GLASGOW. 19,2 miliardi di dollari fra fondi pubblici e privati per fermare la deforestazione. Dopo la prima giornata interlocutoria alla Cop26, con l’annuncio shock dell’India dell’azzeramento delle emissioni non prima del 2070, c’è però una buona notizia. Oltre 100 Paesi al mondo, tra cui la Cina e soprattutto il Brasile di Bolsonaro e dell’Amazzonia, si sono impegnati a fermare la deforestazione mondiale entro il 2030.

L’annuncio, dopo tanto pessimismo, regala una nota finalmente positiva dalla Cop26. Perché le foreste riducono l’impatto delle emissioni e quindi, con questo accordo, le limiteranno parzialmente. Anche perché i 100 Paesi che hanno sottoscritto l’intesa rappresentano l’85% della superficie forestale terrestre. “È un accordo cruciale”, commenta il primo ministro Boris Johnson, “per proteggere la natura. Abbiamo protetto i polmoni del mondo”.

Non solo. Altri 28 Paesi si sono impegnati a rimuovere la deforestazione in processi di produzione come l’olio di palma e la soia. Di certo il mondo non si salverà così, ma è il primo incoraggiante passo verso una importante cooperazione a livello ambientale, soprattutto poche ore dopo il preoccupante annuncio dell’India. Che sì ha promesso molta energia pulita (soprattutto solare) in più ma allo stesso tempo ha fissato l’azzeramento delle emissioni addirittura nel 2070.

Dell’accordo ha parlato anche il presidente russo Vladimir Putin in un video messaggio inviato alla Conferenza. “Nel costruire un’economia a zero emissioni entro il 2060 la Russia si basa, tra le altre cose, particolarmente sulle risorse a noi disponibili – ha detto il capo del Cremlino – come le foreste e la loro capacità di assorbire l’anidride carbonica e produrre ossigeno. Dopo tutto, il nostro Paese ospita il 20% delle foreste mondiali”.

Anche la Ue farà la sua parte con un miliardo di euro. La presidente Ursula von der Leyen ha annunciato un regolamento “per  affrontare la deforestazione globale provocata dall’Ue. Materie prime e prodotti immessi sul nostro mercato non devono portare alla deforestazione”. “Sappiamo – ha poi aggiunto – quanto sia importante fare la nostra parte in casa: dobbiamo ridurre l’impronta dei consumi dell’Ue su terreni e foreste di tutto il mondo. Gli elettori e i consumatori europei ce lo stanno rendendo sempre più chiaro: non  vogliono  acquistare prodotti responsabili della deforestazione o del degrado forestale”. Mentre il presidente Usa Joe Biden ha annunciato di voler lavorare con il Congresso per stanziare 9 miliardi contro la deforestazione.

Tuttavia, questa notizia dimostra che si può fare molto di più per l’ambiente. La affollatissima Cop26 durerà ancora per due settimane: il margine per salvare il pianeta c’è ancora. Basta solo impegnarsi.