Coca-Cola e Pepsi restano per il quarto anno di seguito i maggior inquinatori di plastica al mondo. Lo rileva la no-profit Break Free from Plastic nel suo report annuale “Brand audit report”, basato sull’impegno di 11.184 volontari in 45 Paesi, che hanno raccolto e identificato il marchio dei rifiuti plastici abbandonati nell’ambiente.
In totale per il rapporto di Break Free From Plastic sono stati raccolti e identificati 330.493 pezzi di plastica in tutto il mondo. Quest’anno sono state individuate circa 7.762 società responsabili dell’invasione della plastica.
In cima alla classifica delle aziende da cui arriva la maggior parte della plastica che finisce nelle discariche e negli oceani, dopo Coca-Cola e PepsiCo, compaiono Unilever e Nestlè, seguite da marchi come Procter&Gamble, Mondelez International, Philip Morris, Danone, Mars e Colgate-Palmolive.
Il colosso dell’alimentazione Unilever compare per la prima volta nella classifica, mentre stando al report la maggior parte dei rifiuti registrati sono della Coca-Cola rispetto al totale raggiungo dai successivi due inquinatori messi insieme. Un dato in linea con quelli del 2019 e 2020. Per Coca-Cola risultano 19.825 plastiche in 39 Paesi. PepsiCo (8.231), Unilever (6.079), e Nestlé (4.149) assieme non raggiungono la multinazionale americana.
Nonostante gli impegni presi dalle aziende sul fronte della sostenibilità, in particolare per la riduzione della plastica vergine e l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili, rispetto al 2020 produttori come Coca-Cola e Mars vedono aumentati i rifiuti dispersi nell’ambiente e raccolti dai volontari. Unilever avrebbe promesso di dimezzare l’utilizzo di plastica vergine entro il 2025 mentre PepsiCo avrebbe posto lo stesso obiettivo entro il 2030. Obiettivi giudicati insufficienti da Break Free From Plastic che sollecita l’uso di materiali alternativi e meno inquinanti.