A inizio anno un professore della University of Pennsylvania, Joseph Romm, con un articolo pubblicato sul portale dell’ateneo auspicava questo: la trasformazione di Taylor Swift in una eroina del clima. Scriveva, Romm, che con pochi specifici passi, dall’investire nella causa climatica sino a cantare testi capaci di parlare del surriscaldamento globale, la superstar americana con la sua potenza mediatica ed economica potrebbe indirizzare i governi ad agire per il clima e spingere milioni di persone a un voto per salvaguardare il Pianeta. Eppure, ricordava lo stesso ricercatore, per ora la famosissima pop star americana è ancora troppo lontana – per l’impatto dei suoi concerti e per stile di vita – da una figura capace di guidare il cambiamento ecologico necessario. L’occasione per osservare questa lontananza, ma anche per capire dove potrebbe arrivare chi ormai ha perfino un’economia direttamente legata al suo nome (la Swifteconomics), quest’anno la offre l’Italia, dove in date quasi parallele si sono esibiti Taylor Swift (doppio concerto a Milano) e i Coldplay in più giorni a Roma. Proprio quest’ultimi, da anni attenti all’impatto ambientale dei loro concerti, hanno e stanno mostrando agli oltre 280mila spettatori italiani spalmati su più date, come anche i grandi eventi musicali possono provare a innescare un cambiamento in termini di sostenibilità.

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Durante il tour Music of the Sphere, con spettacoli alimentati al 100% a energia rinnovabile, grazie ad una stretta (e anche costosa) attenzione alle politiche ambientali i Coldplay hanno ridotto, rispetto ai tour precedenti negli stadi (2016-2017), le loro emissioni addirittura del 59% (verificate dal Mit, Massachusetts Institute of Technology). Per riuscirci sono passati attraverso una lunga strategia, studiata per anni, dove vengono anche coinvolti direttamente gli spettatori. Pannelli solari ed energia pulita, attenzione alla plastica e ai consumi durante i concerti, poi l’idea di piantare un albero per ogni spettatore (quasi sette milioni finora) e persino politiche specifiche su come utilizzare i trasporti più green per raggiungere gli stadi.

Non solo, i Coldplay hanno anche lanciato piste da ballo cinetiche che consentono ai fan di generare energia per lo spettacolo, così come cyclette su cui pedalare per alimentare gli impianti, proprio come avvenuto a Roma. L’intera produzione del Music Of The Spheres Tour, come ha ricordato Chris Martin, frontman del gruppo, è pensata per impattare il meno possibile. Per esempio grazie a bottiglie d’acqua ricaricabili, a braccialetti Led per il riciclo, o ancora ad edizioni musicali realizzate su EcoCd, oppure all’attenzione ai rifiuti generati durante il concerto o anche – come si legge fra i numeri e le informazioni rilasciate dalla band – “a 3000 tCO2e risparmiate acquistando carburante per l’aviazione sostenibile (SAT) per i voli” o “il 72% di tutti i rifiuti dei tour deviati dalla discarica e inviati al riutilizzo, al riciclaggio e al compostaggio”.

Milano, Stadio San Siro, prima data del concerto della cantante Taylor Swift. 13 Luglio 2024 ANSA/ROSSELLA PAPETTI
Milano, Stadio San Siro, prima data del concerto della cantante Taylor Swift. 13 Luglio 2024 ANSA/ROSSELLA PAPETTI (ansa)


Non solo: fra le scelte della band, ovviamente c’è anche quella di volare il meno possibile. Pur sapendo che ogni spettacolo e grande evento è comunque energivoro e impattante per l’ambiente, l’idea dei Coldplay è dunque quella di lanciare un segnale per “spingere le cose nella giusta direzione”, ha detto Martin.

