Risparmiare in cucina, mettendo ‘a dieta’ i fornelli, è possibile. Dai metodi di cottura più veloci al tipo di cucina, esistono tanti piccoli accorgimenti che gravano meno sul portafoglio alle prese con il caro bollette.
Meglio l’induzione
Dove cucinare pranzo o cena pensando al risparmio, prima ancora che alle ricette dei piatti da portare in tavola? Il più conveniente è il piano elettrico a induzione: ha un’efficienza energetica del 90% contro il 50% di quella dei fornelli a gas, che hanno una grande dispersione termica. L’efficienza è maggiore anche rispetto alle versioni elettriche tradizionali, radianti (con la resistenza sotto la superficie) e alogeni (con una lampada a infrarossi), che come rendimento non superano il 60%. Nell’induzione la dispersione è ridotta al minimo perché sotto il piano in vetroceramica sono posizionate alcune speciali bobine che generano un campo magnetico che si trasferisce a pentole e padelle a cui arriva direttamente il calore. Viene inoltre garantita più velocità nella cottura: se con la cucina a gas per far bollire un litro d’acqua si impiegano 7 minuti, con l’induzione ce ne vogliono solo 3. Per chi non vuole sostituire totalmente il piano a incasso ci sono anche i fornelli a induzione da appoggio e portatili.
Cinque errori da non fare a casa per ridurre gli sprechi di energia
Dal punto di vista dei costi si deve comunque considerare l’aumento della potenza elettrica impiegata, che però si ammortizza con l’uso. Inoltre, per essere più green, si può scegliere energia derivata da fonti rinnovabili, come gli impianti fotovoltaici con accumulo. In più da mettere in conto c’è l’acquisto di padelle e pentole specifiche, ormai in commercio ovunque, in materiale ferroso e con il fondo piatto, la cui grandezza deve corrispondere alla circonferenza della piastra e mai essere minore, proprio per non sprecare energia. Esistono dei dischi adattatori, ma è meglio evitarli perché allungano i tempi di cottura. Sconsigliate anche pentole in alluminio e tegami in rame, ceramica e terracotta. Per essere sicuri che il contenitore sia adatto si può verificare con una calamita: se si attacca c’è il via libera. Oppure si può mettere un po’ di acqua nella pentola e appoggiarla alla piastra: se il led del display comincia a lampeggiare non va bene. Attenzione anche ai gesti che si fanno inavvertitamente: non si dovrebbe mai lasciare un mestolo di metallo sulla superficie perché la corrente può creare delle interferenze generando così dispersione di calore e di energia.
Padella, friggitrice, pentola o forno
La cottura più rapida e dunque più conveniente in termini di risparmio è la frittura in padella: in tre minuti si consumano solo 30 watt/ora. A confermarlo è l’Osservatorio sugli sprechi energetici di NeN, start up del Gruppo A2A che in collaborazione con Chef in Camicia, ha preso come esempio le patate, che ben si prestano a essere cucinate in qualsiasi modo. In cima alla classifica del risparmio ci sono per l’appunto le patatine fritte: 10 minuti per 100 watt/ora di consumo energetico. Anche la temperatura deve essere idonea: per friggere bene e velocemente le patatine l’ideale è farlo fra 160° e 190°C. Se non si ha l’apposito termometro, si può controllare il grado di cottura mettendo nell’olio bollente uno stecchino o un pezzetto di pane. Se friggono all’istante o formano delle bolle, significa che si è raggiunto il livello ideale. La padella migliore per friggere è quella in ferro, detta anche lionese, e il wok orientale, che essendo molto ampio può far cucinare parecchio cibo in una volta sola, facendo così risparmiare sui tempi.
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E la friggitrice? Non è molto economica: i tempi sono brevi ma la potenza è alta, così la nuova versione ad aria – che non prevede l’uso di olio – fa balzare i consumi a 233 watt/ora per 10 minuti. Per la cottura in pentola, invece, meglio orientarsi su quella a castello, con cui si possono preparare più pietanze contemporaneamente utilizzando un unico fornello, e sulla pentola a pressione, che consuma il 25% di gas o elettricità in meno di una normale. Per quanto riguarda il forno, il microonde è il più veloce: anche se la potenza selezionata è più elevata (1000 watt) rispetto all’elettrico, il tempo ridotto di cottura permette un risparmio in termini di consumi (167 watt/ora). Se proprio non si vuol rinunciare ai sapori del forno classico, dove i tempi sono molto più lunghi, per risparmiare minuti ed energia si può ricorrere al sottovuoto o alla vasocottura.
Bollire la pasta
Per fare economia nel bollire la pasta ci sono metodi casalinghi e soluzioni più tecnologiche. Una maniera semplice per accorciare i tempi l’acqua può essere riscaldata in precedenza per esempio vicino a un termosifone in inverno o sotto il sole cocente d’estate. A questo rimedio della nonna si può aggiungere quello dell’acqua che arriva calda già dal rubinetto.
Poi ci sono alcuni stratagemmi da adottare per mettere in tavola il primo piatto più amato dagli italiani facendo un po’ di conti. Ricordando per esempio che si possono tenere i fornelli accesi per molto meno tempo di quanto si fa di solito. Infatti basta portare l’acqua a ebollizione mettendo sopra sempre il coperchio per non far disperdere il calore, aggiungere penne o spaghetti, mescolare per qualche istante e poi spegnere. Dopo circa 12 minuti la pasta sarà cotta. Poi c’è l’alternativa della pasta cucinata senz’acqua, ovvero risottata in padella non solo nell’ultima parte della cottura, ma da “cruda”, facendola cuocere insieme al condimento associato, sugo di pomodoro o altro. In questo caso però non si garantisce il risultato. Va bene il risparmio, ma anche il palato vuole la sua parte.