Si conclude oggi a Glasgow il summit dei leader mondiali nell’ambito della Cop26, mentre all’esterno i movimenti, guidati dalle attiviste Greta Thunberg e Vanessa Nakate, parlano già di tradimento delle promesse fatte per raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050 e contenere l’aumento delle temperature globali sotto 1,5 °C. Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato l’accordo finale per porre fine alla deforestazione entro il 2030 con un impegno da 19,2 miliardi di dollari.
Tra i firmatari della Dichiarazione di Glasgow sulle foreste e la terra anche Jair Bolsonaro (il leader brasiliano che viene accusato di aver dato impulso alla deforestazione in Amazzonia), Xi Jinping e Vladimir Putin. Proseguono le trattative sulla decarbonizzazione con il segretario dell’Onu Antonio Guterres che sostiene che Il modello di sviluppo fondato sul carbone rappresenta “una sentenza di condanna a morte” per il Pianeta e ancora una volta chiede azioni immediate. Intanto però i lavori di ieri hanno mostrato che sebbene i leader delle grandi potenze mondiali sottolineino l’urgenza di affrontare l’emergenza climatica, Cina e India rimandano le scadenze da onorare: fino al 2070.
18.14 – Johnson: “Sono cautamente ottimista”
Boris Johnson chiude il vertice dei leader che ha introdotto i lavori della conferenza Onu sul clima Cop26 con uno spirito di “cauto ottimismo” dopo la dichiarazione sulla deforestazione, ma avvertendo che resta ancora “molta strada da fare” e che bisogna guardarsi dalle “false speranze”. Limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi “è una questione di vita o di morte”, ha aggiunto.
17.48 – Papa Francesco: “Non c’è più tempo,agire con urgenza e coraggio”
“Purtroppo dobbiamo constatare amaramente come siamo lontani dal raggiungere gli obiettivi desiderati per contrastare il cambiamento climatico. Va detto con onestà: non ce lo possiamo permettere!”. È il messaggio di Papa Francesco alla Cop26, letto dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. “Non c’è più tempo per aspettare; sono troppi, ormai, i volti umani sofferenti di questa crisi climatica. Bisogna agire con urgenza, coraggio e responsabilità. Agire anche per preparare un futuro nel quale l’umanità sia in grado di prendersi cura di sé stessa e della natura”.
17.34 – Da Ue e Bill Gates 1 miliardo per le tecnologie per il clima
Via alla Eu Catalyst Partnership, programma da 1 miliardo di dollari per incoraggiare gli investimenti in tecnologie per il clima. Il programma vedrà l’impegno comune dell’Unione europea, del fondatore di Microsoft Bill Gates e della Banca Europea degli Investimenti.
17.16 – Il principe William: “Rendiamo possibile l’impossibile”
Dopo aver già incontrato ieri i leader presenti ad un ricevimento a margine del vertice, il principe William, secondo in linea di successione al trono britannico di Elisabetta II, ha lanciato un messaggio ai grandi: “rendiamo possibile l’impossibile”: Il duca di Cambrdge ha rivolto un appello a cambiare mentalità per salvare il Pianeta.
If we are to achieve our goal to repair our planet in what is now less than a decade, it is our shared responsibility to continue thinking differently, acting boldly, and making the impossible, possible. #COP26 pic.twitter.com/WvB7VV8OUC
— The Duke and Duchess of Cambridge (@KensingtonRoyal) November 2, 2021
16.41 – Cingolani: “Fino a 100 miliardi per accelerare la transizione ecologica nei Paesi meno sviluppati”
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha annunciato la creazione di un fondo da 10 miliardi. e che vuole arrivare a 100 miliard, con l’obiettivo di accelerare sulla transizione ecologica e per creare green jobs nei Paesi più deboli. Il governo italiano ha aderito infatti all’iniziativa della Global Energy Alliance con Rockfeller Foundation, Ikea Foundation, Earth Foundation di Jeff Bezos e altre istituzioni finanziarie internazionali. “Una decina di Stati stanno entrando nella Global Alliance”, ha spiegato Cingolani. L’impegno dello Stato italiano è di 10 milioni di dollari: “Serve a dare garanzia dello scopo filantropico e della trasparenza delle iniziative”, ha spiegato il ministro. Che ha aggiunto: “Non c’è cura al climate change se non curiamo le disuguaglianze globali”. Cingolani ha anche annunciato che ha deciso di stanziare un budget annuale di 3-4 milioni di euro per rendere fissa tutti gli anni la conferenza dei giovani sul clima, la Youth4Climate, che è stata organizzata dal governo italiano a settembre a Milano prima della PreCop26.
