Svolta per le comunità energetiche rinnovabili in Italia. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha avviato oggi l’iter con l’Unione europea sulla proposta di decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. E nel pomeriggio il ministro Pichetto Fratin ha risposto in Senato a un question time sull’argomento.
La gestazione del decreto è stata lunga e travagliata, già durante la precedente legislatura, con mesi di ritardo rispetto alle scadenze programmate. All’attuale ministro Pichetto Fratin e al suo staff va riconosciuta una accelerazione nei mesi scorsi, che ha portato la bozza di decreto a essere sottoposta preliminarmente a tutte le parti interessate (associazioni ambientaliste e di cittadini, compagnie elettriche, ecc.) che hanno suggerito al ministero una serie di modifiche. Ora, finalmente, c’è il testo definitivo che dovrà però attendere il via libera della Commissione Ue, necessario per l’entrata in vigore.
“La proposta”, si legge in una nota del Mase, “è incentrata su due misure: un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto. I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse“.
Chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo, potrà dunque contare su una tariffa incentivante, relativa però alla quota di energia condivisa dalla comunità e ottenuta da impianti a fonti rinnovabili. La potenza finanziabile è pari a complessivi 5 gigawatt, con un limite temporale fissato a fine 2027.
“Riguarderà invece”, precisa la nota ministeriale, “solo le comunità realizzate nei comuni sotto i 5mila abitanti, la misura che permette l’erogazione di contributi a fondo perduto fino al 40% dell’investimento. L’intervento può riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti: in questo caso la misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del PNRR e punta a realizzare una potenza complessiva di almeno due gigawatt e una produzione indicativa di almeno 2.500 gigawatt all’ora ogni anno. Chi otterrà il contributo a fondo perduto potrà chiedere di cumularlo con l’incentivo in tariffa…. Il soggetto gestore della misura è il GSE che potrà verificare preliminarmente l’ammissibilità dei soggetti interessati”.
Grande soddisfazione è stata espressa dal ministro Pichetto Fratin: “Con questo provvedimento diamo all’Italia una nuova energia tutta rinnovabile. Il testo, rafforzato e arricchito dalla consultazione pubblica, è uno strumento coerente con il doppio obiettivo di questo governo: la decarbonizzazione entro il 2030 e l’autonomia energetica”.