Se la crisi climatica e quella energetica impatteranno sulle nuove generazioni i giovani dovranno essere preparati ad affrontarle. E allora perché non insegnare loro – direttamente a scuola – le basi per poterle fronteggiare? Per questo, dal prossimo anno scolastico, in 28 istituti italiani prenderanno il via i primi licei “Ted” d’Italia, dedicati alla Transizione Ecologica e Digitale. Il via libera all’istituzione di questi percorsi è arrivato il 21 gennaio, poco prima della celebrazione – oggi – della Giornata mondiale dell’Istruzione.
Guidati dall‘Iss Ettore Majorana di Brindisi, i nuovi licei per il 2022/2023 lanceranno una proposta formativa tutta incentrata sulla sfida della salvaguardia del Pianeta: in classe si studieranno i cambiamenti climatici, l’inquinamento ambientale, le energie rinnovabili, l’uso del digitale e molto altro ancora, in un percorso di formazione che vedrà coinvolti prima gli insegnanti e poi direttamente gli studenti a partire dal prossimo anno. Con l’aiuto di Salvatore Giuliano, dirigente scolastico del Majorana di Brindisi, già sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e oggi coordinatore nazionale di questa nuova iniziativa, proviamo a capire come funzioneranno i nuovi licei.
I licei “Ted” (Transizione Ecologica e Digitale) offriranno un nuovo percorso formativo, che sarà dedicato ai licei scientifici delle scienze applicate. Al momento, in Italia, sono già 28 gli istituti interessati. Fra le regioni che sperimenteranno di più questo innovativo percorso ci sono la Puglia (5 istituti), Sicilia (4), Emilia Romagna (4) e Lombardia (4). Durante il quadriennio l’obiettivo sarà quello di preparare gli studenti a un nuovo futuro sostenibile e digitale, stimolando i giovani alla consapevolezza dei temi ambientali, ecologici ed energetici, cercando di aumentare ancor di più anche la partecipazione femminile nelle materie Stem (science, technology, engineering and mathematics).
Formare gli insegnanti, coinvolgere le imprese
“L’idea è nata nel marzo scorso e aspettavamo il bando di rinnovo dei quadriennali. Con un gruppo di lucidi folli abbiamo cominciato a ragionare su come lanciare questa nuova proposta che oggi è realtà” racconta Salvatore Giuliano spiegando la genesi dell’iniziativa. L’obiettivo è preparare i ragazzi alle nuove sfide globali. Ma per non essere autoreferenziali si “è resa subito la necessità di allargare il campo e quindi coinvolgere le università e le imprese”. Da qui si è creato un network che coinvoge Elis, consorzio per l’educazione e la formazione che conta su 110 aziende italiane, e il mondo universitario.
“Grazie a questo supporto – racconta Giuliano – in fase iniziale già da febbraio intendiamo formare i docenti e fornire loro le competenze necessarie per poter trattare gli argomenti della transizione ecologica e poi trasferirli agli studenti”. Ultimata la preparazione degli insegnanti, dal prossimo anno all’interno delle normali discipline si apriranno i percorsi per affrontare temi che vanno dalla crisi climatica a quella energetica, dalle scienze ambientali sino alle questioni digitali. “Ogni mercoledì – aggiunge Giuliano – terremo incontri di formazione con massimi esperti, dalla ricerca scientifica sino alla politica. Terranno lezioni anche docenti universitari, premi Nobel o premier di altri Paesi, il tutto per fornire più competenze possibili ai ragazzi”.
Open day e iscrizioni
Per la partecipazione ai Ted previsti per il prossimo anno in questi giorni si stanno cominciando a raccogliere le iscrizioni. Negli open day e le comunicazioni istituzionali le scuole stanno raccontando i dettagli dell’iniziativa. Anche sul sito di Elis sono state pubblicate le specifiche e le tempistiche, con alcuni termini che scadono il 28 gennaio. L’istituto Majorana di Brindisi sarà capofila della rete. “Altre scuole possono aggiungersi – precisa il dirigente scolastico – l’importante è che abbiano chiesto e ottenuto un percorso di liceo quadriennale opzione delle Scienze applicate”.
Le basi del percorso quadriennale saranno le discipline STEM e il focus sulla transizione ecologica e digitali, con l’obiettivo di creare anche “cittadini consapevoli di questi temi”. All’interno del percorso saranno previste didattiche digitali con la connessione di più classi di scuole diverse, il coinvolgimento di diversi professionisti e la possibilità di workshop e bootcamp in collaborazione con le aziende. Gli studenti verranno preparati su queste materie in vista di un mondo dove si stima che l’80% dei lavori futuri richiederà competenze Stem ed entro il 2025 la richiesta di occupati in ambito green raggiungerà quota 2,4 milioni, ricordando che già oggi il 96% delle aziende italiane è attiva nella ricerca di profili in ambito digital.
La risposta degli studenti
Secondo Giuliano fra i primi a voler approfondire le tematiche ecologiche sono soprattutto i giovani, molti dei quali sono già coinvolti per esempio nella battaglia alla lotta al riscaldamento globale, come quella che da anni porta avanti Greta Thunberg e il movimento Fridays For Future. Proprio all’istituto di Brindisi per esempio “si è trasferito Potito Ruggiero, giovanissimo attivista che sulle tematiche del surriscaldamento ha già scritto un libro (“Vi teniamo d’occhio”, ndr)”.
Con questo mix, che include sia il forte interesse dei giovani sia la necessità globale di un cambiamento, già da tempo in Italia si sta parlando di cambio di ordinamento per poter inserire i temi ambientali e la crisi climatica nelle materie di studio. L’ex sottosegretario conclude però che purtroppo “il cambio di ordinamento delle discipline richiede tempi tecnici che normalmente, se tutto va bene, necessitano di almeno due anni. Speriamo però che iniziative come i Ted portino contaminazione, sottolineando il bisogno che queste tematiche – quelle per prendersi cura del futuro del Pianeta – diventino presto materie vere e proprie di studio in tutte le scuole italiane”.