“Noi giovani vogliamo sederci ai tavoli decisionali per essere sicuri che le nostre idee vengano prese in considerazione”. Non c’è esitazione nella voce di Aurora Audino, poco dopo la chiusura dei lavori della Youth4Climate. Ingegnera ambientale torinese di 27 anni, è una delle sole due italiane tra i 150 under 30 che hanno preso parte all’assemblea dei giovani sul clima a New York, proprio in concomitanza con l’apertura della 77esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
L’iniziativa, co-organizzata dal ministero della Transizione ecologia (Mite) e dal programma per lo Sviluppo dell’Onu (Undp), è nata a Milano nel 2021, durante la Pre-Cop 26, per includere in modo più incisivo i giovani nei processi decisionali dei governi per fare fronte alla crisi climatica. E come aveva promesso il titolare del Mite Roberto Cingolani, non si è conclusa lì. “Anzi – ci tiene a sottolineare Audino – il ministro ha assicurato sarà per sempre. Il governo si è preso un bell’impegno e speriamo che venga portato avanti”.
Da sempre appassionata di protezione ambientale e delle risorse naturali, Audino ha unito volontariato e studio per contribuire alla tutela del Pianeta. A Torino e a Stoccolma ha studiato Ingegneria ambientale poi si è trasferita a Bruxelles per un tirocinio nell’ufficio che implementa la sostenibilità del Parlamento europeo, dalla riduzione di sprechi, rifiuti ed emissioni alla sensibilizzazione di tutto il personale. “Per provare a portare avanti i cambiamenti che poi chiedevano per legge. Altrimenti che credibilità avrebbe come istituzione?”.
Oggi è rimasta nella capitale belga per fare consulenze su politiche ambientali, energia e finanza sostenibile per la Commissione. E nel tempo libero, come volontaria di Italian Climate Network, si occupa di educazione nelle scuole, partecipa ai negoziati sul clima e stila report dalle sessioni. Ecco come è arrivata a rappresentare l’Italia prima al Youth 7, il gruppo di lavoro dei giovani del G7, e poi alla Youth4Climte a New York.
Nella due giorni di sessioni tematiche e tavoli di confronto dal titolo Powering Action – a cui hanno partecipato lo stesso Cingolani, il premier Mario Draghi, l’inviato speciale per il Clima Alessandro Modiano, il segretario esecutivo Unfcc Simon Stiell e l’inviata speciale dei giovani presso le Nazioni Unite Jayathma Wickramanayake – tre sono i temi importanti emersi su cui lavorare. “Prima di tutto facilitare la partecipazione dei giovani nei processi decisionali, con fondi e quote, simili a quelle rosa”, spiega Audino.
“In secondo luogo – continua – sensibilizzare sulle tematiche ambientali la popolazione a tutti i livelli grazie a corsi di formazione obbligatoria. Ultimo, ma non per importanza, garantire finanziamenti che supportino le iniziative giovanili. Abbiamo bisogno che le nostre idee e la nostra creatività vengano incanalate per essere utili alla società”.
Che fine fa tutto questo lavoro? “Non fa una fine, ma un inizio”, sentenzia. In attesa del prossimo incontro dal vivo, previsto a Roma nel 2023, è stata istituita una piattaforma online che permetterà ai partecipanti di continuare a condividere idee e soluzioni, insieme a una quindicina di bandi di finanziamento messi a disposizione attraverso il programma Innovation Challenge dell’Undp per la realizzazione di progetti su resilienza urbana, sistemi alimentari sostenibili, energia ed educazione.
“La nostra voce – conclude Audino – è arrivata ai piani alti e porteremo avanti anche a casa nostra quello che abbiamo fatto qui, diffondendo i temi del manifesto e facendo advocacy. Solo collaborando potremo unire il nostro impegno al volere politico. E cambiare, finalmente, le cose”.