Sbloccare l’estrazione del gas nel Mediterraneo e incentivare le rinnovabili soprattutto al sud contro l’ideologia green che tutto blocca e impedisce. Una natura “con dentro l’uomo” da difendere, dove la sostenibilità ambientale deve coniugarsi con quella economica.

Nel passaggio dedicato all’ambiente nel discorso programmatico pronunciato da Giorgia Meloni in Parlamento sono state affiancate parole come trivellazioni, gas, rigassificatori. Proprio nelle stesse ore le agenzie annunciavano l’ok al rigassificatore di Piombino. La transizione ecologica? Diventa “transizione verde” e si accenna a quella digitale.

 

Temi racchiusi in pochi paragrafi del lungo intervento durato un’ora e venti minuti della neo presidente del Consiglio. Sotto il capitolo Ambiente ci sono 16 righe, più lungo quello dedicato alla famiglia (24).

 

Un’ecologia conservatrice

La protezione della natura vista da destra è un ambientalismo definito come meno “ideologico”, a favore di un’ecologia conservatrice che mette in primo piano aziende e cittadini.

“Proteggere il nostro patrimonio naturale ci impegna esattamente come la tutela del patrimonio di cultura, tradizioni e spiritualità, che abbiamo ereditato dai nostri padri affinché lo potessimo trasmettere ai nostri figli. Non c’è un ecologista più convinto di un conservatore, ma quello che ci distingue da un certo ambientalismo ideologico è che noi vogliamo difendere la natura con l’uomo dentro. Coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale. Accompagnare imprese e cittadini verso la transizione verde senza consegnarci a nuove dipendenze strategiche e rispettando il principio di neutralità tecnologica. Sarà questo il nostro approccio”.

La premier si è affidata ad una citazione di Roger Scruton, il filosofo e scrittore britannico esponente del conservatorismo tradizionalista:

“Sappiamo che ai giovani sta particolarmente a cuore la difesa dell’ambiente naturale. Ce ne faremo carico, perché, come ebbe a scrivere Roger Scruton, uno dei più grandi maestri del pensiero conservatore europeo, “l’ecologia è l’esempio più vivo dell’alleanza tra chi c’è, chi c’è stato e chi verrà dopo di noi”.

 

Trivelle in azione per sfruttare i giacimenti di gas

Nelle fonti fossili la chiave di volta contro la crisi energetica. Rispetto degli impegni europei, per contrastare la dipendenza dalla Russia il piano per l’autosufficienza energetica per Giorgia Meloni passa attraverso le trivellazioni nei nostri mari.

“Oggi la nostra priorità deve essere mettere un argine al caro energia e accelerare in ogni modo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la produzione nazionale. Perché voglio credere che dal dramma della crisi energetica possa emergere, per paradosso, anche un’occasione per l’Italia. I nostri mari possiedono giacimenti di gas che abbiamo il dovere di sfruttare appieno”.

Più rinnovabili, meno burocrazia

Cinque righe per descrivere il programma sulle energie rinnovabili:

“E la nostra Nazione, in particolare il Mezzogiorno, è il paradiso delle rinnovabili, con il suo sole, il vento, il calore della terra, le maree e i fiumi. Un patrimonio di energia verde troppo spesso bloccato da burocrazia e veti incomprensibili”.


Ma come incentivare l’uso delle rinnovabili? Non è chiaro, l’unica cosa certa al momento è l’obiettivo di snellire le procedure burocratiche:

“Il nostro motto sarà: non disturbare chi vuole fare. Le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti. Affronteremo il problema partendo da una strutturale semplificazione e deregolamentazione dei procedimenti amministrativi per dare stimolo all’economia, alla crescita e agli investimenti. Anche perché tutti sappiamo quanto l’eccesso normativo, burocratico e regolamentare aumenti esponenzialmente il rischio di irregolarità, contenziosi e corruzione, un male che abbiamo il dovere di estirpare. Abbiamo bisogno di meno regole, ma chiare per tutti”.

Le infrastrutture senza ostacoli

Dal punto di vista dell’ambientalismo la tutela del paesaggio non può limitare il progresso e le infrastrutture:

“Servono investimenti strutturali per affrontare l’emergenza climatica, le sfide ambientali, il rischio idrogeologico e l’erosione costiera, e per accelerare i processi di ricostruzione dei territori colpiti in questi anni dai terremoti e da calamità naturali, come la drammatica alluvione che nella notte tra il 15 e il 16 settembre ha sconvolto la Regione Marche”.