Dal punto di vista del cambiamento climatico non c’è pace per questo 2024. Mese dopo mese e ancora prima che si concluda, si preannuncia come “l’anno più caldo mai misurato”. È quanto risulta dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio europeo Copernicus che segnala il mese di settembre come il secondo più caldo a livello globale, dopo il torrido 2023. Si tratta del quattordicesimo mese degli ultimi quindici a superare la soglia di 1,5 C di riscaldamento, la soglia che non si doveva superare secondo l’obiettivo dell’accordo di Parigi del 2015. Nel 2023, erano stati registrati 2.51°C al di sopra della media. Una situazione che per gli esperti è collegata agli eventi estremi che in queste ultime settimane hanno colpito il maniera drammatica l’Europa centrale e l’Italia.
A spiegarlo è Samantha Burgess, vicedirettrice del dipartimento sul cambiamento climatico (C3S) di Copernicus: “Le precipitazioni estreme a cui stiamo assistendo sempre più spesso, sono state aggravate da un’atmosfera più calda, portando in alcuni luoghi a far precipitare quantità di pioggia che normalmente si registrano in diversi mesi nel giro di pochi giorni”. Il bollettino mensile mette in evidenza gli esempi della tempesta Boris, che ha provocato inondazioni eccezionali in Europa centrale, del monsone che ha “fortemente colpito” il Pakistan, e del tifone Krathon che ha colpito Taiwan e le Filippine all’inizio di ottobre. Settembre è stato segnato anche dalla devastazione dei super tifoni Yagi e Bebinca in Asia, dalle inondazioni mortali in Nepal e Giappone e dall’uragano Helene negli Stati Uniti.
Nell’Africa occidentale e centrale, un’intensa stagione delle piogge ha causato più di 1.500 vittime, coinvolgendo quattro milioni di persone e 1,2 milioni di sfollati, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM).
L’anomalia della temperatura media per i restanti mesi di quest’anno dovrebbe scendere di oltre 0.4°C perché il 2024 non sia più caldo del 2023. Questo non è mai accaduto nell’intero set di dati Era5, rendendo quasi certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. Queste temperature record inarrestabili sono alimentate dal surriscaldamento senza precedenti degli oceani (70% del globo), che hanno assorbito più del 90% del calore in eccesso causato dall’attività umana e dalle sue emissioni di gas serra: la temperatura media della superficie del mare si è quindi mantenuta a livelli senza precedenti dal maggio 2023.