Taxi volanti che facilitano gli spostamenti delle persone da un capo all’altro di città congestionate, evitando il traffico su strada. Ambulanze che solcano i cieli per portare i malati in ospedale, o ancora mezzi che consentono un più veloce trasporto delle merci. I velivoli a decollo e atterraggio verticali (Vtol, Vertical takeoff and landing) potranno svolgere tante funzioni, cambiando il nostro modo di muoverci: non solo renderanno i nostri lunghi viaggi in città più veloci, ma anche meno inquinanti, visto che sono sviluppati per essere alimentati a idrogeno e batterie elettriche. Si tratta di una tecnologia avveniristica e servirà ancora molto tempo prima che si diffonda, soprattutto per mancanza di infrastrutture adeguate. Tuttavia, startup e aziende stanno pianificando l’apertura di reti di vertiporti in diverse città del mondo. Anche in Italia ne è stato da poco inaugurato uno a Fiumicino, dove è stato testato con un viaggio di prova anche il volocopter, che promette di rivoluzionare la mobilità cittadina.

Urban air mobility

Questi velivoli sono pensati per operare in ambienti diversi, ma sono adatti per volare nelle città visto che non necessitano di una pista di decollo e atterraggio come per gli aerei, si legge sul sito del World economic forum. Anche se sono simili agli elicotteri, si distinguono da essi perché sono dotati di ali, e quindi possono volare più a lungo e a una maggiore altitudine rispetto ai mezzi con i rotori. Come spiegano dalla società Aurealia aerospace, con sede negli Stati Uniti: il loro modello Q1 può volare fino a 2,5 ore e ha un raggio di venti chilometri.

Secondo gli esperti della European Union Aviation Safety Agency (Easa), inizialmente  questi mezzi saranno guidati da esseri umani, ma in futuro potrebbero essere controllati da remoto grazie allo sviluppo della tecnologia. “Forse in dieci anni da adesso, i piloti saranno gradualmente sostituiti e questi velivoli saranno controllati da terra”, spiegano. “E in una successiva evoluzione, potremmo vedere taxi aerei autonomi, senza l’intervento dell’uomo durante il volo”.

In base ad alcune stime dei ricercatori, il mercato della Urban air mobility potrebbe raggiungere i 7,6 miliardi di dollari nel mondo entro il 2027, con in testa Stati Uniti, Cina, Giappone, Canada ed Europa. Un settore che ha grandi potenzialità, in grado di generare 90mila nuovi posti di lavoro nell’Unione europea secondo l’Easa.  

I tempi

Per vedere volare questi mezzi sulle nostre città sarà però necessario dotarle di piattaforme specifiche, collegate con le stazioni di treni e autobus, e con gli aeroporti. Proprio la mancanza di infrastrutture dedicate è uno dei principali ostacoli allo sviluppo dei velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale secondo la startup britannica Urban-Air Port: la società punta ad aprire oltre 200 vertiporti nel mondo, e ha già sviluppato dei piani per alcuni siti a Londra, Los Angeles, Australia, Sud Corea, Francia, Germania, Scandinavia e Sudest asiatico.

L’azienda ha realizzato anche un primo test nella città britannica di Coventry per tre settimane nell’estate dello scorso anno. L’aeroporto pensato per droni elettrici e taxi volanti ‘Air-One’ è stato il risultato della partnership tra la startup e l’amministrazione della città. E non è l’unica iniziativa. La società spagnola di trasporti ferroviari Ferrovial sta pensando di costruire una rete di 10 vertiporti in Florida e di oltre 25 vertiporti nel Regno Unito.