15.48 – Oltre 100 Paesi si impegnano a tagliare le emissioni di metano del 30%
Sono 104 i Paesi, tra cui l’Unione europea e gli Stati Uniti, che si sono impegnati a ridurre le proprie emissioni di metano del 30% entro il 2030. “Il metano è uno dei gas che possiamo ridurre più velocemente”, ha affermato la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen insieme al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ricordando che questo gas è responsabile di “circa il 30%” del riscaldamento globale dalla rivoluzione industriale.
15.23 – Isola di Palau: “Meglio le bombe che una morte lenta”
“Non c’è dignità in una morte lenta e dolorosa: potreste anche bombardare le nostre isole invece di farci soffrire”. Con questa immagine Surangel Whipps Jr, il presidente dello Stato insulare di Palau attacca i grandi inquinatori che avvelenano l’ambiente e l’ecosistema affinché aumentino gli stanziamenti di 100 miliardi di dollari l’anno per il clima. “I principali responsabili delle emissioni, con appetiti insaziabili, continuano ad abusare del nostro ambiente, minacciando la nostra stessa sopravvivenza”.
15.02 – Biden: “Nove miliardi contro la deforestazione”
Gli Stati Uniti si impegnano a finanziare il progetto per consevare e ripristinare le foreste. Joe Biden ha annunciato che il governo americano lavorerà col Congresso per stanziare sino a 9 miliardi di dollari entro il 2030.
14.15 – Anche Leonardo DiCaprio a Glasgow
C’è anche Leonardo DiCaprio alla Cop26. L’attore hollywoodiano, che si è già impegnato a finanziare progetti per l’ambiente in passato, sta attirando l’attenzione delle migliaia di presenti alla riunione.
13.58 – Von Der Leyen: “Un miliardo di euro per le foreste”
La presidente della Commissione europea Urusla von der Leyen ha annunciato “un miliardo di euro per l’Impegno globale sulle foreste. Questo include 250 milioni di euro per il bacino del Congo”.
13.40 – L’Argentina propone uno scambio tra debito e azione climatica
Il presidente dell’Argentina Alberto Fernandez ha ribadito la proposta di creare un meccanismo di “scambio tra debito e azione climatica” come “strumento per permettere ai Paesi a reddito medio e basso di avviare le trasformazioni necessarie alla transizione verso un’economia verde”. Tra le altre proposte anche quella di “creare meccanismi di pagamento per servizi ecosistemici e adottare il concetto di debito ambientale”.
13.24 – 1,7 miliardi di dollari per le popolazioni indigene
Nell’ambito del progetto per fermare la deforestazione entro il 2030 le popolazioni indigene e le comunità locali nel mondo riceveranno finanziamenti per almeno 1,7 miliardi di dollari in riconoscimento del loro ruolo chiave nella protezione delle foreste del Pianeta. “Siamo contenti dell’annuncio del finanziamento, ma ci aspettiamo misure concrete che rivelino se l’intento sia quello di trasformare un sistema che ha diretto meno dell’1% dei finanziamenti per il clima alle comunità indigene e locali. Ciò che conta è il prossimo passo”, ha commentato Tuntiak Katan, un leader del popolo indigeno Shuar dell’Ecuador e coordinatore generale dell’Alleanza Globale delle Comunità Territoriali.
12.59 – Von der Leyen: “Il carbon pricing funziona, rendiamolo globale”
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è favorevole al carbon pricing, lo strumento che quantifica i costi esterni delle emissioni di gas serra – come i danni alle colture, i costi sanitari dovuti a ondate di calore e siccità e la perdita di proprietà da inondazioni e innalzamento del livello del mare – e li lega alle loro fonti attraverso un prezzo, solitamente sotto forma di “costo” sull’anidride carbonica emessa. “In quanto strumento efficiente per ridurre le emissioni e incoraggiare l’innovazione, è un pilastro della politica sul clima dell’Ue”, ha scritto von der Leyen su Twitter. Che avverte: per evitare che si aggiri il sistema sarà introdotto “un meccanismo di aggiustamento alle frontiere.
Questo significa che se si arriva alle frontiere con un prodotto realizzato con alte emissioni occorrerà pagare un prezzo come se si fosse già nel mercato delle emissioni”.
Carbon pricing works.
As an efficient tool to curb emissions and encourage innovation, it is a pillar of the EU’s climate policy.
Glad to discuss with @JustinTrudeau how to make carbon pricing foundational for a global climate-neutral future. pic.twitter.com/vuheNeT4fS
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) November 2, 2021
12.31 – Gli Stati Uniti rientrano nella coalizione per l’obiettivo di 1,5 °C
Dopo l’uscita voluta dall’ex presidente Donald Trump, gli Stati Uniti sono rientrati nella High Ambition Coalition, il gruppo di Paesi sviluppati e in via di sviluppo che si impegna per mantenere l’aumento della temperatura sotto l’1,5 °C, il più difficile dei due obiettivi dell’accordo di Parigi del 2015.
