di un network, cifra che spiega l’importanza del lavoro che City Vision svolge da anni.
Tecnologie e talenti sono due aspetti chiave nella costruzione di una città intelligente. City Vision – che nel 2023 sarà accompagnato da Jakala Civitas come project partner – ha rilanciato la propria mission per includere in questo percorso di formazione tutti i comuni, a cominciare da quelli medio piccoli che costituiscono l’ossatura del nostro sistema paese. City Vision è realizzato in collaborazione con ANFoV, Data Valley, Istituto EuropIA.it, indig communication, InnovUp, IotItaly, Living Future Europe, Milano Smart City Alliance, NaStartup, PASocial, Rete dei Comuni Sostenibili.