Il consorzio Melinda, che produce ogni anno circa 400.000 tonnellate di mele nella Val di Non e nella Val di Sole in Trentino, punta a ridurre il suo impatto carbonico e l’uso di pesticidi incrementando l’utilizzo del sistema S.O.PH.I.A., una tecnologia innovativa, gestita in esclusiva dal consorzio, per la protezione di precisione delle colture. Lo “Spray Overcanopy PHytosanitary Innovative Application”, installato in modo permanente all’interno del frutteto, consente di indirizzare i prodotti antiparassitari in modo mirato sulle colture, riducendo l’impatto ambientale, perché grazie a una distribuzione pulsata e mirata esclusivamente agli organi vegetali delle piante, garantisce l’erogazione del trattamento in poco più di 15 minuti per ettaro, garantendo interventi brevi e tempestivi immediatamente a ridosso degli eventi piovosi, massimizzando l’efficacia del prodotto applicato sia esso convenzionale o biologico. La combinazione di questi fattori permette quindi di ridurre notevolmente la dispersione dei prodotti fitosanitari nell’ambiente circostante.
Secondo il comunicato diffuso dall’azienda “Il sistema consente di mettere in atto una difesa delle colture calibrata, intervenendo al bisogno e non in modo preventivo. In questo modo è possibile applicare le soluzioni per la difesa delle colture in tempi molto più rapidi, permettendo all’agricoltore un utilizzo efficace delle molecole meno impattanti per l’ambiente”. Il sistema, sottolinea ancora melinda, riduce anche il consumoi di acqua: “Grazie alle sue caratteristiche tecniche, S.O.PH.I.A. può essere usato con successo per la difesa dei danni da gelo fino a una temperatura di -5° C. Il suo sistema pulsante unico e brevettato è in grado di ridurre del 50% l’impiego delle risorse idriche nel confronto con i metodi tradizionali ad alta portata e copertura totale. Si migliora quindi in modo sensibile quantità e qualità della produzione nel pieno rispetto dell’ambiente e della salvaguardia delle risorse naturali”.
“Il sistema S.O.PH.I.A. -, precisa ancora l’azienda- realizzato nel rispetto della Direttiva macchine UE 2006/42/EC e conforme allo standard ISO/EN 16119 parte 1 e 4, è attualmente in uso su 15 ettari di coltivazioni dei consorziati Melinda e La Trentina, ma entro tre anni saliranno a 300, con numerosi vantaggi: riduzione delle emissioni di CO2, dei consumi idrici, della compattazione del suolo e della dispersione dei prodotti fitosanitari nell’ambiente. E così, con la qualità delle produzioni crescerà la sicurezza per soci e consumatori”.
“L’uso di questa tecnologia apre nuove e importanti prospettive nella coltivazione – afferma Ernesto Seppi, presidente di Melinda – basti pensare alla riduzione dei passaggi complessivi dei trattori, copn l’effetto di limitare la compattazione del suolo e le emissioni di CO2.Intendiamo espandere l’applicazione e misurarne i vantaggi concreti per il clima e l’ambiente, calcolando ad esempio l’ammontare di acqua risparmiata e il quantitativo di emissioni evitate. In questo modo, il Consorzio potrà continuare a perseguire gli obiettivi di sostenibilità in linea con quanto previsto dalla nuova Politica Agricola Comune, tutelando il nostro territorio e il benessere dei suoi abitanti, dei soci e dei consumatori”.