12.23 – I videomessaggi di Putin e Bolsonaro
Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un videomessaggio al summit, dove non partecipa di persona: “L’accordo sulla deforestazione servirà senza dubbio a raggiungere gli obiettivi di riduzione dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera stabiliti dall’accordo di Parigi. Vorrei augurare a tutti noi di avere successo”. Stesso tenore per il mesaggio inviato dal brasiliano Jair Bolsonaro, anche lui assente: “Le foreste sono importanti per me perché coprono oltre il 60 per cento del mio Paese. Ci impegniamo a eliminare la deforestazione illegale entro il 2030”. Invece il presidente della Cina Xi Jinping è stato costretto ad inviare una dichiarazione scritta poiché gli organizzatori non hanno garantito il collegamento video per il suo intervento.
12.10 – La protesta in stile Squid Game
Tute rosse e maschere con gli ormai noti cerchio, triangolo e quadrato. Fuori dallo Scottish Event Campus alcuni attivisti hanno messo in scena una portesta acrobatica ispirata a Squid Game, il popolare show Netflix, insieme ad altri che indossano le maschere dei leader mondiali presenti alle negoziazioni. “Smettete di giocare col clima” si legge nello striscione alle loro spalle.
11.42 – L’Ecuador annuncia l’ampliamento della riserva delle Galapagos
L’Ecuador ha annunciato che amplierà la riserva marina protetta che circonda le Isole Galapagos. Il presidente Guillermo Lasso Mendoza ha dichiarato che saranno aggiunti altri 60.000 chilometri quadrati di oceano protetto ai 130.000 già esistenti. “Le isole stanno affrontando gravi minacce dovute al riscaldamento globale, ai rifiuti di plastica e ad altri squilibri che stanno minando la nostra biodiversità, la nostra sicurezza alimentare e la nostra sviluppo sociale”.
11.40 – Bezos: “Uniti per proteggere il nostro mondo”. E promette 2 miliardi per l’Africa
“Occorre restare uniti per proteggere il nostro mondo”, ha dichiarato il fondatore di Amazon Jeff Bezos. “Il clima – ha continuato – è una motivazione forte per investire nella Natura, che ci fornisce tutto il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo e l’ossigeno che respiriamo. Ci dà la vita, è bella, ma è anche fragile”. Ricordando il viaggio nello spazio compiuto a luglio sul suo Blue Origin, Bezos ha raccontato: “Vedere la Terra dallo spazio cambia la lente con cui si vede il mondo. Non ero preparato”. E, al fianco del principe Carlo, ha annunciato una donazione da 2 miliardi di dollari per ridare vita a terreni “degradati” dal clima in ‘Africa.
At #COP26, Lauren and I discussed conservation of land and sea with leaders from Columbia, Ecuador, Panama, Costa Rica, and Bolivia. Together, they oversee one of the most diverse regions on earth. The @BezosEarthFund is working with them to help create the largest (1/2) pic.twitter.com/Ww7Va8cDAG
— Jeff Bezos (@JeffBezos) November 2, 2021
11.36 – Infrastrutture per gli Stati insulati più a rischio
Un’iniziativa intitolata Infrastrutture per Stati insulari resilienti (Iris)è stata lanciata congiuntamente dal premier indiano Narendra Modi e dal suo omologo britannico Boris Johnson per aiutare i Paesi insulari in via di sviluppo che pagano il prezzo più alto della crisi climatica. Secondo il capo del governo di Nuova Delhi, il progetto “dà nuova speranza e fiducia ai Paesi più vulnerabili del mondo. Per loro è questione di vita o di morte, una minaccia esistenziale. Le calamità legate al cambiamento climatico possono diventare per loro devastanti, non solo in termini di vite umane ma anche di sviluppo economico”.
11.31 – Biden inasprirà le misure contro le perdite di metano
Gli Stati Uniti inaspriranno le misure contro perdite di metano dai suoi pozzi di petrolio e gas, nell’ambito della loro strategia per combattere il cambiamento climatico. Il presidente Joe Biden annuncerà il ripristino delle norme cancellate dal suo predecessore Donald Trump e una nuova partnership per ridurre le emissioni di gas di almeno il 30% entro il 2030.
11.22 – Biden: “Facciamo ciò che è giusto: avrà un impatto generazionale
È un appello a ”fare ciò che è giusto” quello che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha rivolto ai 120 leader riuniti a Glasgow. “Mettiamoci al lavoro, possiamo farlo e avrà un impatto generazionale”, ha affermato Biden esortando a ”collaborare” per mettere fine alla crisi climatica.
