La Cina installerà una “linea di separazione” sulla vetta del Monte Everest per evitare possibili infezioni da Covid-19 da parte degli scalatori in ascesa sul versante nepalese. Il Paese himalaiano non solo si trova alle prese con una pesante seconda ondata di contagi, ma ha già dovuto affrontare un cluster nel campo base della montagna più alta del mondo, con oltre 30 alpinisti contagiati ed evacuazione in massa del sito, che si trova a 5.364 metri d’altitudine. Pechino, al contrario, ha di fatto azzerato i casi sin dal marzo 2.020, grazie anche alla chiusura delle frontiere, che persiste dai tempi della prima ondata.
La novità arriva dall’agenzia Nuova Cina. In sostanza, delle guide andranno a installare i “confini” prima di riaprire agli alpinisti il versante tibetano dell’Everest. Ancora non è chiaro come Pechino intenda marcare il proprio territorio in un’era dove l’orografia crea non pochi problemi, non ultimo l’impossibilità fisica del crinale di ospitare un congruo numero di scalatori-addetti in simultanea.
“Le guide alpine stabiliranno linee di demarcazione sulla cima della montagna”, ha comunque detto il capo dell’Associazione dell’alpinismo del Tibet, contraddetto dall’omologo presidente dell’associazione nepalese, che ha riferito all’agenzia francese AFP di non essere al corrente dell’iniziativa, aggiungendo che “non c’è che una cima”, e che, a suo avviso, “sarà praticamente impossibile creare una separazione tra gli alpinisti impegnati nei due versanti” della montagna da 8.848 metri.
Le autorità cinesi intensificheranno anche le misure di controllo del virus nel campo base cinese sul lato settentrionale della montagna, vietando l’ingresso ai turisti non scalatori nell’area panoramica dell’Everest. La Cina ha vietato ai cittadini stranieri di scalare l’Everest dallo scorso anno a causa dell’epidemia di virus, ma quest’anno il Nepal ha rilasciato un numero record di permessi di arrampicata per attrarre un maggior numero di visitatori, e ovviare così ai danni causati all’industria del turismo locale dalla pandemia nel 2020. Un solo permesso per l’Everest dal Nepal costa US $ 11.000 e gli scalatori pagano fino a 40 mila dollari per spedizione.