Una direzione che finora Taylor Swift non sembra seguire, almeno concretamente. La superstar, amatissima tra i giovani e motore di un indotto economico gigantesco ad ogni sua tappa (a Milano si parla di oltre 180 milioni di euro di indotto), avrebbe il potere – per i numeri che richiama – di innescare una vera e propria rivoluzione in termini ambientali e climatici o di diventare “una eroina del clima” come scriveva Romm. I segnali inviati finora però non appaiono incoraggianti. Da anni al centro delle critiche per esempio c’è l’uso eccessivo da parte dei suoi due jet privati, talmente elevato che a metà 2022 Taylor Swift ha guadagnato il poco invidiabile titolo di “più grande inquinatrice tra le celebrità” a livello di CO2 emessa. Le stime sono difficili da stabilire e naturalmente variano: solo nel 2023 e soprattutto per il suo Eras Tour, secondo alcune statistiche avrebbe percorso circa 286.000 chilometri con i suoi jet privati, come fare sette volte il giro del mondo. Si parla di 1200 tonnellate di anidride carbonica in un anno, più di 250 volte quelle che emette in media un italiano, per dire.

Londra, ecoattivisti imbrattano di arancione il jet privato di Taylor Swift


Proprio sui jet, a cominciare dai viaggi corti per uso personale fatti dalla cantante, sono spesso montate polemiche su polemiche (tante volte non vere o verificabili) tali da portare, nei giorni scorsi, gli attivisti di Just Stop Oil a tentare di imbrattare il suo aereo a Stansted (Londra) con della vernice arancione (anche se poi non sarebbe stato il suo il velivolo quello preso di mira), una azione di boicottaggio per segnalare ancora una volta l’impatto (negativo) sull’ambiente della cantante.

Se la polemica contro l’uso eccessivo di jet privati è quella più visibile, a tenere banco tra gli ambientalisti sono però anche le preoccupazioni per eventi – come i concerti di Milano – che portano ad un elevatissimo consumo energetico e di risorse, anche tra i fan. Come in tanti altri show c’è stata giustamente una attenzione al riciclo, ma le politiche davvero spinte per realizzare un concerto green sono state poche. Un dispendio di energie che, fosse fatto con la stessa attenzione dei Coldplay, porterebbe al contrario a ridurre in maniera significativa le emissioni e l’impatto ambientale.

Quanto inquinano i jet privati e cosa fanno Taylor Swift e le altre star per ridurre l’impatto ecologico

Eppure, per ora, da quanto dichiarato dall’entourage della cantante non si è deciso in tal senso (come specifiche grandi attenzioni green durante i live), ma si è invece optato per la strada della compensazione di emissioni: dal suo staff raccontano infatti che Swift ha investito nella compensazione e nella piantumazione di alberi, acquistando per tutto l’Eras Tour (e dunque anche le tappe italiane) il doppio dei crediti di carbonio necessari per compensare tutti i viaggi della tournée. Una azione importante, ma che come ricordano diverse associazioni ambientaliste, parlando di crediti di carbonio, rischia di essere non solo poco verificabile ma anche di rientrare facilmente in operazioni di greenwashing, come spesso accade per il sistema molto criticato delle compensazioni. Anche per questo nell’estate italiana dove ha suonato una delle band forse più eco-friendly al mondo, i Coldplay, oppure un altro protagonista di azioni (e concerti benefici) per l’ambiente come Lenny Kravitz reduce dal festival di Lucca, la speranza per molti era quella di vendere un segnale, più forte e concreto, anche da parte della super star da quasi 300 milioni di follower.

In fondo, come sostiene Room, Swift è una persona che guarda all’ambiente: lo ha fatto nelle sue dichiarazioni sull’importanza di affrontare al cambiamento climatico, lo ha dimostrato con lo sforzo di compensare le emissioni e spesso i riferimenti all’amore per la natura si possono trovare anche nelle sue canzoni. Ecco perché quest’estate italiana per Taylor, con un occhio ai Coldplay, come dice Romm potrebbe essere un’ottima occasione di svolta: “Potrebbe dedicare il suo talento a scrivere una canzone sul clima. Ne abbiamo bisogno: se Taylor arriva a capire che una delle cose più grandi che potrebbe fare è diventare un’eroina del clima, forse il riscaldamento globale non farà appassire i sogni e le speranze dei suoi fan”.