11.20 – Attivisti bloccano le strade in molte città del Regno Unito
Circa 60 manifestanti ecologisti di Insulate Britain hanno interrotto il traffico in alcune grandi strade a Londra, Birmingham e Manchester per una protesta a distanza. Sono intervenute le forze di polizia nei vari sit-in organizzati e hanno compiuto numerosi arresti.
10.38 – Johnson: “La deforestazione va fermata. Bene l’impegno di Russia, Cina e Brasile”
“Dobbiamo fermare la devastazione delle foreste” del globo. Con queste parole il premier britannico Boris Johnson ha formalizzato l’annuncio dell’impegno internazionale a interrompere il processo di deforestazione sul pianeta entro il 2030. Johnson ha sottolineato che la dichiarazione è stata sottoscritta da Paesi che ospitano l’85% delle foreste del mondo e ha elogiato l’adesione di Paesi come Russia, Cina, Indonesia, Colombia, Congo e – cruciale – il Brasile.
10.05 – La ministra disabile non riesce ad accedere
La ministra dell’Energia israeliana, Karine Elharrar, non ha potuto partecipare al primo giorno della Cop26. Secondo quanto riferiscono i media israeliani Ynet e Times of Israel, Elharrar ha dichiarato: “Era impossibile entrare con un’auto e non potevo percorrere quella distanza in modo indipendente. È un comportamento scandaloso e non sarebbe dovuto accadere. Sono venuta per determinati scopi e non sono riuscita a raggiungerli oggi, ma ci saranno altre opportunita’”. Secondo i media, gli organizzatori della Cop26 non hanno permesso al veicolo speciale della ministra di attraversare i punti di sicurezza ed entrare nel compound. Secondo quanto riferito, a Elharrar è stato offerto un trasporto navetta per l’area dove sono in corso i lavori, ma questo non sarebbe stato adattato per una sedia a rotelle.
9.12 – Le accuse di Greta: “Ci state prendendo in giro”
L’attivista per il clima Greta Thunberg ha accusato i politici di “fingere di prendere sul serio il futuro dei giovani”. Come riporta la Bbc, durante un raduno con i giovani attivisti per l’ambiente, Thunberg ha parlato di come il movimento climatico del “Fridays for Future” sia nato non dalla volontà della politica ma da quella dei singoli individui. “Questa conferenza è come tutte le altre che non ci hanno portato a nulla. Dentro ci sono politici che fanno solo finta di prendere a cuore il nostro futuro e il presente di tutti quelli che sono colpiti già oggi da questa crisi” ha affermato l’attivista. Thunberg ha poi chiamato nuovamente i giovani di tutto il mondo a portare avanti il cambiamento in maniera autonomo e a perseguire la “giustizia climatica”.
Cop26, Greta Thunberg rilancia il ‘bla bla bla’: “Siamo noi il cambiamento, non loro”
8.00 – Stop alla deforestazione
I leader mondiali concluderanno oggi il loro summit di due giorni nell’ambito della Cop26 con una dichiarazione nella quale si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030 con un impegno da 19,2 miliardi di dollari. Lo rivela la stampa britannica anticipando, secondo quanto riferito da Downing Street, la dichiarazione di Boris Johnson in proposito. “Questi grandi ecosistemi brulicanti, queste cattedrali della natura, sono i polmoni del nostro pianeta”, le parole del premier britannico. Tra i firmatari della ‘Dichiarazione di Glasgow sulle foreste e la terra anche Jair Bolsonaro, Xi Jinping e Vladimir Putin.
7.14 – La Cina aumenta la produzione di carbone
La Cina ha aumentato la produzione giornaliera di carbone di oltre un milione di tonnellate negli sforzi per allentare la crisi energetica, mentre a Glasgow i leader mondiali sono impegnati nei colloqui sul clima per scongiurare gli effetti del global warming. La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (Ndrc), il massimo organo cinese impegnato nella pianificazione economica, ha reso noto che la produzione media giornaliera di carbone è salita a oltre 11,5 milioni di tonnellate dalla metà di ottobre, con un aumento di 1,1 milioni di tonnellate rispetto alla fine di settembre.
6.00 – L’India raggiungerà le emissioni zero nel 2070
Il premier indiano Narendra Modi gela le attese: “L’India raggiungerà l’obiettivo delle emissioni zero nel 2070“. Vanificando d’un tratto il faticoso compromesso trovato dal G20 di Roma, che era riuscito a fissare l’obiettivo – per tenere dentro tutti – “intorno alla metà del secolo” e non più “entro il 2050”.