L’individuazione delle aree idonee alla costruzione di impianti eolici e fotovoltaici avrebbe dovuto ridurre le controversie, ma sta procedendo con grandi ritardi: il censimento nazionale sarebbe dovuto terminare al più tardi a giungo e invece è ancora in corso. Inoltre sulle aree idonee sta emergendo un nuovo problema: quello dei costi di acquisto dei terreni. Un’area definita idonea aumenta immediatamente di valore, come succede a un terreno che da agricolo diventa edificabile. Il rischio è che i proprietari cercheranno di trarne il massimo vantaggio economico, spingendo il prezzo verso l’alto. Ma se non vogliamo stare al buio e avere un prezzo ragionevole dell’energia anche quel terreno deve poter essere comprato a prezzi ragionevoli. Per questo chiediamo al futuro governo di valutare un price cap, un tetto massimo al prezzo delle aree idonee.

I terreni individuati come aree idonee alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili rischiano di subire un innalzamento ingiustificato dei prezzi. Cosa intendete fare per evitare possibili speculazioni che finirebbero pere rallentare ulteriormente la transizione energetica?